Capitolo 10 - Soddisfazioni

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-Soddisfazioni-
(Capitolo 10)

<<Dove scappi brutto maiale, vieni subito qui!>>.

Il piccolo Tepig correva, scappava e, di tanto in tanto, emetteva qualche grugnito per la stanchezza. Stava scappando da quell'uomo, stava scappando dalla morte.

<<Devo salvarlo>> Dissi a Cassandra.
Cominciai a correre nella direzione dei due, ma questi erano troppo avanti. Nonostante ciò, mi bastò accelerare il passo e in pochi secondi raggiunsi il macellaio. Mi stavo stancando anche io, ma l'idea di vedere quel Tepig arrosto mi inorridiva.

<<Lascialo in pace, non vedi che non vuole? Lascialo stare!>>.
Il macellaio, durante la sua corsa, sembrò non dare ascolto alle mie parole e, di tanto in tanto, affilava il suo grosso coltello d'acciaio.

<<Allevo quel demonietto da quando è un uovo e adesso che è pronto mi ha incendiato tutto il locale. Brutto Tepig che non sei altro vieni qui!>>.
Davanti a noi Tepig, ormai allo stremo delle forze, si girava di tanto in tanto per calcolare la distanza che lo separava dal suo allevatore assassino. D'un tratto deviò la sua direzione e si diresse verso una stradina alla sua destra. Non appena lo raggiungemmo vidi il piccolo pokémon in difficoltà: aveva incontrato un vicolo cieco.
<<Perfetto- disse il macellaio guardandolo con gli occhi che parevano indemoniati- adesso torniamo a casa, c'è una bella sorpresa che ti aspetta>>.

Mentre l'uomo rideva di gusto per la sua battuta, corsi verso Tepig, mi misi davanti a lui e cercai di difenderlo con il mio corpo, interponendomi tra lui e il suo carnefice.

<<Cosa stai facendo, ragazzino? Non impicciarti in affari che non ti riguardano>>
<<Le propongo una sfida- dissi con tono sicuro- se vinco io, lei dovrà lasciare andare questo Tepig; se perderò, questo pokémon tornerà dritto a casa insieme a lei>>.

L'uomo mi guardò, valutò attentamente la proposta: mi analizzava, mi guardava come se fossi carne destinata alla sua macelleria.
<<Ci sto ragazzino, non potrai MAI essere più forte di un uomo d'esperienza come me>>.

Lo guardai sfoggiando un sorriso beffardo, lui mi fece cenno di seguirlo. Tornammo nella piazza della città, un luogo così spazioso era perfetto per una sfida pokémon.
Cassandra mi raggiunse, aveva capito che si stava trattando di una sfida. Mi sorrise.

Quanta carica mi diede il suo sorriso...
<<Parte la sfida tra Jack e...MI SCUSI- gridò Cassandra improvvisamente- mi saprebbe dire il suo nome? Grazie!>>
<<Mi chiamo Vito, dolcezza>> replicò il macellaio.
Stavamo iniziando quando, d'un tratto, mi sentii osservato. Mi girai: dall'estremo angolo della piazza Tepig osservava la sfida.

Lo salutai con la mano e gli feci il segno dell'OK. Avrei vinto per lui.
<<Facciamo 1 VS 1- esclamò il signor Vito>>.
Il macellaio affilò i suoi lunghi coltelli, poi li ripose nelle fodere ai lati del suo grembiule, come un cavaliere fa con le sue spade. Dalla tasca estrasse un'ultraball e la lanciò sulla piazza.
La luce rossa prese la forma di un Tauros: era possente e aveva delle corna davvero grandi: sarebbe stata una bella sfida.

Presi la mia pokéball, pesante e fredda come il ghiaccio, e la lanciai sul campo. Sealeo entrò in scena, accompagnando la sua entrata in campo con un ruggito battagliero.
<<Vai Jackie, conto su di te>> esclamò Cassandra un attimo prima che lo scontro cominciasse.
<<Tauros, furia!>>. Il pokèmon toro caricò con la zampa e, velocemente, corse verso Sealeo.

<<Sealeo, geloraggio>>. Il pokémon rotapalla scagliò del ghiaccio dalle sue fauci producendo raggi congelanti che colpirono in pieno Tauros.

Pokémon SoulWhere stories live. Discover now