30. Guardami.

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Vi dono un capitolo speciale, che potrebbe farvi tremare dalla testa ai piedi.
Se dovesse disturbarvi qualche scena un po' fisica, non leggete il capitolo.
Ma per chi segue anima e corpo i nostri due protagonisti...non è solo fisica la scena. Vi abbraccio, fatemi sapere nei commenti tutto ciò che pensate di loro e di ciò che succede. ❤❤❤

Dopo aver passato la mattinata in giro, Ignazio riceve una telefonata e di nuovo mi annuncia di dover passare fuori il pomeriggio.
Giura che è l'ultima volta e io lo spero sul serio anche se non lo do a vedere.

Io mi metto a guardare la TV a letto ma mi riduco a fare zapping senza trovare nulla di interessante.
Passano più o meno quattro ore nelle quali passo da Instagram alla TV e viceversa.
A un certo punto sono stesa sul letto a pancia in giù, mentre alterno la mia attenzione tra un video su gatti che cadono dal divano e un canale di musica.
Finisce una canzone e guardo lo schermo della tv per vedere quale inizia.
Ironia della sorte parte un loro video. Ironia della sorte che mi fa restare sola a casa sua a guardare la televisione invece che stare insieme. Ma tripla ironia della sorte, la serratura scatta in quel momento.
Sento dei passi avvicinarsi e mi volto a guardarlo, lui mi sorride, poggiando le chiavi sul comó.

-Hey -dice mentre si siede accanto a me e si allunga per baciarmi.

-Hey.-sussurro baciandolo nuovamente.

Sente la TV e corruga la fronte.

Si volta volta a guardare e ride.-ti mancavo proprio.

-potrei fare una battuta super brillante, ma in effetti si, mi sei mancato.

Mi sorride - sei stranamente romantica o sbaglio?

- ma smettila. O me lo rimangio.

-Non puoi. Ormai lo hai detto.-si avvicina e mi bacia ancora, questa volta più approfonditamente.

La situazione probabilmente degenera, perché ci ritroviamo stretti uno all'altra, gli intreccio le braccia al collo, mentre lui mi bacia sulla clavicola provocandomi mille brividi che percorrono tutto il mio corpo.

Sospira-amore mio mi sa che ci dobbiamo fermare.

Mi rendo conto che il mio cuore sta battendo all'impazzata.-Perché vuoi fermarti?-chiedo.

Mi guarda - credimi, fosse per me... ma so che tu non vuoi andare oltre, ed è esattamente quello che sta succedendo.

Non mi sorprende molto.
Si preoccupa per me come sempre. Anche se è da un bel po' che vorrebbe andare oltre, si premura di fermarsi per me.
Solo che non sa che anche io voglio andare oltre da un bel po'.
Avevo bisogno di un qualche segnale per capire di potermi fidare completamente di lui? No.
Ma se ne avessi avuto bisogno, questo sarebbe il segnale giusto.

-Non voglio fermarmi.-sussurro.

Mi guarda intensamente negli occhi
- Non so se ho capito bene.

Ricambio il suo sguardo, agganciando i suoi occhi ai miei, poi gli sorrido -hai capito benissimo. E credimi se ti dico che sono un paio di volte che non mi sarei fermata.

Lui sorride, ma non smette di guardarmi. - ecco quell'onore di cui ti parlavo. -mi accarezza il viso, Il suo sorriso è dolce. - sei spaventata?-chiede.

-No. - e sono sincera.
Non ho paura, forse per la prima volta da tanto tempo.
Sono impaziente, a dire la verità.

-Okay. - sussurra.
Poi mi bacia lentamente.
La sua lingua sa di caffè, chissà quanti ne ha bevuti al lavoro.

Mi accarezza i fianchi mentre le sue mani si insinuano sotto la mia maglia.
Interrompe il bacio mentre mi sfila la maglia.
La mia pelle freme ad ogni tocco, ogni brivido è liberatorio.

Gli sorrido, lui fa lo stesso.
- Voglio che tutto sia perfetto. Quindi se faccio qualcosa che non ti piace devi solo dirmelo, okay?

-il solo fatto che ci sia tu qui con me è il massimo. Non puoi fare nulla di sbagliato.

-faccio piano. Giuro.

-Te l'ho detto, non ho paura.

Mi sorride ancora, mentre slaccia i miei pantaloni di tuta.
Non esattamente sesso super sexy per quanto riguarda me.
Ma io che ne potevo sapere che sarebbe successo proprio ora, eh?
Oggi pomeriggio doveva lavorare, che cazzo.
Volete che vi confessi un segreto?
Mi ero portata un paio di slip di pizzo. Un paio solo, giuro.
Ma ovviamente non le porto in questo momento.

Ma chi se ne frega. Visto e considerato che mi ha già vista nuda, non credo che gli slip siano così importanti.

Mi guarda come a chiedermi il permesso di tirare giù i miei pantaloni, io lo aiuto a sfilarmeli.

Sì toglie la camicia da solo, poi riprende a baciarmi, mentre il calore si espande nel mio corpo.

Senza ragionarci troppo, slaccio i suoi jeans, accarezzandogli i fianchi.

Siamo entrambi in biancheria quando mi stringe a sé. - mi sembra un sogno. - dice.

-é la realtà. -rispondo.

Alla fine anche gli ultimi indumenti raggiungono il pavimento.

È un cliché questo dei vestiti sul pavimento?
Forse.
Ma vorrei vedere chi è che mentre si spoglia in circostanze del genere si mette a piegare i vestiti e a conservarli.

Ignazio mi guarda - a cosa pensi?

- a niente -rispondo ridendo.

- sicura? Mi devo preoccupare?

- no.

- se vuoi dirmi qualcosa, se ti sei pentita...non c'è problema.

Rido - ti rendi conto che c'é una ragazza nuda sotto di te e tu continui a fare conversazione? Forse non hai tutta l'esperienza che vuoi far credere.

Solleva un sopracciglio - non sai in che guaio ti sei messa.-sussurra.

- se continui a parlare temo che non lo scoprirò mai.

Scoppia a ridere - sembra che tu non veda l'ora di scoprirlo.

- ed è così infatti.

Solleva un sopracciglio -e va bene.-mi guarda negli occhi e sorride - ti amo.

- ti amo anche io. - ricambio il suo sorriso.

Mi bacia un'altra volta e credo che il mio corpo andrà a fuoco. La sua mano mi sfiora il ventre, ridiscende sulle ossa del mio bacino, e io fremo mentre raggiunge la sua metà. Un sospiro sfugge alle mie labbra quando mi tocca con delicatezza estrema. Mi sfiora per un tempo che sembra infinito, mentre io stringo tra le dita la trapunta.

- guardami negli occhi - sussurra. - voglio vedere ogni tua emozione.

Mi rendo conto che abbiamo smesso di giocare.
Gli sorrido un'altra volta, mentre annuisco e la sua mano è sulla mia gamba.

La allontana un po'.
Il mio cuore batte all'impazzata.
E poi...

Tutte le storie che ho letto sulle prime volte super dolorose? Bah.
Forse quelle ragazze erano strane.
O forse sono strana io.
Ma dolore non è sicuramente la parola che userei per descrivere il turbine di emozioni e sensazioni che provo.

Ciò che principalmente provo è amore.
Non saprei come descriverlo altrimenti.

I nostri corpi legati insieme, connessi in un modo totale, completo.

Sospiro a fondo, lui si ferma un attimo, ha il respiro affannato -tutto bene?-sussurra.

Io annuisco -non ti fermare.-sussurro.

Lui sorride, mi bacia, riprende a muoversi.

Le sue mani sono ovunque sul mio corpo, e mentre il piacere cresce, gli avvolgo le gambe attorno al bacino per cercare maggiore contatto.
Lui se ne accorge e sembra infiammarsi ancora di più.
Raggiungiamo insieme dei luoghi mai visitati prima, cascate, tramonti, spiagge.
Tutto da qui, da una stanza a Bologna in un pomeriggio di inverno.

E forse è vero, era destino che ci incontrassimo.

Non esiste altra via, che non sia tua e mia. Ignazio Boschetto.Where stories live. Discover now