26. Temperatura: bollente.

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Vi segnalo la presenza di qualche scena che potrebbe farvi felici.
Nulla di troppo losco, a meno che non vi scandalizziate facilmente.
In quel caso: non leggete il capitolo.

Dopo essermi infilata la camicia da notte in bagno, mi dirigo in camera.
Devo semplicemente sdraiarmi accanto a lui?
Non ho mai dormito con un ragazzo.
A parte con mio fratello, ma lui non conta.
Che devo fare?

Entro e lui è steso sul letto con la schiena appoggiata alla testiera, ha indosso la t-shirt nera che stava infilandosi prima e ha in mano il cellulare.
Quando entro in camera solleva lo sguardo su di me e sorride - ti sta proprio bene.

Credo che morirò di imbarazzo. -ma dai.

Mette di lato il cellulare e da una pacca al materasso accanto a sé.
Io vado a sedermi il più composta possibile. L'ho già detto che non sono abituata alle camicie da notte?

Mi guarda negli occhi - la devi smettere di sottovalutarti, te l'ho detto.
Amelia. Sei bellissima.
Devi rendertene conto. Sai di essere intelligente, spiritosa e simpatica. Non ho bisogno di fartelo notare. Ma non sai di essere bella. E quindi te lo ripeterò ogni volta che posso. -mi prende il mento tra le dita, sorride.-E non pensare che per questa ragione io non veda quante altre cose ci sono dentro di te.

Mi avvicino a lui e lo bacio.
A lungo, lentamente.
Le sue mani ben presto sono sulla mia schiena.
La percorrono verso l'alto, poi verso il basso.
È un attimo quello in cui mi attira a sé e mi ritrovo a cavalcioni su di lui.
La mia camicia si alza lasciando intravedere gli slip, ma chissà perché, non me ne frega proprio niente.

Continua a baciarmi mentre la sua mano è sulla mia gamba scoperta, mi accarezza dolcemente il polpaccio rannicchiato accanto al suo ginocchio, risale fino alla coscia e si dirige ancora più in alto.
Mi rendo conto che sto aspettando fremendo il momento in cui troverà la sua destinazione, e quando la sua mano si ferma salda sul mio fondoschiena, una scossa si espande in tutto il mio corpo a partire dal punto in cui mi tocca.
Le sue dita sembrano affondare nella mia carne, mi aspetto di vedere del fumo.

Mi muovo leggermente su di lui per effetto dei brividi che mi provoca e lo sento sospirare.
Poi sento la sua eccitazione palesarsi contro di me.

Sospira, interrompe il bacio.
Io non mi muovo. Sono senza fiato.
E la pressione contro i miei slip stranamente mi lusinga.

Sulle mie labbra sussurra -lo senti l'effetto che mi fai? Te lo avevo detto che avrei dovuto farmi una doccia fredda.

- e se non ci fermassimo? -in questo momento sento il bisogno di continuare a stare qui, di continuare quello che è iniziato.

Mi guarda negli occhi - amore mio, non mi fermerei mai. Ma temo che al posto tuo sia l'eccitazione a parlare.
E non voglio che la nostra prima volta insieme sia frutto solo di eccitazione.
Voglio che tutto vada lentamente, che tutto sia perfetto. Come meriti.
Adesso si trasformerebbe tutto in una sveltina. Perdonami per la volgarità.

Chi avrebbe risposto in questo modo?
Chiunque adesso sarebbe già nelle mie mutande a smaltire l'erezione.

E invece lui mi ferma.
E vuole una cosa perfetta per me.
Quanto lo amo?

Annuisco - hai ragione. Grazie.

-e di che? Lo sai che ti amo. E ti ho promesso che avrei rispettato i tuoi tempi. Non farò nulla per accelerarli.

Mi rendo conto di essere ancora cavalcioni su di lui.
Rido e mi sollevo sulle ginocchia per sedermi sul letto.
Evito di guardare in basso.
Lui ride e si alza -vado a risolvere una cosa.-dice facendomi l'occhiolino.

E io evito di guardarlo di nuovo mentre accendo la tv.
In questo momento mi imbarazzerebbe da morire sentire qualche rumore venire dal bagno.
Dubito che a questo punto una doccia fredda servirebbe a qualcosa.
Il che vuol dire che deve risolvere il problema manualmente.
Non so se ci capiamo.

Dopo qualche minuto sento l'acqua della doccia scorrere, poi lui ritorna, di nuovo con un asciugamano addosso a prendere altri boxer.

Mi guarda e ride - se continui così mi finiscono le mutande.

Io scoppio a ridere ma mi copro gli occhi - non sai quanto mi dispiace.

-ma finiscila. A me non è dispiaciuto per niente.

Torna in bagno e poi esce in mutande. Mi guarda - senti, ti dispiace se non me lo metto il pigiama? Non lo sopporto, dormo sempre in mutande.

- ah..no. Figurati. Tanto ormai ti ho visto in mutande.

- e non solo...

- smettila -rido.

- va bene. - ridacchia. Mette una manglietta poi viene a sdraiarsi accanto a me.
Solleva un braccio e io mi accoccolo sul suo petto.
Quanto è buono il suo profumo.
Mi lascia un bacio sulla fronte - lo vuoi sapere cosa penso?

- certo.

- penso che tu sia la persona che mi mancava. Anche prima di conoscerti mi mancavi. Mi mancheresti anche se non ti avessi conosciuta.

Non lo guardo, appoggio la mia mano sul suo viso e sento il calore della sua pelle.
-tu mi manchi anche quando sei nell'altra stanza.-sussurro.

Mi stringe a sé -non sai quanto vorrei che potessimo stare insieme ogni momento della giornata. Senza lasciarci mai.

-lo vorrei anche io, amore mio. Non è possibile. Ma non pensiamoci ora. Questi giorni sono nostri.

- ti amo.

- anche io.

Poi gli occhi si fanno pesanti, e il sollevarsi ritmico del suo petto mi culla nel mondo dei sogni.

Non esiste altra via, che non sia tua e mia. Ignazio Boschetto.Onde as histórias ganham vida. Descobre agora