6. Le rane innamorate gracidano.

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Guardo fuori dal finestrino.
Sono quasi le sette del pomeriggio, il sole sta per tramontare, adesso che le giornate si accorciano.
Ignazio sta guidando in silenzio.
Sospira, io mi volto verso di lui.

Mi guarda un secondo - posso portarti in un posto?

- adesso?

- anche, se ti va. Ma intendo a cena.

Io non so cosa dire.
E se accettassi, sarebbe ancora peggio andare via?
E se invece non accettassi?
La mia vita resterebbe esattamente com'è ora.
Niente complicazioni.
Niente difficoltà.
Niente vita.

- si.-rispondo. - mi farebbe piacere.

Sorride leggermente -okay.

Invio un messaggio a Delia dicendole che non rientreró a cena.
E mi sento sollevata.
Il tempo sta finendo, ma ciò non vuol dire che io non debba godermi quello che ancora mi resta da passare qui a Torino. E in sua compagnia.

- ti spiace se passo a prendere una cosa in albergo? Mi aspetti in auto un secondo?

- si. Certo. Hai lasciato camera tua in disordine?-chiedo.

- no.-corruga la fronte - perché?

- non vuoi che io salga.

Ride - ma figurati se non voglio io! Era solo per non farla sembrare una proposta indecente. "Vieni nella mia camera d'albergo? Giuro, non è un'allusione a niente, ah!" - continua a ridere.

- detta così...-dico. Ma alla fine rido anche io.

- se vuoi salire per me va benissimo. Ma devo solo prendere una cosa.

-ti aspetto giù, tranquillo.

Parcheggia accanto all'hotel di cui avrei dovuto essere ospite anche io per una notte e scende.
Io mi chiedo dove voglia andare.
Cosa dovrei fare io?
Non riesco a capire i suoi intenti, si comporta da gentiluomo, ma nel frattempo...sembra scocciato quando non mi addentro troppo in certe situazioni di cui parla, come il vedersi a Natale.
Perché si comporta così?
Forse pensa che io sia idiota e che mi lasci abbindolare, forse pensa che io voglia delle false promesse come effettivamente vorrebbe qualsiasi altra ragazza.
Lo sa benissimo che quando questa serata sarà finita non ci vedremo mai più.
A Natale non mi aspetterò neanche il tipico messaggio copiato e inviato a tutti i contatti a ciò rispondere "Anche a te e famiglia."
Allora perché continua a cercare di illudermi?
Forse crede che io sia quel tipo di persona.
E quindi forse non ha capito nulla di me.

Esce dalla porta girevole dell'albergo, ha in mano una busta da lettera.
Una lettera d'amore? Sul serio?
Sale in auto.
- possiamo andare, allora? - mi guarda e sorride.

- certo.

- sbaglio o sei più giù di quando ti ho lasciata?

- sbagli.

- mmmh. Va bene. Passa per questa volta.

-passi.

- cosa?

- si dice passi. Passi per questa volta.

Scoppia a ridere - quanto sei fiscale.

- e tu sei sgrammaticato.

- no. Sono siciliano.

- e che vuol dire, scusa? Sono siciliana anche io eppure conosco l'uso del congiuntivo.-Corrugo la fronte.

- no. Tu sei aliena. Sei troppo intelligente...troppo tutto per essere di questo mondo.

- si, certo.

Non esiste altra via, che non sia tua e mia. Ignazio Boschetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora