Alexis s'alzò di colpo, avvicinandosi a Raven con fare furioso. «Giuro che se tu fossi reale, ti avrei già spezzato le ossa una per una.» ringhiò, uscendo subito dopo da quella dannata stanza: non ci sarebbe rimasta un solo minuto in più lì dentro. Nel frattempo Raven/Alie se la rideva alquanto, contenta di essere riuscita nuovamente a far adirare la seconda persona di fila. Quel gioco prendeva a divertirla sempre di più — e forse le avrebbe portato altri vantaggi —, tanto che decise di farlo anche con le prossime due vittime.

Una volta uscita da lì, Alexis sbatté i pugni sul tavolo violentemente: doveva scaricare quella rabbia da qualche parte. «Dice che porto la Morte? Bene, almeno la porterò anche a lei!» esclamò sempre più furiosa e nervosa, facendosi ormai prendere dall'esasperazione. Bellamy le si avvicinò con fare calmo, non volendo peggiorare la situazione.

«Alex.. Forse è meglio che prendi una boccata d'aria.» gli suggerì quindi lui andando a sfiorargli una spalla gentilmente, tuttavia Alexis gli scansò la mano con un gesto sempre più violento.

«Non toccarmi.» ringhiò, allontanandosi all'istante da lui. Bellamy si scambiò un'occhiata con Clarke, che aveva lo stesso medesimo sguardo: sconsolato e impotente. Entrambi avevano ascoltato tutta la conversazione, anche Jasper, e sapevano che non c'era niente da fare se non aspettare che fosse Alexis stessa a far sbollire la propria rabbia.

E così fecero: la lasciarono in pace e nel frattempo Jasper andò a far da guardia a Raven. E proprio nel momento in cui ormai Alexis si era calmata, Jasper aveva ceduto ed era letteralmente scoppiato di fronte alle parole di Alie/Raven. Si riusciva a resistere il più possibile, ma alla fine, in qualche modo, si perdeva, contro quel mostro disumano. Jasper scappò fuori dall'abitazione, non ascoltando nemmeno uno dei suoi amici. Bellamy decise quindi che ora era il suo turno.

Nel frattempo, Alexis provò ad andare a consolare Jasper, non volendo lasciarlo in quello stato da solo. Quando arrivò in prossimità del ragazzo, i suoi passi si fecero più leggeri e molto più lenti: Jasper era sul punto di piangere nonostante si vedesse quanto stesse cercando di trattenersi. Alexis decise quindi di avvicinarsi il più tranquillamente possibile, sapendo che in quel momento stava camminando su di un campo minato.

«Ehi, Jas..» mormorò quelle parole con un tono estremamente docile e quasi intimorito, tanto che nessuno avrebbe mai detto che quella era veramente Alexis. Eppure, con i suoi fratelli riusciva a mostrare sempre anche il suo lato più tenero.

Non appena avvertì la presenza della ragazza, Jasper gesticolò con le mani in modo confuso nel tentativo di scacciarla. Purtroppo Alexis non se ne sarebbe andata, nemmeno se le avessero offerto un viaggio lontano da quelle bellicose e aggressive terre. Gli afferrò quindi piano le mani, sussurrando vari "sh" dolcemente man mano che si avvicinava e, quando riuscì ad essere più vicina, avvolse Jasper in un abbraccio fraterno e consolatorio. Jasper non avrebbe voluto piangere davanti a lei, tuttavia si lasciò trasportare e non si curò del fatto che ancora una volta Alexis era riuscita a "salvarlo" dal suo stesso dolore. «Sh... Va tutto bene, Jas.. Va tutto bene.. Ci sono io con te..» continuò a mormorare Alexis con voce flebile, nel mentre che gli andava ad accarezzare i capelli, nel tentativo di confortarlo nel migliore dei modi. In quel momento Jasper capì che una come Alexis non l'avrebbe più trovata, né lui né Monty e nemmeno Bellamy. Tutti avrebbero dovuto aprire gli occhi e vedere Alexis per la meravigliosa persona che era. Forse era un po' troppo iperprotettiva, ma d'altronde le sorelle maggiori erano sempre così.

***

Quando rientrarono, Bellamy era ancora all'interno della stanza con Raven. Tuttavia di lì a poco scoppiò il caos: Alie/Raven rivelò che Bellamy era uno di quelli che avevano massacrato l'esercito di Terrestri, di cui faceva parte il padre di Niylah, e quest'ultima non riuscì a trattenersi, piombando nella stanza e mostrandosi agli occhi di Raven. Ora Alie sapeva anche dove si trovavano, avrebbero dovuto andarsene in fretta, altrimenti ci avrebbero rimesso la pelle o, per meglio dire, la mente.

Subito dopo Clarke andò a tranquillizzare Niylah, mentre Alexis corse dietro a Bellamy che se n'era uscito alquanto furioso. Il ragazzo andò a buttare all'aria tutto ciò che si trovava vicino, senza risparmiare niente. Si fece anche del male, poiché sbatté troppo violentemente il pugno sulla staccionata che circondava la casa. Alexis, quando si accorse che Bellamy stava letteralmente perdendo il controllo, andò all'istante ad afferrargli entrambe le braccia, bloccandolo di fronte a sé.

«Adesso, Bellamy, guardami.» Bellamy fece come gli fu ordinato, incrociando i suoi profondi occhi neri con quelli magici smeraldo dell'altra. «Fai un bel respiro, insieme a me, okay?» Bellamy annuì ed entrambi tirarono un bel sospiro all'unisono. Alexis ammiccò ad un leggero sorriso, andando pian piano a mollare la presa sui suoi polsi.

Quando però stava ormai staccandosi, visto che il ragazzo era stato calmato, fu proprio lui ad andare di nuovo a fermarla. «Io non morirò per causa tua. E nessuno morirà più a causa mia tra quelli che ami.» le sussurrò, mentre i due si guardavano intensamente negli occhi. Subito dopo Bellamy le lasciò piano il polso, mentre su Alexis si dipingeva un sorriso alquanto sconsolato.

«È quello che spero.» i due ancora mantenevano un contatto visivo, ma poco dopo fu interrotto dall'arrivo di Monty e Octavia. Avevano trovato l'elettromagnete, ma Monty non sembrava molto contento di ciò.

«Ehi. Torniamo dentro.» Octavia aveva con sé l'elettromagnete, mentre incitava il fratello a seguirla dentro all'abitazione. Alexis invece non si volle muovere di un solo passo, andando a sbarrare la strada a Monty.

«Ehi.. Che succede?» Alexis era sicura che qualcosa in lui non andava, ma cos'era? Cosa poteva essere andato storto là alla navicella? Monty teneva lo sguardo basso, gli occhi puntati sui suoi piedi. Alexis corrugò la fronte, non spiegandosi tutto quel silenzio da parte sua: di solito era lei a fare la preziosa, mai Monty. Lui le diceva tutto subito, qualunque cosa fosse. «Monty?» Alexis lo richiamò ancora e il ragazzo si vide costretto ad alzare lo sguardo e incrociare gli occhi di lei. Si bagnò poi le labbra, come se quel gesto lo purificasse dall'enorme peccato che aveva appena commesso, ma ancora non disse una sola parola.

Alexis gli mise quindi le mani sulle spalle, mantenendo uno contatto visivo deciso, così da cercare di aiutarlo a confessare ciò che era successo. «Ehi. Puoi fidarti di me. Sei il mio fratellino e qualunque cosa sia accaduta alla navicella, possiamo affrontarla. Insieme.»

Monty ammiccò ad un leggero sorriso, mentre tratteneva a stento le lacrime. Boccheggiò varie volte, ancora indeciso sul parlare o meno. «Anche il fatto di aver ucciso mia madre?» a quell'amara confessione, la bocca di Alexis si socchiuse e la sua presa sulle spalle di Monty si fece più debole. «Ho ucciso mia madre Alex.» lo ripeté di nuovo, come se una sola volta non fosse bastata per farlo capire ad Alexis.

Dopo qualche secondo di silenzio però, la solita grinta di Alexis si fece vedere. «Affronteremo anche questo insieme.» dichiarò, ma nemmeno lei stessa era convinta di ciò che stava dicendo e il loro momento era ormai giunto alla sua conclusione, visto che gli altri stavano uscendo in gran fretta dall'abitazione di Niylah.

Monty scosse la testa, raggiungendo gli altri nel Rover. Alexis invece era come rimasta paralizzata, la bocca socchiusa e gli occhi sofferenti, ma quando sentì il calore della mano di Bellamy sulla sua schiena si risvegliò di colpo. «Dobbiamo andare.» le sussurrò, mentre la aiutava a camminare verso il Rover.

Nel frattempo avevano liberato Raven da Alie, che gli confessò il motivo per cui Alie voleva la seconda Intelligenza Artificiale — ovvero quella che Lexa e ogni Comandante avevano impiantata nel collo —: era l'unica cosa in grado di fermarla.

Survivors || The 100Where stories live. Discover now