La principessa e il suo amore per i cani

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La principessa e il suo amore per i cani

Il coltello taglia la panna della cheesecake con una violenza inaspettata che, per qualche grazia divina, non basta per spaccare il vassoio sopra cui la torta è stata poggiata. Il suono si ripercuote fra le pareti del vecchio monolocale che Sasha affittò quando si era appena trasferita a Beystick Locks. La zona cucina non è nient'altro che un salone microscopico le cui pareti sembrano sul punto di crollare da un momento all'altro, il colore grigio di questo posto non basta a risollevare l'umore della situazione già nero di suo.  «Hmm... Pam... lo sai vero   che...» mi schiarisco la gola. «Puoi dircelo, se sei arrabbiata, vero?» Rivolgo uno sguardo disperato a Sasha, in piedi accanto a me e a lei attorno al tavolino rotondo della zona cucina. 

Sembra sconcertata quasi quanto me.

«Non so di cosa stai...» Pam estrae il coltello dalla torta come se fosse la spada nella roccia e lo usa per colpire di nuovo quel dolce nel tentativo di tagliarne una gigantesca fetta. Il colpo torna a ripercuotersi fra le pareti «parlando!»

Okay, sa definitivamente di cosa stiamo parlando. Ed è ancor più certo che sa anche di chi stiamo parlando. Il suo volto è funereo, e il suo nuovo taglio di capelli non fa altro che aumentare le ombre del suo viso per renderlo più minaccioso che mai. Si alza le maniche della camicia bianca e si gratta con furia la punta del naso da bambolina. «Sai, so che tu ami gli zuccheri, ma da qui a prendersela con loro solo perché la tua vita sentimentale va uno schifo mi sembra esagerato» mormora Sasha a questo punto, incrociando le braccia al petto.

Pamela sbuffa e prende uno dei tre piattini impilati per versarvi sopra la gigantesca fetta di cheesecake alle fragole. Quando ha finito di lasciare le nostre due fette, non si preoccupa neanche di tagliarsi la sua. Afferra una posata dal cassetto sotto il lavandino e la affonda nella torta che è avanzata con la disperazione di un condannato a morte e lo sguardo famelico di un morto di fame.

Un bel po' di torta.

Tipo tre quarti.

E non è che sia effettivamente così strano, ma questa è in assoluto la prima volta che invece della forchetta utilizza il cucchiaio gigante che Sasha ha comprato per Luke quando la viene a trovare, così che possa fregarsi più nutella possibile dal barattolo.

«Non me la sto prenfenfo cof al forfa» mugugna masticando come un cammello. «Non fo nemmeno perché fiete fosì frepoccupafe. In fonfo sono felife

Si muove quasi ondeggiando nell'aria fino al piccolissimo divano-letto rosso di Sasha, stamani chiuso, per potersi mettere a sedere sopra e fingere di guardare l'orribile televisore anni '50 che è stato lasciato appeso alla parete a mo' di ornamento. La vedo affondare il cucchiaio dentro la panna e tirare fuori quello che deve essere un quarto della torta. Oddio, se lo sta mangiando tutto. Senza neanche respirare.

La situazione è più grave del previsto. «Pam, non fare così...»

«Cofì fome?» mi domanda lei, le guance gonfie come quelle di uno scoiattolo che sta conservando cinquanta castagne nella bocca, le labbra a cuore imbrattate completamente di panna.

«Come se ti avessero appena detto che non potrai più mangiare zuccheri per il resto dei tuoi giorni» commenta Sasha, incrociando le braccia al petto.

«Sto beniffimo, sofo sempfe sfafa cofì

«Certo, e io sono una modella di Victoria's Secrets» mormora Sasha, il sopracciglio più sollevato che mai.

«Sono sicura che si lasceranno presto» mi ritrovo ad aggiungere io «voglio dire, sei tu la prima a dire che lui non è in grado di starsene fermo senza inzuppare il suo biscotto nella marmellata di altre ragazze, perciò...»

Mai più CenerentolaKde žijí příběhy. Začni objevovat