Capitolo 54

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<<Papà, stavamo giusto parlando di te>> dice Molly andando verso il corridoio.

Suo padre entra in sala e appena ci vede si immobilizza. È pallido e credo stia sudando freddo. Ma non capisco perché si comporti in questo modo.

<<Ciao ragazzi>> dice balbettando <<a cosa devo la vostra visita?>>

Ma fa sul serio? Perché fa finta che sia tutto apposto?

<<Papà dobbiamo parlare con Allison>> dice Molly guardandolo preoccupata.

<<No, non è il momento giusto>> dice lui alzandosi e andando verso la porta di casa per uscire scappando così dalla situazione.

Non glielo permetterò.

<<No! Si fermi. Voglio la verità, ora. Non aspetterò un secondo in più>> dico alzandomi dal divano.

Lui si gira e mi guarda. Ha gli occhi color nocciola, profondi e simili ai miei. Sospira, si passa la mano sulla testa e torna a sedersi.

<<Ok ma loro se ne devono andare>> dice indicando Emma, Evan e Luke.

<<No. Loro rimangono qui. Quello che deve dire a me possono ascoltarlo anche loro>> dico incrociando le braccia.

<<Che caratterino>> sogghigna lui.

<<Papà dille tutto>> lo incita Molly.

<<Ok. Non so da dove cominciare>> dice sfregandosi il viso <<Io ti conosco, meglio di quanto tu possa pensare>>

<<Ma certo. Lei è il padre di Molly, come fa a non conoscermi?!>> dico seccata. Luke mi stringe la mano e mi suggerisce ti stare in silenzio e ascoltare.

<<No, io ti conosco da quando sei nata>>

<<Cosa?>> sussurro involontariamente.

<<Sono tuo padre, Allison>>

Il cuore sobbalza. Le orecchie fischiano. La vista si appanna. Il mondo mi è crollato addosso. Mi appoggio allo schienale del divano.

<<Allison tutto bene?>> mi chiede Luke ma io non riesco a rispondere.

Che diavolo sta succedendo?!

Poco dopo vedo Molly che mi porta un bicchiere d'acqua. Cerco di tirarmi su ma sono scombussolata. Mi aiutano a bere un po' e pochi minuti dopo comincio a sentirmi meglio.

<<Per favore mi spieghi come è possibile che lei sia mio padre>> imploro.

<<Quando tu e tuo fratello siete nati, vi amavo più di qualunque cosa ma purtroppo, vi vedevo poco. Erano anni difficili perché mi mandavano in missione molto spesso e tornavo a casa per un tempo brevissimo. Se non lo sapevi io sono stato un militare.

Tua madre mi mandava delle lettere con alcune vostre foto ma le consegne erano davvero molto lente. Ricevevo le sue lettere un mese dopo che le aveva mandate.

Mi sentivo sempre così lontano da voi e l'idea che stavate crescendo senza di me mi mandava in bestia.

Quando sono tornato a casa una sera, dopo un servizio di quasi un anno, ho trovato tutte le valigie pronte con la mia roba all'interno. Quella notte io e tua madre l'abbiamo passata a discutere su cosa fare. Lei mi diceva che non ce la faceva più ad andare avanti così, perché ogni volta che le chiedevate dov'ero, lei doveva inventarsi qualcosa; non voleva che pensaste che vostro padre preferiva la guerra alla sua figlia. Aveva ragione. Io ho provato a spiegarle che questa situazione sarebbe durata altri 7 anni e poi avrei finito il mio mandato per sempre ma non poteva sopportare tutto questo per così tanto tempo.

Solo Per TeWhere stories live. Discover now