Capitolo 29

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«Grace mi passi l'acqua?» chiede il ragazzo dalle fossette più belle che conosca.

«No»risponde lei con un sorriso beffardo e prendendo un boccone con la forchetta.

«Grace!»esclama lui a voce alta.

«Ragazzi!» li richiama Mary e con un finto pentimento, sottolineato da un 'scusa' ancora più finto, Grace passa la bottiglia al fratello.

«Comunque ragazze se vi interessa, a 35 minuti da qui, più o meno, c'è un bellissimo luna park che hanno aperto da pochissimo»

«Wow, dev'essere proprio bello! Peccato che Emma sia una vera fifona» rispondo io sorridendo.

«Ehii, non è vero! È solo che non mi piacciono le montagne russe» dice lei scatenando una risata comune.

«Perché non accompagni tu Allison?» chiede Mary al figlio dagli occhi scuri.

Emma per poco non si strozza. Che diavolo le prende? Con un calcio cerco di farle capire che tutti gli occhi della famiglia sono su di noi.

«Scusate, mi è andata di traverso l'acqua» dice lei con un sorriso.
Ma proprio adesso? Sembra che l'acqua le sia andata di traverso apposta!

«Allora Harry la accompagni tu o lo chiedo a Grace?» dice la madre.

«La accompagno io» dice lui guardandomi dritta negli occhi e facendomi diventare rossa.

«Uffa» sospira la sorella che sperava di venire con me.

«Grazie mille» dico un po' in imbarazzo.

Io e Emma ci alziamo per aiutare Mary a sparecchiare ma lei ci dice: «Non preoccupatevi ragazze. Piuttosto vai a prepararti che Harry ci mette davvero poco a sistemarsi» dice lei ridendo. E capisco benissimo il motivo per cui ci mette così poco, non ha bisogno di molto..

Con il solito e prezioso aiuto di Emma scelgo un paio di jeans neri attillati, una felpa grigia con una scritta bianca e nera che ho preso qualche giorno fa, una giacca di pelle e un berretto grigio. Mi faccio lisciare i capelli dalla mia amica e mi trucco con un po' di matita e mascara. Infine metto le mie adorate converse bianche e prendo la borsa a tracolla.

«Perfetta come sempre» dice lei guardandomi. «Stavolta Harry non riuscirà a controllarsi»

«Emma!» le grido scoppiando in una risata.

Lo trovo fuori di casa appoggiato alla macchina con le mani nelle tasche dei jeans. Non mi sente arrivare. Lo vedo di profilo, assorto nei suoi pensieri illuminato solo da un lampione a poca distanza dalla casa. Ha una felpa nera e la giacca dello stesso colore, il ciuffo gli cade da un lato. È bellissimo.

Mi avvicino un po' di più e finalmente si gira verso di me. Vedo comparire una fossetta sulla sua guancia destra.

«Sei davvero molto bella» mi dice un po' imbarazzato.

«Grazie. Anche tu» rispondo ricambiando il sorriso.

«Dai saliamo in macchina» dice venendo ad aprirmi la portiera da vero gentiluomo.

Saliamo e vengo invasa dal calore e dal buonissimo profumo presente nell'auto.
Con la musica di sottofondo chiacchieriamo un po' durante il viaggio.

Facciamo una fila lunghissima per prendere i biglietti. La signora che ce li vende è davvero scorbutica. È molto trasandata, ha i capelli rossi e una maglia nera sporca. La cassa si inceppa così è costretta a chiamare la figlia con un urlo che per poco non mi scoppiavano i timpani. La ragazzina che arriva è davvero bella. Mi chiedo se avrà preso tutto dal padre o se questa donna in passato ha avuto anche solo una piccola traccia di bellezza sul suo viso.

Solo Per TeWhere stories live. Discover now