«Che cos'ha contro di te?» domandò quindi Alexis, inarcando le sopracciglia. Roan diede l'ultima carezza ad Hachiko tutto felice, per poi alzarsi e tramutare la sua espressione da divertita a severa.

«Molti hanno qualcosa contro di me. Questione di abitudine.» confessò infine Roan, lasciando quel senso di mistero che attrae sempre i più curiosi. Alexis decise di non fare più domande a riguardo, capendo che era un argomento alquanto toccante per Roan e oltretutto l'uomo non la lasciò nemmeno parlare, prendendo in pugno lui la conversazione.

«So che non sei qui solo perché Lexa te l'ha detto. Cos'è che non va?» le chiese tranquillamente Roan, mentre i due — accompagnati dal lupo — prendevano a passeggiare per le vie del mercato cittadino.

Alexis rimase in silenzio per qualche secondo, non sapendo se dirgli la verità o meno. D'altronde, non era la sua persona preferita. Ma alla fine che cosa ci perdeva a confessarsi con lui? Roan non era la persona che andava a spifferare in giro gli affari altrui, questo lo percepiva chiaramente Alexis. Anche se la sua aura non era così definita, era un misto tra l'oscurità e la luce, e Alexis non riusciva a decifrarla fino in fondo. Tuttavia, in fondo, non aveva nulla da perdere ed andò a liberarsi con Roan di quel peso che tanto la opprimeva.

Gli spiegò ciò che era successo con Bellamy, cercando di tralasciare i dettagli poiché non avevano tempo in eterno e non gliele avrebbe comunque detti. Quindi andò dritta al punto, raccontandogli solo il succo di tutto, ma Roan afferrò bene la situazione in cui si trovava Alexis.

«Avete sbagliato entrambi.» a quell'affermazione Alexis stava per controbattere, ma Roan non la lasciò intervenire. «E tu dovresti smetterla di scappare dai problemi. — le schioccò un dito sulla fronte, come per ammonirla — So che sei una ragazza forte, ma a quanto pare davanti ai sentimenti ti chiudi a riccio. Ricordati: è solo la paura che inquina ed uccide i sentimenti.»

«Mh..» Alexis rifletteva sulle parole di Roan, cercando di trovarci un senso; cercando di trovarci una risposta. Ma c'era veramente una sola risposta a tutto?

«Ora devo andare. Un duello mi aspetta.» e, com'era arrivato di colpo, Roan se n'era anche andato, lasciando Alexis con una nuova questione irrisolta: quale duello lo stava aspettando?

Portò le mani sui fianchi, sbuffando e dando uno sguardo al suo fedele compagno, che piegò leggermente il capo, emettendo una specie di mugolio. «Non guardarmi così.» sbottò la padrona, sapendo benissimo che il lupo puntava ad una sola cosa: il banco di carne poco più in là.

Hachiko però insistette, ma non servì Alexis per dargli la carne. Fu invece Amos ad apparire dal nulla e porgergli quel prezioso ben di Dio. «Te ne ho dato il permesso?» ringhiò Alexis, provocando però solamente una risata nel ragazzo.

«Qualche volta se la merita anche lui dai.» confessò Amos, andando ad accarezzare amichevolmente il lupo che, come per riconoscenza, andò a leccargli la mano. «Buono, buono.» gli sorrise lui.

Alexis guardava la scena irritata ma al tempo stesso felice, iniziando a capire che forse erano le piccole cose come quelle di cui doveva tenere più conto. «Cos'è questo duello che deve fare Roan?» gli chiese poi, curiosa di sapere di cosa stava parlando l'uomo poco prima. Amos si alzò, facendosi improvvisamente serio e prendendo a camminare. Sia il lupo che la ragazza lo seguirono.

«È un duello fino alla morte tra la Nazione del Ghiaccio e la Comandante. La Regina del Ghiaccio, Nia, l'ha voluto. Diciamo che si può chiamare un colpo di stato. Per Nia però duellerà suo figlio, Roan. Mentre per la Comandante.. Beh.. La Comandante stessa.» confessò infine Amos, sembrando sempre più severo.

Survivors || The 100Where stories live. Discover now