8. Blind date

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Spezzetto un boccone di pane con le dita smaltate di rosso. Sono 20 minuti che aspetto il mio appuntamento per stasera ma di lui nessuna traccia. Sally, la ragazza che ha organizzato la cena, non mi ha dato nessuna informazione su questo fantomatico ragazzo ma ora posso dire per certo che non è puntuale.
Il ristorante è molto elegante, l'arredamento è moderno, messo in mostra dalle luci soffuso degli alti lampadari in ferro. I tavoli sono lucidi e in legno scuro, una candela bianca e inodore rischiara le posate e gli alti bicchieri di vetro. È tutto molto romantico ed io sono sola a un tavolo per due.
Mastico il pane lentamente col tentativo di ingannare il mio stomaco borbottante per la lunga attesa. Alla mia sinistra, appoggiati a una parete alta ridefinita con disegni di piante dorate, attendono tre giovani camerieri che parlano a bassa voce e lanciano occhiate sbilenche nella mia direzione. Sono seduta qui da venti minuti perché mi hanno dato buca, è forse un problema?!
Sono tentata all'idea di scappare fuori, il mio orologio da polso segna le 21:31, sono mortificata. Vorrei alzarmi e correre fuori da questo ristorante esageratamente romantico e correre sotto le coperte del mio letto matrimoniale ma mi accorgo che il mio piano ha parecchie falle.
La mia sedia sta già strisciando sul parquet lucido, la mia pochette nera stretta tra le mie mani ma un ragazzo che correre verso la cameriera frena i miei movimenti. È alto, capelli ricci e corti, indossa un completo nero e una camicia bianca, le labbra rosse e a cuore, il naso delicato. Mi blocco a fissarlo, sembra abbia corso un miglio per non arrivare in ritardo, che sia lui?
Poche parole vengono scambiate tra i due prima che il ragazzo misterioso si volti verso il mio tavolo e mi sorrida facendo comparire delle gioviali fossette su entrambe le guance. Ha un passo sicuro e potrei sciogliermi sotto quelle iridi verdi che mi fissano direttamente negli occhi, Sally ha fatto un buon lavoro.
- Scusa il ritardo. Non sapevo dove fosse il posto e c'era un ingorgo sulla Settima- la sua voce è bassa e roca, e pensare che stessi per andarmene.
- Nessun problema, avevo paura che non ti presentassi- ridacchio mentre i battiti del mio cuore rallentano.
- Mi sarei perso una bellissima ragazza- arrossisco e mi trattengo dal mordere il mio labbro tinto di rosso scuro.
Ripeto, devo ricordarmi di ringraziare Sally.
Un cameriere che fino a pochi secondi fa aspettava che liberassi il tavolo si avvicina e prende nota delle nostre ordinazioni. Versa un sorso di vino in ciascuno dei nostri bicchieri prima di dirigersi verso le porte bianche della cucina.
- Dove lavori?- sembra seriamente interessato e mi sento lusingata di essere oggetto delle attenzioni dei suoi occhi verdi.
- Sto studiando arte a Londra e lavoro momentaneamente in un cafè del centro. Tu?-
- Faccio il fotografo per un quotidiano e saltuariamente per qualche rivista- mugolo stupita masticando le foglie di lattuga messe a contorno del mio piatto.
- Che tipo di fotografie?-
- Persone, amo ritrarre le persone. Sul viso di ogni persone c'è scritta la loro storia- lo guardo rapita mentre assaggia il mio Chardonnay.
- Magari ho anche visto qualche tuo lavoro-
- Non sono poi così famoso- abbassa la testa inforchettando un boccone di cibo.
- Sei originario di Londra?-
- No, vengo dal Cheshire. Sono appena tornato dall'India per un lavoro che è durato circa tre mesi. Sono felice di potermi riposare per un po', l'anno prossimo si va in Perù, una mesetto suppongo-
- La mia vita è molto meno interessante della tua- ridacchiò e lui mi segue a ruota.
- Non credo proprio, mi hanno detto molte cose interessanti su di te-
- Tipo?- sorrido provocante.
- Lascia che le scopra una alla volta. Magari in un'altra uscita?-
- Si può fare- il suo sorriso contornato da fossette accelera il battito del mio cuore.
Taglio il filetto al pepe e mastico la carne rossa e al sangue.
- Sai Andrew, Sally ti aveva descritto in modo completamente diverso- i suoi movimenti si bloccano e le sue sopracciglia si alzano in un movimento rapido.
- Come hai detto scusa?-
- Dicevo, Sally ti aveva descritto in modo completamente diverso. Onestamente mi aspettavo un ragazzo più basso, magari con un po' di barba e i capelli biondi. Tu come mi immaginavi?-
- Andrew? Sally?- le mie labbra si separano leggermente.
- Si, è il tuo nome no?- sono confusa e anche lui lo è.
- Io mi chiamo Harry. Il ragazzo che ha organizzato questo appuntamento si chiama Niall. Tu non sei Emily?-
- No, io mi chiamo T/n- i miei muscoli sono tesi e in poco secondi realizzo tutto. Sono stata piantata in asso da un ragazzo e ho invitato al tavolo uno sconosciuto che mi ha scambiato per un'altra donna. Perfetto direi.
- Ehm...Questo è imbarazzante- annuisco piano a corto di parole.
- Forse è meglio se...- ma le mie parole muoiono prima che possano uscire dalla mia bocca e il nostro cameriere attira su di sé la nostra attenzione.
- Desiderate un dolce? Un caffè?- mi aspetto che Harry rifiuti ma con un sorriso sulle labbra acconsente a ordinare una torta Sacher, e prima di rendermene conto, annuisco alle parole del ragazzo di fronte a me quando mi chiede se desideri condividerla. Continuiamo a mangiare in silenzio mentre i nostri occhi studiano voraci il viso dell'altro, nessuno rompe il silenzio che si è venuto a creare, forse anche lui è alla ricerca delle parole da dire in questa situazione.
- Sai, tutto questo è assurdo ma... Sono contento che lei non si sia presentata all'appuntamento, e sono anche più che contento del fatto che Andrew non l'abbia fatto- lo guardo confusa aspettando che si spieghi.
- Probabilmente a quest'ora starei parlando di qualche sciocchezza con una ragazza a cui nemmeno interessa, forse anche tu faresti finta di ascoltare una conversazione che non ti interessa, o forse ti staresti divertendo e penseresti "Questo è quello giusto" ma sono contento di non poterlo sapere. Sono contento che tu sia rimasta ad aspettare un ragazzo che non si è mai presentato, e io sono felice di averci messo troppo tempo a scegliere una camicia adeguata perché altrimenti non sarei qui con te- sono sorpresa e felice di sentirglielo dire.
- Sai cosa Harry? Sono felice di aver atteso se questo è significato passare del tempo con te- lui sorride a sua volta, rassicurato dalle mie parole.
- Potrebbe essere l'inizio di qualcosa di meraviglioso. Lo sai T/n?-
- Lo spero Harry, lo spero-

Okay...
So che la situazione è abbastanza assurda ma lasciatemi sognare di avere una appuntamento al buio e ritrovarmi davanti Harry Styles in giacca e cravatta. Onestamente non sono proprio convinta di questo immagina ma apprezzavo l'idea anche se la forma lascia a desiderare.
Detto questo voglio ringraziarvi per il supporto che tutti voi date alla mia storia soltanto leggendola e votandola.

Un bacio.
Georgia Olivia Rose.

Immagina |Harry Styles| (in revisione)Where stories live. Discover now