50.

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Alza la mannaia su Toni e...

<Noo> urlo con quanto fiato ho in corpo e chiudo gli occhi per non guardare lo scempio che Fabio sta per fare, ma un colpo di pistola colpisce Fabio alla mano, facendogli cadere la mannaia e facendolo urlare per il dolore.

Si scatena l'inferno.
Mi getto a terra, mentre sento  soltanto le urla disperate di mio figlio.

<Stai giù Mattia, resta giù.> cerco di farmi sentire in mezzo a tutto quel caos.

Alcuni uomini vengono colpiti e cadono vicino a me, mentre cerco di raggiungere mio figlio.
E quando ci riesco provo a difenderlo col mio corpo cercando un riparo.

<Sono qui Mattia, stai giù e striscia fino a quel capanno, io cerco di coprirti.>

Ma lo vedo il mio bambino, perso e smarrito e tutto per colpa di inutili bugie, per colpa di un folle che è suo padre e che sta riuscendo a rovinare pure la sua vita.

<Dai amore, usciremo da qui, ma adesso ho bisogno che tu ti muova.>

Nulla da fare, è bloccato per la paura, ma non posso fare nulla, solo una cosa.

<Amore mio sono qui, non ti lascio solo, ma ho bisogno di te.
Sola non riesco.>

Si volta verso di me con il viso bagnato dalle lacrime, cucciolo.

<Ho bisogno di te, ho bisogno del mio ragazzo, puoi farlo per me?>

Ed è come se si riprendesse da uno stato di trance.

<Si mamma, scusami.>

<Adesso comincia a strisciare verso quel capanno, io resto su di te.
Non preoccuparti tesoro mio, andrà tutto bene, ma tu non ti devi fermare.>

E finalmente Mattia parte, ma intorno a noi è tutto un casino.
Riesco solo a sentire urla e spari, non riesco nemmeno ad alzare la testa per guardare cosa succede.

Siamo quasi arrivati quando qualcuno si attacca ai miei capelli.
Mattia si ferma e fa per venire verso di me

<Vai Mattia, mettiti al riparo.>

<Mamma...>

<Vai e aspettami...>

Non finisco la frase, perché vengo sollevata da terra, ma ho modo di vedere mio figlio entrare nel capanno.

Vengo sbattuta a terra e , per un attimo, sento il dolore delle costole, ma stavolta non mi lascio sopraffare.
Cominciamo una lotta, dove per il momento, sono io ad avere la meglio,fino a quando questo stronzo non stringe le mani sul mio collo., ma non mi fermo, riesco a graffiargli il viso, e per un attimo riesco a prendere aria, ma questo si incazza di più, mi alza da terra sbattendomi su una parete, stringendo sempre più forte.

, ma non mi fermo, riesco a graffiargli il viso, e per un attimo riesco a prendere aria, ma questo si incazza di più, mi alza da terra sbattendomi su una parete, stringendo sempre più forte

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Sento le forze mancarmi, e quando riesco a respirare tranquillamente, noto Daria con una spranga nelle mani.

È stata lei a salvarmi.

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