3.

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Sono imbottigliata nel traffico dell'ora di punta,ma sono troppo presa da questa notizia,che non ci faccio nemmeno caso.
Canticchio,troppo felice per credere a  tale miracolo.

Non resisto,non riesco.
Compongo il numero di Fabio.
Aspetto che risponda al telefono,ma dall'altra parte scatta la segreteria.
Riprovò,ma nulla da fare.

Strano,non è da lui non rispondere.
Forse starà lavorando e non può...
Si,sarà sicuramente così.

<Fede ma che pensieri ti fai.
Tutta colpa di zia Rosa .>

Dopo dieci minuti,finalmente arrivo al grattacielo,dove Fabio ha casa,e dove all'ultimo piano ci sta il suo ufficio.

Effettivamente,se ci penso non sono mai salita a quel piano.
Ma c'è sempre una prima volta.
Si si,andrò dritta nel suo ufficio.

Parcheggio e mi avvio verso l'entrata,ma prima mi fermo davanti una vetrina che vende cose per bambini.
< Non vedo l'ora di vederti,piccolo mio.> dico accarezzando il mio ventre
<Adesso andiamo da papà.>

Quando arrivo all'ingresso del palazzo,trovo Alessandro,uno dei tanti amici di Fabio, seduto su una poltrona a leggere una rivista,mentre sorseggia un caffè, credo.

<Ciao Alé,come stai?>
Ma preso alla sprovvista si getta il caffè sulla camicia.
Io non riesco a guardarlo,perché comincia a soffiare, forse si è bruciato e cerca di alleviare il fastidio.

<Anammazzari.
Federica non farlo mai più,ho rischiato un ustione di secondo grado.> comincia a dire senza guardarmi,ma quando finalmente lo fa
< Vai su,avanti ridi pure,che stai per scoppiare>
Ed è così,ho le lacrime a gli occhi,e non riesco più a trattenere il respiro,e do libero sfogo alla mia risata.

<Quando finisci,mi fai sapere.>

<Ok ok scusami.
Ma oddio se non eri da riprendere> e ricomincio peggio di prima.

Ale mi guarda,e comincia a sorridere pure lui
<Sei la solita,ma pur sempre la nostra piccolina.
Dai sali,informo Fabio che sei arrivata,se mi risponde,visto che ha un importante riunione in questo momento.>
E nel dire l'ultima frase, qualcosa di impercettibile,cambia nel suo viso.
Ma è solo questione di qualche attimo,così decido di non badare tanto a lui.
< Digli che lo aspetto a casa sua.>
nel frattempo comincia a digitare l'interno dell'ufficio​ ma quando arrivo davanti all'ascensore mi blocca  per un braccio.
<Dritta a casa,come al solito.
Fabio ne avrà per almeno un'ora.>
<Ale,mi stai facendo male.>

Ma che cosa gli sta succedendo?

Come se ritornasse in se
<Scusa Fede,non volevo.>
<Ok,ma puoi anche lasciarmi adesso.
Non sono mai andata nel suo ufficio,non vedo perché farlo adesso.
Tranne se mi state nascondendo qualcosa.
È così?>
<Figurati. Dai sali e fai la brava.>

Finalmente mi ha lasciata andare.

Ma tutto questo mistero?
Prima Fabio che non risponde,poi lo strano atteggiamento di Ale.
E se mi stessero nascondendo davvero qualcosa?

Finalmente arrivo al piano interessato ed entro in casa.
Tutto uguale,nulla fuori posto,ma visto la mania che ha nell'ordine,mi sembra anche normale.

Avevo pensato di salire da lui e fargli un a sorpresa,ma mi metto comoda sul divano e aspetto che torni.

Ma in testa ho solo lo sguardo di Ale!

Mi alzo e comincio a guardarmi intorno.
Nulla di nulla.

Vado in camera da letto,nella stanza degli ospiti nulla.
Ma quando sto per tornare nel salone,mi fermo a guardare un grandissimo vaso che sta poggiato ad una parete.
Non ho mai capito il senso di questa strana posizione.

Decido di spostarlo nel salone,sicuramente rende di più messo lì.

Solo che mentre provo a fare questo,noto una serratura.

<Che cosa è?>
Provo a spingere,a cercare di aprire,ma nulla da fare.

Mi precipito nel suo studio,che è sempre aperto,cercando di trovare qualcosa che possa farmi aprire quella  specie di porta.
Niente,nessuna chiave.

Ritorno nel salone e mi lascio andare sul divano mettendo un canale di musica e alzo il volume.

Calmati Federica,la zia ti ha messo idee in testa che non esistono.
Si,sarà sicuramente così.

Mentre mi sdraio gli occhi mi vanno sul lampadario.

< Ti ho trovata.
Ma perché nascondere li una chiave?>

Cerco di trovare qualcosa per arrivare a prenderla,ma nulla da fare,così decido di salire sul tavolo di vetro.

E quando sembra che stia per arrivarci,sento la porta d'ingresso aprirsi.

Pensa Fede,pensa.
Comincio a saltare e ballare,facendo finta di farlo già da un po.

<Fede che cazzo fai sul tavolo?>
<Ballo? Senti che ci sta Ligabue che canta e chi si ferma ora!>

Mi guarda cercando di sorridere,ma il suo viso è abbastanza tirato,quindi viene fuori una smorfia,che mette abbastanza timore.
Un brivido corre lungo la mia schiena.

<Dai amore scendi,potresti farti male.> mi dice porgendomi la mano.
Ma prima guardo bene lui,e qualcosa non mi convince.

Non il tempo di pensare.
Alessandro entra urlando,Fabio riesce a tirarmi giù e a coprirmi col suo corpo.
Non riesco a vedere nulla,ma quello che sento è abbastanza chiaro.

Uno sparo.

Una buona lettura.
Baci Chiara❤

Ti proteggerò COMPLETA❤Where stories live. Discover now