58.

1.8K 145 114
                                    


Mi ritrovo a camminare lungo la strada che costeggia il mare, cercando di pensare a tutto quello quello che Campo mi ha appena detto.

Sicuramente per mio padre, la voglia di avere un figlio e soprattutto l'amore che provava per mia madre, era così forte tanto da chiedere aiuto ad un uomo come Campo.

Ma perché proprio a lui?
Che stupida sono, dovevo rimanere lì ad ascoltare quello che aveva ancora da dire, e poter fare tutte le domande che adesso mi vengono in mente, invece che faccio?

Scappo, giusto così, idiota.

Talmente presa dai miei pensieri, che non mi accorgo di essere arrivata a San Giovanni Licuti, o comunemente detta la spiaggia nera, perché formata solo con la terra del Etna, che spesso cade, ricoprendo tutto.

Talmente presa dai miei pensieri, che non mi accorgo di essere arrivata a San Giovanni Licuti, o comunemente detta la spiaggia nera, perché formata solo con la terra del Etna, che spesso cade, ricoprendo tutto

Deze afbeelding leeft onze inhoudsrichtlijnen niet na. Verwijder de afbeelding of upload een andere om verder te gaan met publiceren.

Sono venuta pochissime volte,la terra mi ha sempre dato fastidio, certe volte faceva pure male.

Mi siedo su una panchina e mi soffermo a guardare la meraviglia che mi circonda.

<Speravo di trovarti qua.>
Nemmeno un sussulto, sapevo mi avrebbe trovata.

<Scusa se sono scappata in quel modo, ma dovevo rimanere sola.
Non che sia una cosa così grave, ma perché?
Perché papà ha chiesto a te?
Perché non un donatore anonimo?
Non capisco questo!>

<Onestamente non saprei dirti Federica, mi disse che si fidava di me,  sapeva  che avevo amato sul serio tua madre, ma non è stato per questo.>

<Che vuoi dire?>

<Tuo padre non era uno sprovveduto Federica, sapeva a cosa andava incontro facendo affari con me, e già erano arrivate le prime minaccie.
Sapeva che sarei intervenuto se me l'avessero chiesto.
Sapeva che, nonostante tutto, avevi il mio sangue.
Ma non fu facile.
Tua madre non era d'accordo, quando venne a sapere quello che tuo padre aveva pensato, ho temuto che si lasciassero.
Lei non accettava questa cosa, non da me.
Dopo qualche mese si convinse, ma mi fece firmare una tonnellata di documenti in cui mi chiedeva di rinunciare a qualunque diritto su quel bambino.

E l'ho fatto, non perché non volessi altri figli, ma non volevo altri figli da crescere nel mio mondo.
So che non è giusto e mi dispiace, ma hai capito, a tue spese, cosa significa far parte di questo mondo, il mio, e non avrei mai voluto che ti capitasse tutto questo.
Nessuno sapeva questa storia, nemmeno tua zia.>

<Capisco, allora sei intervenuto solo per Toni?>

<No, assolutamente no!
Tra le tante carte che tua madre mi fece firmare, c'era una lettera, non l'ho portata con me, è chiusa in cassaforte, in cui mi pregava di prendermi cura di te, se mai ti saresti trovata in pericolo.
Ma non ho mantenuto la promessa silenziosa che feci quando finì di leggere quelle poche righe.

Rosa era il tuo tutore, e quando ho saputo cosa stavano facendo, ho provato a farle cambiare idea, dicendole che avremmo trovato un'altra soluzione.
Ma non era lei a comandare, era solo una marionetta nelle mani dei pesci grossi, e poi si fidava di Puglisi.

Senti Federica, io ho intenzione di mantenere la mia promessa, io voglio che tu e Mattia facciate parte della mia famiglia, Filippo ne sarebbe felice ed io di più.>

<Non lo so, non credo proprio.
Ho imparato a cavarmela da sola, ho giurato a me stessa di proteggere mio figlio e di non farlo mai crescere in questo ambiente, e poi...>

Mi fermo perché non riesco a pronunciare il suo nome, mi fa troppo male, ma lui capisce benissimo.

<Andrea!>

<Già...io amo quel uomo, forse troppo, altrimenti non ci starei così male, ma se accetto di diventare una Campo, quel briciolo di speranza che ancora nutro verso un "noi", verrebbe spazzato via in un batter d'occhio.
Io non so cosa mi dirà, quale sarà la sua versione, ma ci voglio credere.
Scusami!>

<Non devi scusarti.
Prenditi tutto il tempo che ti serve, io non ho fretta.> dice alzandosi dalla panchina e porgendomi la mano.

<Aspetta, non abbiamo finito.>

<E non ne possiamo parlare davanti ad un bel caffè?>

<No, non credo.
Fabio?>

<No, non possiamo proprio.> e torna a sedersi.
Mi scappa un sorriso perché sembra di vedere Toni,in questo momento.

<Non devi più preoccuparti di nulla Federica.
Fabio non esiste più e Santiago è stato affidato al Interpol, con le gambe spezzate.>

<Cosa?>

<Ascolta, conosco da una vita Santiago, il padre, e non ti dico che siamo grandi amici perché in questo mondo, nel mio, si cambia facilmente bandiera, ma c'è grande rispetto.
Quando gli ho detto che suo figlio faceva affari con uno che aveva abusato e seviziato  di una persona a me cara, mi ha detto solo di lasciarlo vivo, che potevo fare ciò che ritenevo più giusto, e l'ho fatto.
Non sarà più un problema, perché se tornerà a casa sarà  suo padre a finire il mio lavoro.>

Sconvolta mi porto le mani alla bocca, come a voler evitare un urlo, che potrebbe  scappare.

<Sono le nostre leggi, quelle degli anziani, e so che non potrai mai capire il nostro modo di pensare, ma tutto sommato non ci siamo mai trovati male.
Donne e bambini non si toccano, per nessuna ragione al mondo, ma siamo in pochi a rispettare sta legge.>

<Per questo non voglio far parte del vostro mondo, Mattia ha già visto e vissuto troppo, e non mi sta bene.>

<Lo so, devi crescerci per capirlo, e anche in quel caso non è facile.
Per quanto riguarda Fabio, non esiste più.>

<In che senso, scusa.
Non è morto quando ha sparato Andrea?>

<No, era riuscito ad evitare il proiettile dritto al cuore.
L'ha fermato Filippo e se ne è occupato lui.
Nessuna traccia è rimasta, niente.>

<Oddio...>

<Non ti dirò i dettagli, non ti serve saperli, ma adesso sei libera.
Rosa si è occupata della parte che riguarda la legge, grazie a te si è fatta una grande pulizia generale.
Adesso possiamo andare?>

Resto a guardare il mare, che oggi sembra non si muova di nulla.
Sono finalmente libera, per quanto non sia d'accordo con i metodi usati da loro, sono libera.
Libera di ritornare a vivere, libera di far crescere Mattia in qualunque posto lui voglia.
Sono liberà.

Mi alzo e mi volto verso questo uomo che non odio, che nonostante tutto si è preoccupato anche per me.

<Solo se ci fermiamo a comprare le sigarette e che mi accompagni subito da Mattia.>

<Ai suoi ordini

Deze afbeelding leeft onze inhoudsrichtlijnen niet na. Verwijder de afbeelding of upload een andere om verder te gaan met publiceren.

<Ai suoi ordini.>mi dice ridendo e prendendomi a braccetto, continuando a parlare del più e del meno.




Eccomiiii.
Allora Federica ha finalmente saputo tutto quello che le riguardava personalmente,
nonostante non sia facile per lei, riesce ad accettare, capisce che per i suoi genitori, non deve essere stato facile.

Ma con Andrea? Sarà così pure?
Lo scopriremo presto.

Baci Chiara❤


Ti proteggerò COMPLETA❤Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu