La custode di cuori {COMPLETA} (IN REVISIONE)

Biscottino caramellato allo zenzero

<<Mi piace quella faccia.>>

<<Come, prego?>>

<<Massì, quella faccia>> Pamela sghignazza, seduta di fronte a me, mentre io verso per l'ennesima volta del caffè nella mia tazza. La tavola calda dove abbiamo deciso di riscaldarci dalla tormenta fredda dell'inverno è piuttosto piacevole e accogliente, e il banco dove ci siamo sedute dispone di una privacy più che necessaria in un simile momento.  <<Tu e Aaron ci date dentro, non è così?>>

Schiocco la lingua e poso la tazza sul ripiano in legno del tavolino quadrato, scoppiano, poi, in una fragorosa risata. <<Non ignorare la mia domanda, Sasha Porter!>> mi minaccia Pamela. <<E' palese a distanza di chilometri. I tuoi feromoni stanno cinguettano nell'aria come uccellini in primavera. E hai quella faccia.>>

<<Quella faccia?>> ripeto, piuttosto divertita. <<La faccia da "sono una donna sessualmente soddisfatta?">> domando poi, mentre una risatina nasale scuote il mio corpo.

<<Nono>> Pamela ridacchia a sua volta e prende un sorso dalla tazza <<la faccia da "durante le vacanze invernali ho iniziato ad avere orgasmi multipli".>>

<<Che cosa?>> vengo scossa da un'altra risata. <<Santo cielo, non sapevo che al mondo esistessero simili facce. Devo ricordarmene, così saprò come prendere in giro la gente quando me ne capiterà l'occasione. D'altronde, è quello che stai facendo tu con me.>> 

Lei sorride maliziosamente e taglia con la forchetta un pezzo della sua cheesecake ai frutti di bosci, per poi addentarla con gusto. Le sue guance si tingono di un rosa delicato al solo assaporare una simile prelibatezza, e mentre lei si concede questo orgasmo mentale provocato dagli zuccheri io osservo dalla vetrata della finestra accanto cui ci troviamo la neve che cade lenta dal cielo e trasforma questa città in un paesaggio bianco natalizio. <<Quindi ci ho visto giusto, eh?>> mi prende in giro alla fine, schiarendosi la gola. Con una mano, lega i suoi capelli a caschetto in una coda di cavallo e tamburella le dita in maniera maliziosa. <<Vi date da fare, non è così?>>

<<Santo cielo, Pamela, da quando sei diventata la classica amica pervertita che vuole sapere tutti i dettagli sessuali delle sue compagnie?>>

<<A dire il vero lo sono sempre stata, solo che tu non avevi mai fatto sesso, prima d'ora.>>

<<Touché>> mi ritrovo ad ammettere. Stringo fra le dita la tazza di caffè ancora calda e rido ancora. <<Allora, vuoi che ti racconti tutto nei particolari? Guarda che non ho problemi a farlo. Imbarazzarmi per queste cose non sarebbe da me.>>

<<Vero, e questo lo renderebbe imbarazzante per me, perciò risparmiami i particolari. Non ha senso prenderti in giro per il fatto che fai sesso se la cosa non ti fa arrossire nemmeno un po'. Si perde tutto il divertimento.>>

<<Sei una persona terribile. Tentare di imbarazzare una tua amica chiedendole della sua vita sessuale... davvero, Pam, sei pessima.>>

<<Tu faresti la stessa cosa.>>

Affogo il sorriso nel caffè. <<Hai perfettamente ragione.>>

<<Quindi? Ci ho visto giusto, eh?>> mi sfotte divertita. <<Hai quell'aria, sai? Quell'aria da tutta fiori e cuori... so che odi sentirtelo dire, ma è così. Sasha Porter innamorata... e di Stoccafisso, per lo più. Chi lo avrebbe mai detto?>>

Ha ragione. Chi lo avrebbe mai detto? Io no di certo. Nel breve corso della mia vita non avevo mai contemplato la possibilità di avere una relazione sentimentale con qualcuno. Stoccafisso o meno, i ragazzi non facevano parte del mio progetto di vita. E sapere che ogni mia singola certezza è stata spodestata da un uomo che può assumere una sola espressione al giorno è... destabilizzante. Ma anche a dir poco piacevole. <<Mia madre farebbe i salti di gioia>> commento sghignazzando. <<Se avesse saputo che...>> mi soffermo per un secondo, attraversata da un lampo di sofferenza che, tuttavia, è particolarmente sopportabile ora come ora. Non fa più male come prima. Non è più doloroso come una volta. Cos'è cambiato? Cosa c'è di diverso, adesso? Sono stata io? O sono stati gli altri?