Che tu lo voglia o meno (parte due)

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Da quando sono tornata a casa Luke è iperprotettivo nei miei confronti, e credo di aver finalmente compreso cosa provi ad avermi come sorella. Si preoccupa ogni istante, mi chiede con un intervallo preciso di due minuti, mi pettina i capelli, mi veste, e si è pure proposto per fare la doccia insieme, così avrebbe potuto lavarmi la schiena. Il mio "no" categorico lo ha spiazzato, ma, ahimè, non demoralizzato.

Nonostante ciò, Luke è il male minore, in confronto al trattamento che mi stanno riservando zii e cugini. Sono abituata ad esser disprezzata, non ad avere un'intera comitiva che si preoccupa per la mia salute. Persino Sarah - Sarah! - mi ha aiutata a preparare la cena. Craige mi ha bloccata prima che potessi tirare le posate dalla lavastoviglie, e ha apparecchiato la tavola al mio posto. E stiamo parlando di Craige! Il cugino menefreghista e pigrone che passa tutto il suo tempo in camera sua a guardare porno e a giocare ai videogame!

<<Non puoi andare a scuola conciata così!>> Sarah è irremovibile, continua a fissarmi sulla soglia della porta mentre io, in bagno, osservo il mio riflesso patetico. <<Devi indossare la divisa.>>

<<Le mie due divise sono andate a farsi benedire, ti ricordo>> le faccio presente con un sospiro.

<<Puoi usare la mia.>>

La guarda sbigottita, lei inarca un sopracciglio. <<Nemmeno io sono così crudele, Sasha>> mi fa notare con un sorrisetto divertito. <<Anche se forse la mia divisa non ti farà piacere... e non so quanto potrà sostenere le tue tette stratosferiche.>>

Guardo le suddette tette stratosferiche, per poi rivolgere il mio sguardo alle sue. Oh, all'improvviso credo di capire perché le ragazze tendono a guardarmi in modo così sprezzante. <<E devi coprire quel cratere che ti ritrovi in testa>> aggiunge, porgendomi un cerchietto per capelli che tiene in mano.

<<Un cerchietto, per davvero? Quanti anni hai, dodici?>>

<<Smettila di comportarti da stronza e copriti quel buco lunare che hai in testa.>> Mi lancia il cerchietto insieme alla sua divisa, e io l'afferro con perplessità. <<Se hai altro da aggiungere, me ne vado.>> Prima che possa rispondere con qualche battuta cattiva, ha già chiuso la porta, lasciandomi da sola come un'idiota in bagno.

La divisa di Sarah è così stretta che fatico a respirare, e per quanto mi sforzi, non posso allacciare i primi tre bottoni della camicia, rischierei di trasformarli in proiettili pronti a schizzare in aria con un respiro un po' troppo profondo. <<Dovevi per forza accorciare così tanto la gonna?>> le domando, in salone, mentre tento di spingere l'orlo del suddetto indumento in basso.

Sarah mi scruta con un sopracciglio inarcato, sembra divertita, o, addirittura, compiaciuta dello spettacolo, e se non fosse che in questo momento ci sono troppi testimoni - zio Brooke, zia Teresa, Luke e il cugino Craige - l'avrei già assalita con l'intento di ucciderla. <<Non ricordavo fossi così pudica>> mi prende per il culo. Brava, brava Sarah, divertiti pure a sfottere la povera ragazza che ha appena subito un trauma cranico.

<<Non sono pudica, ma ti ricordo che sono alta quindici centimetri in più di te, e che questa gonna fa passare l'aria in posti dove non batte il sole>> le faccio presente, incrociando le braccia al petto.

<<Allora è un bene che tu indossi sempre i collant pesanti, non si vedrà nulla>> il suo sorrisetto è così irritante che rischia di farmi saltare i punti che ho in testa. Da quando in qua ha imparato a rispondere in questo modo? Che sia stata la mia presenza a forgiare questo sarcasmo tutt'altro che piacevole? Diavolo, devo davvero stare attenta a come tratto con i miei nemici.

La custode di cuori {COMPLETA} (IN REVISIONE)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant