Vagava per la foresta con una velocità assurda, sembrando quasi un'ombra in fuga nel bel mezzo della notte. E probabilmente lo era.

Non badava al fatto che potesse tagliarsi coi vari ramoscelli o piante dalle foglie con le punte spinose, le importava solo arrivare in quello che ormai era diventato il suo posto.

Ma quando arrivò a destinazione, dovette bruscamente fermarsi: aveva avvertito dei rumori sospetti provenire dalla riva del lago. Non sapeva cosa aspettarsi, perciò prese istintivamente tra le mani un coltello, pronta per ogni evenienza.

Ma fortunatamente non dovette usarlo.

Si avvicinò cautamente alla creatura, non volendo spaventarla o altro. Ripose il coltello al suo posto, ma proprio in quel gesto, il piccolo mammifero si accorse della sua presenza.

Il cucciolo s'immobilizzò nel vedere la figura della ragazza, ma non perse il coraggio e, nonostante Alexis fosse come minimo quindici volte lui, le mostrò i denti.

Inizialmente Alexis fu assalita da un certo senso di paura, d'altronde si trovava di fronte ad un lupo, nonostante questo fosse un semplice cucciolo. Eppure, i denti sembrava già averli abbastanza affilati da nuocerla, anche se minimamente.

I due si guardarono per lunghi ed infiniti secondi, osservandosi a vicenda. Il lupo vedeva in Alexis un qualcosa di cui aver timore, mentre Alexis vedeva solo una rappresentazione di se stessa, ma non dell'Alexis di tutti giorni, quella senza paure. No, quella se stessa che aveva paura di liberare, quella sua parte quasi ingenua e sensibile, quella che mostrava solo a pochi prescelti. Il lupo aveva un pelo così candido, un'aria così pura, che sembrava esattamente l'opposto di Alexis.

Quest'ultima si guardò in giro, cercando di capire se magari ci fosse la madre da qualche parte; ma niente da fare, nessuna traccia di una mamma-lupa. Decise quindi di tentare un approccio col batuffolo bianco che si trovava davanti, avvicinandosi lentamente e allungando un braccio verso di lui. Il lupacchiotto sembrava indeciso sul da farsi, non sapendo se fidarsi o meno. Provò comunque a fare un tentativo, ingenuamente, andando ad annusarle il palmo della mano.

L'odore della ragazza era diverso dagli odori degli altri umani, aveva un qualcosa di diverso. Anche se il lupo avvertì che c'era un qualcosa di oscuro in lei. La guardò qualche altro secondo, ma alla fine si lasciò andare, e i due ebbero il loro primo contatto: il lupetto si strisciò sulla mano di Alexis, provocando una risata in lei.

Anche il cucciolo sembrò quasi ridere insieme a lei, avendo capito di aver fatto la scelta giusta. «Sei un coccolone, eh?» lo canzonò, prendendolo tra le sue braccia e grattandogli il pancino rosato.

Il lupo emise un leggero abbaio, poi Alexis lo infilò nella sua giacca, avvertendo il freddo pungente della notte, e si diresse verso il Campo Jaha.

Forse era davvero vero che gli opposti si attraggono. L'oscurità e la luce. Il giorno e la notte.

***

«Oddio ma è davvero un lupo?!» esclamò Raven, non appena vide il piccolo cucciolo che pure quella mattina, Alexis portava in grembo. Anche Octavia aveva gli occhi sbarrati, in adorazione del piccolo animale.

Monty invece stava studiando ogni sua minima particolarità, curioso di saperne sempre di più riguardo a quello strano mondo.

Survivors || The 100Where stories live. Discover now