capitolo 38. Vita o morte (Aggiornato)

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La prima settimana di vita di Emily era stata molto strana... Jason era sempre instabile mentalmente, però con Emily era bravo.

"Amore, vado a fare il bagnetto a Emily", disse Jason.

"Jason, stai attento!", urlai dal piano di sotto.

"Sì, Charlotte", rise.

Mentre stavo sistemando le foto di Emily, ho sentito un rumore dalla finestra. Mi sono alzata e sono andata a vedere cosa potesse essere.

"Charlotte" disse una voce molto familiare.

"Oh mio Dio, Cameron", dissi con le lacrime agli occhi.

Era così bello ed era qui per me.

"Cerco di aprire la porta, tu fai silenzio. Non voglio che quell'essere ti faccia del male", disse Cameron.

"Ti amo", gli dissi sorridendo.

"Anche io", ricambiò il sorriso.

La porta si aprì lentamente per cercare di non far rumore.

Corsi da Cameron e lui mi abbracciò e mi tenne stretta a lui. Iniziammo a baciarci.

"Andiamocene", disse Cameron.

"Non posso lasciare mia figlia qui con Jason", gli dissi in preda al panico.

"Calma, lascia che io mi nasconda. Prendiamo la bambina e scappiamo. Ho una pistola", disse Cameron.

"Stai attento", gli dissi. Lui mi baciò la fronte e lo vidi nascondersi.

Dopo mezz'oretta, Jason scese con Emily in braccio, pulita e profumata.

"Posso tenerla?", allungai le braccia.

"Ok, però devi farla mangiare", mi disse in tono duro.

"Ma non ha fame", gli dissi stranita.

"Charlotte, devi solo stare attenta alla vita della nostra bambina, perché se dovesse succederle qualcosa di brutto, io impazzirei", disse subito dopo baciandomi. Come se non fosse già pazzo, pensai.

Presi Emily in braccio.

All'improvviso, uscì dal nascondiglio Cameron con una pistola puntata contro Jason.

"Ma che-?", disse  Jason.

"Jason, non ti conviene muoverti. Ho una pistola, tu niente. Perciò, mettiti seduto su una sedia e lasciati legare. Adesso si fa a modo mio", disse Cameron in tono duro e sicuro.

"Cameron, non sai cosa farò appena mi slegherò", disse Jason con un sorriso insano.

Jason si sedette su una sedia e Cameron iniziò a legare Jason, quest'ultimo lo guardava con sguardo fisso e pieno di odio...Oh no, ci risiamo, puntò  il suo sguardo verso Emily e cercò di muovere le corde ma senza risultati, tese la mascella.

"Non è finita qui, non porterai la mia Charlotte lontano da me e tu Charlotte non puoi far vivere Emily senza un padre e quello sono io...sono io suo padre!...mia figlia deve stare con me, è un pezzo di me e di te" disse a denti stretti.

Cameron mi prese la mano.

"Vita o morte? Se vuoi vivere devi venire via con me adesso" disse Cameron guardandomi negli occhi e accarezzandomi la guancia.

Mi girai e guardai Jason che guardava la scena con occhi gelidi, fermo come se fosse una statua.

"Scusa Jason ma io non posso stare con te, ti manderò foto di Emily quando sarai in prigione" presi velocemente la borsa con tutto l'occorrente per Emily, presi la mano di Cameron e corsi fuori con lui, raggiungemmo subito la macchina e Cameron partì a tutto gas.

"Oh mio Dio" dissi ancora stupefatta da questa strana esperienza...forse tutto stava per finire.

"Adesso starai bene" disse Cameron sorridendo.

"Cameron ti amo" dissi piangendo.

"No non piangere, volevo che tu potessi vivere una vita bella e felice come ti meriti" disse Cameron.

"Anche Emily sarà felice" guardai la piccola creatura che mi guardava con quei occhioni pieni di curiosità.

"Già è una bambina bellissima" rispose Cameron.

~due ore dopo~

Eravamo arrivati a Los Angeles finalmente.

"Charlotte...i tuoi genitori hanno cambiato casa per sicurezza e io non so dove sono, perciò potremo cercare un posto per dormire e domani cercherò di trovare la loro casa" disse Cameron accostando.

"Cameron, ma perché non ti sei rifatto una vita?" Gli chiesi.

"io ti amo, avevo promesso a tuo padre che ti avrei ritrovata" disse sinceramente.

Gli sorrisi.

"Bene, allora che avevi in mente?" Gli chiesi. 

"Avevo pensato di stare in un b&b, purtroppo non ho molto soldi con me" rispose Cameron.

"Nessun problema, l'importante che Emily mangi e stia al sicuro" dissi stringendo la mia bambina a me.

Arrivammo a un b&b vicino, sembrava una zona tranquilla perciò insieme a Cameron entrai e trovai un signore anziano seduto dietro il bancone che stava leggendo il giornale.

"Buonasera signore, vorremo una stanza per una notte, quanto costa?" si avvicinò al bancone Cameron.

"45$" disse il signore alzando lo sguardo dal giornale a noi.

"Ehm..io ho solo 25$ signore" disse Cameron, grattandosi il collo, a disagio.

"Ragazzo che sia l'ultima volta, accetto solo perché, c'è una ragazza infreddolita che, tiene tra le braccia una bambina" disse il signore.

"Grazie mille" disse Cameron.

"Grazie" lo ringraziai sorridendo.

"Stanza 18" sorrise il signore.

"Grazie buona notte" lo salutammo io e Cameron.

Una volta entrati nella stanza mi coricai sul letto.
Cameron mi affiancò e ci baciammo.

"Posso tenere emily?" mi chiese Cameron, sorrisi e annuii.

La prese in braccio e Emily lo guardò, Cameron le sorrise...Era una scena davvero dolce ma pensavo anche a quanto Jason facesse sorridere Emily solo a guardarla, aveva molto potere su di lei.

"Penso che Emily adesso debba dormire" dissi prendendola e iniziando a cullarla.

"Il parto è stato doloroso?" chiese Cameron.

"Un po, però grazie ad un amico di Jason non mi è successo niente" dissi pensando a quel strano momento.

"Ha ottenuto quel che voleva" disse Cameron con rammarico.

" No, ti sbagli lui non ha il mio cuore mentre tu si" gli dissi baciandolo.

Ci coricammo nel letto e ci addormentammo insieme.
Mi svegliai all'improvviso...

Hey!
Spero che il capitolo 38 vi sia piaciuto.

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