25_Flandria part1

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Masqina correva veloce attraverso la folta vegetazione, difficile da inseguire. In quella zona doveva esistere un sentiero impossibile per lui, straniero, da indentificare.

Lei girò la testa rallentando per un momento.

«Dai Jeff, corri! Rischiamo di perdere lo spettacolo.»

E lui sbuffando tentò di accelerare il passo e di tenere la sua andatura sperando mancasse ancora poco alla loro destinazione.

Riuscire a malapena a tenere testa a una donna era a dir poco spiacevole. La maggior parte dei suoi ricordi risaliva ad un tempo dove ciò era considerato mortificante per un uomo. Credeva di aver superato quel pregiudizio ma evidentemente si sbagliava. Pensava di essere allenato ma lei gli stava mostrando la sua presunzione.

A un certo punto la perse di vista. Si fermò guardandosi attorno ma attraverso il fitto fogliame non riuscì a distinguerla e allora riprese a correre.

«Dove sei?»

La chiamò a voce alta in quella natura lussureggiante piena di versi provenienti da ogni parte. Poi, sempre correndo, sbucò improvvisamente all'aperto. Lei lo trattenne per un braccio altrimenti avrebbe rischiato di precipitare nel baratro giusto sotto di loro, fino in fondo, dove placido scorreva l'Okirò fra due pareti a strapiombo.

Davanti a loro si stava svolgendo uno spettacolo singolare.

Due strani uccelli sembravano rincorrersi librandosi verso l'alto per poi avvicinarsi all'apice dell'ascesa e quindi lasciarsi cadere nel vuoto giù in picchiata verso il fiume. Sulla Terra non esisteva nulla di simile, non di quelle dimensioni così grandi e soprattutto con quella agilità.

«Come si chiamano, non ricordo di averli mai visti nelle mie precedenti visite?»

«Sono dei galfi. Li abbiamo introdotti di recente su Flandria. Da qualche tempo ci siamo accorti che in questa zona alcune razze di animali stanno modificando la catena alimentare a causa di una evoluzione che ne sta aumentano l'aggressività. I loro antagonisti naturali hanno sempre più difficoltà nel contrastarli e ciò sta generando una loro proliferazione anomala. Alcuni di noi stavano studiando i galfi sul loro pianeta di origine e abbiamo deciso di portare qui alcuni esemplari. »

«E loro chi li contrasta?»

Masqina gli sorrise. La domanda non era del tutto stupida anche se metteva in discussione le loro qualità di scienziati, esperti di flora e fauna, e in particolare la scrupolosità con cui affrontavano ogni compito.

«Hanno difficoltà a riprodursi.»

La guardò, fissando con ammirazione l'ovale scuro del suo viso e gli occhi neri e intensi. Le diede lo stesso sguardo datole tanti anni addietro sulla Terra, la prima volta in cui l'aveva vista, mentre era intenta a conversare col Professore.

«Guarda adesso!»

Lei velocemente alzò il braccio indicando i due animali e lui girò la testa seguendo con gli occhi quel gesto.

I due strani uccelli erano in picchiata, avvinghiati come amanti suicidi ma all'ultimo momento possibile, prima di toccare l'acqua, si divisero. Uno verso est, l'altro a ovest e poi rapidamente tornarono a salire verso il cielo. A un certo punto, al culmine della salita, si unirono quasi intrecciandosi per poi cadere nuovamente giù nel baratro, avvitandosi.

Jeff era tornato su Flandria per una sessione di specializzazione su alcune piante particolari. Masqina era l'esperta a cui era stato affidato. A guardarla sembrava una ragazzina anche in certi comportamenti eppure, anche se per educazione non le aveva mai chiesto l'età, doveva avere non meno di un secolo, forse anche due e aver già affrontato diverse rigenerazioni.

Una luce fra le stelleWhere stories live. Discover now