Vieni da Me- Capitolo 8

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"Peccato che lui è andato in panico perché una certa chiara non rispondeva..." dice quella che ormai ho identificato come sua mamma.

"Sono io chiara. E mi dispiace per non aver risposto. Avevo il telefono in silenzioso." Dico per poi girarmi verso di lui "Stai meglio?"

"SI..." dice più tranquillo "Tu stai bene?"

"Stavo alla grande fino a che non mi siete venuti a prendere come degli scagnozzi..." dico accarezzandogli il viso sorridendogli, e cercando di essere convincente il più possibile

"Ho avuto paura che ti fosse successo qualcosa..." dice sottovoce.

"Sto bene Piero. Adesso ricomponiti che hai un concerto..." dico alzandomi lentamente

Vedo entrare suo padre, o almeno credo. È lo stesso della volta precedente, e penso oramai di riconoscerlo così. L'uomo è seguito da due ragazzi. Uno sicuramente più grande, e la ragazza avrà la stessa età di Valeria.

"Chiara giusto?" chiede L'uomo, per poi stringermi la mano "Ci siamo divisi anche noi per cercarti..." dice Ridendo.

Lui mi sembra più simpatico, mi da un senso di famiglia. Forse è il suo accendo siculo, che mi ricorda quello di papà, che ogni volta mi cantava filastrocche in questa lingua antica.

"scusate... ho il vizio di mettere il silenzioso." Dico mentre vedo Piero dare di matto mentre cerca di metttere la cravatta nera

Lo aiuto a fare il nodo, sotto lo sguardo indagatore di sua madre. Ho affrontato tante madri, "grazie" al mio lavoro, e mi è capitato molte volte che queste provassero gelosia, ed invidia nei miei confronti.

Lei mi guarda con uno sguardo strano, come se mi conoscesse. Vedo la ragazza riccia parlare con Ignazio, e un'altra mora con Gianluca

"Quella che ti ha trovata, è la fidanzata di Ignazio. Non andiamo d'accordissimo. Ma appena mi ha visto stare male, è corsa anche lei a cercarti."

"Fai i miei complimenti ad Ignazio... ottima scelta" dico sorridendo "E si, mi sta simpatica solo perché a te non va a genio."

"mia madre ti sta studiando. Ma tranquilla, dopo le spiego come ti conosco."

Entra il loro manager, che dopo avermi anche lui squadrato, ci dice che devono girare dei pezzi per il docufilm, e che noi non possiamo stare dentro. Quindi usciamo tutti, e ci avviamo a prendere posto.

"Scusa..." Mi sento chiamare da dietro mi giro Piano, e Mi ritrovo davanti alla signora di prima "Sono Eleonora Piacere" dice allungandomi la mano. Gliela stringo, anche se un po' diffidente.

"SO chi sei." Mi dice sorridendomi calorosamente. come mai questo cambio di atteggiamento? "Riconoscerei quegli occhi ovunque. Come sta tuo papà?"

"Io..." dico impacciata, mentre ci raggiunge anche il marito

"Eleonora, se si chiama di cognome Puglisi non è detto che sia lei" dice imbarazzato il signore "Io sono Gaetano, il padre di Piero"

"Si... avevo immaginato..." dico sorridendo "Signora penso che lei si sia sbagliata... mio papà non c'è più da molti anni."

"é.... Morto?" chiede facendomi sussultare

"Eleonora basta, su. Andiamo a sederci. Grazie mille signorina per prima! E mi scusi..."

Faccio per tornare al mio posto a sedere ma la ragazza riccia mi ferma una seconda volta, facendomi voltare verso di lei.

"Chiara... giusto?" mi chiede gentilmente, io annuisco "I pass per il back stage. Sono due..." dice porgendomeli.

"Grazie, ma non era necessario..." dico prendendoli

"Piero ha insistito"

"Ok... grazie mille" dico sorridendole

"posso chiederti, mentre andiamo, una cosa?" mi dice con lo sguardo timoroso

"Dimmi" dico iniziando a camminare

"Sei la figlia di Domenico Puglisi?" mi chiede facendomi gelare il sangue

"Si..." dico quando ormai sono fuori e mi sto dirigendo al mio posto

" io... ho fatto la mia prima tesi su tuo padre... vorrei che tu la leggessi." Mi chiede con gli occhi a cuore.

"Grazie, ma non mi sembra il caso." Dico quando sono ormai alla mia fila "è stato un piacere..."

Senza aspettare una sua risposta vado al mio posto e mi siedo. Do la bellissima notizia a mia mamma: dopo rivedrà Piero nel backstage, ma ci andrà con mia sorella.

Lo spettacolo inizia, e i ragazzi sono davvero bravi. Riesco a riscoprire la mia passione per la musica classica, e posso anche dire che questo concerto mi è piaciuto molto di più di quello della scorsa volta

Tutto si conclude con la traviata, e una bellissima standing ovation. Accompagno mamma all'apertura del backstage, lascio i pass a loro e mi metto in un angolino ad aspettarle. Escono una mezz'ora dopo, Mia mamma ha il viso sconvolto, ma alle mie domande non risponde niente. Mia sorella alza le spalle, dicendo che non capisce.

Torniamo in hotel e saliamo in camera che se davanti a quell'albergo c'è tantissima gente accalcata. Mi metto un pantaloncino e una maglietta che uso per dormire.

Prendo il telefono e noto tutti i messaggi di Piero, dove mi chiede dove sono, e se sto bene. Vedo che è online, e pochi minuti dopo la scritta "Sta scrivendo..."

"Ti aspettavo nel back stage" il primo messaggio "Vorrei proprio rivederti chiara. Ti prego. Lo so che ci siamo visti prima. Ma ne ho bisogno. Tra mezzora sono in camera."

Poggio il telefono con uno strano calore sul viso. E Rimango di ghiaccio in uno stato di lotta mentale continua, dal quale fatico a venirne fuori. Guardo valeria, mentre si strucca. Mi alzo lentamente e mi avvicino al balcone.

Non posso andare da lui ma voglio. Eccome se lo voglio. Oggi è stato male per colpa mia, perché aveva paura che stessi male. Non posso dare altre preoccupazioni alle persone, e poi a lui... non può essere vittima del mio passato. Devo allontanarlo da me.

Guardo alla finestra, e mi rendo conto di saper fin troppo bene cosa fare: lo devo allontanare da me.

Insegnami a SorridereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora