XLVII.Sorprese...sempre sorprese!

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Elena pov

Dopo lo spiacevole incontro con mia nonna, Piero mi ha convinto a raccontare tutto ai nostri amici e parenti.
Mio padre si è arrabbiato come una bestia e mia madre è tipo quasi svenuta, dato che ovviamente ho dovuto raccontare tutta la storia dall'inizio per permettere a tutti di capire.
I miei nonni, insieme ai parenti dei ragazzi, non sapevano da che parte girarsi. E come dargli torto...una famiglia contorta e controversa come la mia non si trova da nessuna parte tanto facilmente!

Martina e i ragazzi sono rimasti senza parole, ma ormai ciò che è stato è stato, non è giusto rimpiangere ciò che è passato come ha detto Michele per calmare tutti.
(NdA...in realtà queste sono parole di Aslan, il leone de 'Le cronache di Narnia', ma ...va beh... dettagli 😂)

Decidiamo, dopo non poche proteste dei miei genitori e di Piero, che è tempo che ricominci con le prove del concerto.
"Prima riprende la quotidianità, più sarà facile guardare avanti!" dice Barbara.
Così, alla fine, i miei cedono.

***

Piero pov

Stiamo provando da più di una settimana circa ed Elena va molto meglio.
Ritornare a lavorare e occuparsi dell'orchestra le ha dato quella marcia in più per tornare veramente a sorridere.
Nonostante veda la sua palese felicità non posso non preoccuparmi, ma ormai la maggior parte dell'ansia è andata via.
Le nostre mamme sono diventate inseparabili e si scambiano spesso qualche idea nonostante la differenza di abitudini e caratteri.

Il prossimo sabato avremo il concerto e siamo tutti in ansia.
Tutti...tranne Elena!
L'unica persona che dovrebbe avere le gambe di gelatina dall'ansia è la quint'essenza della calma e della quiete.
《Come faccia a stare così calma non lo so...boh!》
Ora siamo in camera, distesi sul letto a farci le coccole e a parlare delle prove, del matromio e del futuro.

***

Elena pov

Sento Piero bloccarsi a metà frase.
Alzo la testa e lo vedo con lo sguardo di uno che sta riflettendo su un problema a livello mondiale.
"Che hai? Ho detto qualcosa di male?"
Lui si gira, uscendo dal trance in cui era cascato.
"Eh?!...no no, non preoccuparti! Mi sono solo ricordato di una cosa!" dice mentre si alza e comincia a vestirsi.
"Ma dove vai?"
"Dai ragazzi ...devo chiedergli una cosa"
"Ma riguarda il concerto? Ti serve una mano con una canzone?" gli chiedo, cercando di farlo parlare.
"No, tranquilla!" mi dà un bacio a fior di labbra e si avvia verso la porta dopo aver preso la sua chiave della camera, cellulare portafogli.
"Appena esco fatti un bel bagno e vestiti, che tra tre ore ti faccio chiamare!"
Mi metto al volo una delle sue maglie per raggiungerlo, ma il tempo di un bacio lanciato che se ne va.
"Bah ...che avrà mai in mente, non lo so!" dico alla stanza vuota.
Decido di assecondarlo e, dopo essermi preso un cambio, mi faccio il bagno.

Essendo molto veloce nel lavarmi e vestirmi, sono seduta da quasi due ore sul letto a guardare il vuoto.
Di Piero nemmeno l'ombra!
Mi squilla il telefono e rispondo.
- Dimmi che non sono l'unica ad essere stata scaricata in camera dal proprio fidanzato...ti prego! - mi dice Alessandra.
- Almeno non sono sola! - le rispondo io.
I nostri telefoni fischiano un secondo e Ale aggiunge anche Martina alla chiamata.
- Il trio delle mollate immagino?! - fa lei.
- Già! - diciamo insieme io e Ale.
I nostri sospiri si sovrappongono, sconsolati.
- Che poi non capisco nemmeno il perché! Un momento stiamo insieme e un secondo dopo mi lascia così...a metà...boh...io non lo capisco! - afferma Martina.
- Caffè? - propone Ale.
- Io vado più sulla tisana, sennò appena lo vedo lo strozzo - dico io, facendo ridere le ragazze.

Siamo da un'ora a chiacchierare nel bar del hotel. Abbiamo provato a chiamarli, ma i cellulari squillano a vuoto.
Stessa cosa per i telefoni di Michele e Barbara.
Ad un certo punto sentiamo le voci dei ragazzi chiedere di noi al bancone d'ingresso.
Il signore di turno dice loro che ci siamo messe al bar e ci raggiungono.
"Pronte?!" fa Gianluca.
"Per cosa?" chiede Martina.
"È una sorpresa!"
Ci lasciamo portare fuori e vediamo un SUV che ci aspetta.
Con tanto di foulard sugli occhi per non sbirciare, facciamo tutto il tragitto in macchina.
Ci portano per un tratto a piedi, dove si sente la confusione dei turisti.
Percorriamo una scalinata infinita salendo fino al 50esimo piano per quanti gradini facciamo.
Chiediamo più volte qual è la meta, ma l'unica risposta sono solo risate e frasi vaghe che fanno venire ancora più dubbi.

Ci tolgono, finalmente, la stoffa dagli occhi e ci troviamo davanti ad una porta in legno.
Mi giro verso Piero, ma ci trovo mio nonno che mi sorride furbo.
《Pessimo segno!》
Mi giro e vedo il padre di Alessandra con la stessa espressione.
Martina mi trapana un timpano con un urlo. Mi giro verso di lei e la vedo abbracciare un uomo mai visto prima con un trasporto paragonabile solo a quello che ha con Gianluca.
《Che diamine sta succedendo qui?!》
Lei ci si avvicina e ce lo presenta.
"Ragazze...lui è Simone! Mio fratello maggiore!...Simone loro sono Alessandra e Elena, e loro sono i loro parenti!"
Lui sorride e ci stringe la mano.
《Si assomigliano tantissimo!》
"È un piacere conoscervi ragazze!"

Sentiamo bussare attraverso le porte in legno e i tre uomini si sorridono a vicenda.
Noi ragazze ci guardiamo con un'espressione tipo 'aiuto', ma li lasciamo fare.
Andrea e Simone aprono le porte rivelando i ragazzi, in piedi, uno vicino all'altro, con dietro un bancone con, dall'altra parte, il Sindaco di Verona.
《No...non ci posso credere!》

Con accanto i nostri parenti raggiungiamo i ragazzi.
Piero ha un sorrisone enorme, come quegl'altri due pazzi, e mi guarda con gli occhi lucidi.
Li raggiungiamo e ci troviamo di fronte al Sindaco.
"Buon pomeriggio, ragazzi! Io, come potete immaginare, non sono un prete, ma la cerimonia di oggi avrà comunque validità legale, e anche spurituale, se vorrete voi...ovviamente! Non ho mai unito più di una coppia a cerimonia quindi ed è una situazione nuova anche per me, ma non per questo meno solenne o importante! Passiamo alla parte saliente altrimenti questi poveri ragazzi rischiano un infarto a causa dell'ansia...e non è bello!" dice l'uomo facendo ridacchiare un po' tutti.
"Volete voi, Elena Hampton, Martina Cortesi e Alessandra Ascenzi, prendere come vostri sposi, rispettivamente, Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto, per amarli, rispettarli, onorarli, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, ogni giorno della vostra vita?!"
Mi giro verso Piero.
"Si...lo voglio!"
Rispondiamo tutte di 'si'.
(Ovviamente...anche perché avrei rischiato la rivolta popolare in caso contrario 😂 )
I ragazzi ripetono la stessa cosa e firmiamo, facendoci da testimoni a vicenda.
Le nostre mamme piangono lacrime di gioia infinite.
"Tu sei completamente matto!" sento dire da Alessandra ad Ignazio.
"Nessuno dovrà più azzardarsi a dirti che non vali niente...signora Boschetto!"
Lei ride. Lo fa con leggerezza e spensieratezza che non le avevo mai sentito.
《Grazie, Ignazio!》

Ci scambiamo il bacio di congedo, salutiamo il Sindaco e andiamo in un ristorante a festeggiare questa follia.

***

Salveeeee a tutti 😊😊😊
Sono una pazza...ma le follie vanno fatte ogni tanto!
Volevo regalarvi un momento di relax e romanticume dopo tutto il casino combinato dalla nonna di Elena 😉
Sono cattiva...lo so 😎
Un bacione a tutti
Frakkia ❤❤❤

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