XXII.Non è come sembra

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Ignazio pov

Siamo a metà dicembre.
Tra due date abbiamo finito il tuor e andremo ufficialmente in vacanza.
Nell'ultima data Michele ha pensato di invitare le nostre famiglie per passare un paio di giorni qui e poi tornare a casa tutti insieme.
Non vedo l'ora di tornare nella mia amata Marsala, mi manca tantissimo la Sicilia e l'allegria della mia famiglia.

Oggi è giorno off e dato l'enorme successo il nostro manager ci ha praticamente proibito di mettere il naso fuori dall'albergo per evitare alle ragazzine di inseguirci.
Le due coppiette ci sono andate a nozze con questa cosa, mentre io mi sto annoiando a morte.
Dopo aver ascoltato un po' di musica in camera, ho passeggiato senza meta per l'hotel e ora sono seduto sulle poltroncine della hall a non far niente.
《Mi manca il mio Franzino!》
Per rendere la cosa ancora più deprimente mi metto a vedere le foto sulla galleria del cellulare, andando a cercare foto e video del mio cucciolotto.
Ad un tratto, dall'altra parte della saletta, quella in comune con il bar dell'albergo, sento qualcuno parlare in qualche lingua strana. (NdA: è giapponese!😂)
Mi alzo, mi affaccio e trovo Alessandra che smanetta arrabbiata contro il suo PC.
Mi avvicino un po' timoroso, dato l'atteggiamento scostante che ha sempre avuto nei miei confronti.
"Disturbo?" la vedo letteralmente saltare sulla sedia e girarsi.
Si mette una mano sul cuore e respira lentamente per calmarsi.
"Ah...sei tu!" dice lei ancora presa dallo spavento.
"Ehi...tutto ok?"
Lei annuisce e dopo un po' si calma.
"Posso?" dico io indicando la sedia vuota che ha lei di fronte. Annuisce di nuovo e io mi siedo.
"Problemi?"
Ale mi guarda un attimo storto poi sospira rassegnata.
"Non riesco ad aprire un file del computer...e non so proprio quale sia il problema!"
"Posso dare un'occhiata?" indico il PC.
"Fai pure...l'unica alternativa è resettarlo, ma significa perdere tutti i dati che ho!"
Guardo dentro la memoria del computer e vedo che la maggior parte sono tutte cartelle che riguardano noi.
"Wow...hai un sacco di roba qui dentro!"
"Hai capito adesso il mio problema?! ...non posso di certo chiedere a Barbara di ripassarmi tutto!"
《Ammetto che ha ragione!》
Noto un piccolo dettaglio e provo a seguire l'idea che mi è venuta.
Dopo aver finito, rigiro il computer verso di lei e le lascio l'onore di fare un ultimo tentativo.
Chiude gli occhi, incrocia le dita della mano sinistra e preme 'invio' con la destra.
Apre gli occhi e li sgrana subito dopo.
"È andato...si è aperto...c'è tutto, fino all'ultimo salvataggio...sei un genio Ignazio...grazie mille!"
Mi ringrazia tipo 60 volte, si alza, mi abbraccia e mi dà un bacio sulla guancia, per poi risedersi.
《Mi sento la faccia in fiamme!!!》

Il cameriere interompe questo momento e ci chiede se vogliamo qualcosa.
Alessandra mi guarda e fà
"Aperitivo?!"
Guardo l'orologio
"Sono le 6 e 30 ...tu lo vuoi?"
Lei annuisce con vigore e ordiniamo.
Dopo pochi minuti di silenzio in cui ci guardiamo senza dire niente, il cameriere torna e ci serve.
Chiacchieriamo di tutto. Cerco di domandarle il più possibile sul suo lavorare con noi e lei mi risponde sempre che si trova bene, che è un ambiente stimolante e interessante, ma che i suoi progetti futuri sono altri.
"E che cosa vorresti fare?"
"Giornalista!" dice lei con quei fantastici occhi verde smeraldo che brillano.
"Hai studiato Lettere, quindi?!" e lei annuisce.
"Anche se ho dovuto lottare per raggiungere quest'obbiettivo!" dice lei vaga e con lo sguardo perso.
"Bisogna lottare per ciò che si vuole...altrimenti non ha abbastanza valore!"
"Vero...ma avere addirittura la propria madre contro rende tutto più difficile!"
Rifletto un secondo su quello che ha appena detto.
"È un pensiero un po' cupo...non credi?!"
"Già...ma è la realtà! Mia madre ha sempre voluto che diventassi una pattinatrice professionista come lo è stata lei...non fraintendermi a me pattinare piace tantissimo...ma sapevo che non era la mia strada!"
"E poi? ...gliel'avrai detto questo tuo cambio di idea spero?!"
"Certo...e pensa, l'ha presa talmente tanto bene che non mi ha parlato per quasi un anno, dicendo in giro che ero una figlia degenere che non apprezza i sacrifici dei miei genitori, in particolare i suoi, e mi ha praticamente costretto ad andarmene di casa."
"Avete fatto pace?"
Lei nega con lo sguardo spento e sconsolato, continuando a giocare con la cannuccia e il ghiaccio mezzo sciolto del suo drink analcolico ormai finito.
"No..." sussurra lei "...ci vediamo giusto per Natale con gli altri parenti in Russia, ci sentiamo al telefono per gli auguri di compleanno e basta!"
《Che tristezza...e pensare che io, ogni volta, non vedo l'ora di tornare a casa!》
Poi mi accorgo di un dettaglio.
《Russia?》
"Tu sei russa? Sul serio?! ...non sembra!"
"Mio nonno paterno era italiano, ecco perché non sembra!" dice lei con un cipiglio offeso.
Alzo le mani in segno di resa e lei scoppia a ridere.
Ride...ride veramente! Non una di quelle risate calcolate, ma contagiosa e spontanea.
I suoi capelli ricci color caramello si muovono sbarazzini mentre, ad occhi chiusi, continua a ridere.
Io sorrido a quella visione, per poi farmi contagiare da quella risata così sana e reale.

***

Alessandra pov

Ci ritroviamo dopo un po' insieme agli altri per cenare. Li vedo tutti sereni e felici.
Elena è allegra e chiacchiera con tutti.
Non posso che essere contenta anche io per lei e, forse, anche un po' gelosa.
《Riuscissi a trovarlo anche io un uomo capace di darmi tutto quello di cui ho bisogno...ma forse è un desiderio troppo grande per renderlo reale!》
Sospiro pesantemente e vedo Ignazio girarsi verso di me con lo sguardo preoccupato.

Dopo la nostra chiacchierata parlare con lui è stato molto più facile.
Mi ha fatto vedere le foto della sua famiglia e del suo cagnolone, Franz.
Abbiamo gironzolato per l'hotel e siamo andati anche alla piscina interna per un bagno. Quando mi sono tolta l'accappatoio per entrare in acqua mi ha guardato meravigliato, come se fossi la cosa più bella del mondo.
Mi guardava nel modo in cui dovrebbe un fidanzato con la propria ragazza.
So benissimo che la mia completa assenza di nei su una carnagione bianca mi fa sembrare ancora più strana, ma lui non mi chiese nulla, anzi mi disse che il mio semplicissimo costume a due pezzi arancione pastello mi stava benissimo e che era il suo colore preferito.
Nuotammo e parlammo di tutto senza limiti, ma soprattutto ridemmo un sacco.
È convinto che dopo questo periodo di prova Michele mi assumerà anche per la seconda parte del tour, dove gireranno America e America Latina.
Ma io non ci sto sperando troppo...rischierei solo di illudermi inutilmente.

La serata passa tranquillamente e dopo i saluti ci dirigiamo nelle rispettive stanze.
Prima di passare la chiave magnetica nella serratura sento Ignazio chiamarmi.
"Dimmi!"
"Si...ehm...ecco io mi chiedevo...però non sei obbligata sia chiaro...insomma chiederti...beh...ecco il tuo numero. Per le emergenze sai...non si sa mai!"
Si impappina spesso, ma è proprio questo suo modo così timido e impacciato che me lo fa sembrare così dolce.
"Certo!" mi passa il suo telefono e gli segno il numero.
"Mandami un messaggio così mi segno il tuo!"
"Ok...buonanotte Ale!"
"Buonanotte Ignazio!"
Entro e mi cambio. Mi sdraio sul letto e vedo lo schermo del cellulare illuminarsi.
Numero sconosciuto.
X : Buonanotte bellissima
A : Buonanotte sconosciuto ...e salutami le tue pantofole a cagnolino 😁
Mi manda un selfie di lui con le babbucce in mano.
I: Ti salutano con un bacione e ti augurano la buonanotte 🐶
Rido da sola e mi metto a dormire con una dolce sensazione di leggerezza dopo tanto tempo.

***

Buon pomeriggio a tutti
Questo capitolo è esclusivamente dedicata e Ignazio e Alessandra!
Alla fine il bel marsalese ce l'ha fatta a sbloccarsi e ha chiesto pure il numero alla nostra ragazza...come andrà avanti la cosa?
Leggete...commentate...votate ☆
Un bacione gigante
Frakkia ❤❤❤

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