XXXVIII. ...e un aiuto serve sempre!

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Elena pov

I nostri concerti stanno andando tutti alla grande. Ogni persona presente alle date si immerge completamente nel fascino della canzone italiana e gli skech cominci tra un brano e l'altro allegeriscono l'atmosfera, fino a farla diventare familiare.
Piero e Ignazio si divertono come matti a prendere in giro Gianluca, che però alla fine di ogni show gliele fa scontare tutte scatenando le risate più forti.
Michele è al settimo cielo e non la smette di sorridere.

Alla fine, dopo due giorni e tre notti di assoluto mutismo e chiusura in sala di registrazione, sono riuscita a comporre la melodia per il nuovo brano.
Sono contenta, ma anche preoccupata, dato che Torpedine mi ha chiesto altri brani originali e, a causa del pensiero costante sulla nonna, sono nel panico più completo.
《Che devo fare?》

***

Piero pov

Siamo in camera dopo l'ennesimo concerto.
《Sono distrutto!》
Mi metto il pigiama e mi guardo intorno per vedere dove sta Elena.
Passando davanti alla porta finestra, che da sul piccolo balcone, la trovo seduta sul divanetto in paglia con gli occhi al cielo.
Esco anche io e noto che non ha gli occhiali e dorme con le gambe raggomitolate.
L'accarezzo e la chiamo dolcemente per farla venire a dormire dentro, data l'aria fredda che tira, ma lei non si muove.
La smuovo un po' più forte e alla fine apre gli occhi, facendomi sospirare di sollievo.
"Elena...meno male! Mi stavo cominciando a preoccupare!"
Lei mi sorride, ma noto le sue iridi molto più lucide del normale, come se avesse pianto, ma i suoi occhi non sono ne rossi e ne gonfi.
"Ciao nonno!"
NONNO???》
Poi mi rendo conto che alla mia espressione scioccata, che sicuramente ho, non reagisce, così mi accorgo di una cosa...
《Sta sognando! È sonnambula!》
Allora decido di stare 'al gioco' e vedere che cosa mi dice...sperando di non fare cazzate!
"Ciao Elena! È tanto che non ci vediamo!"
"Già...sono quasi quattro anni, e non sai quanto mi manchi!"
"Anche tu mi manchi, piccola mia!"
Restiamo in silenzio e vedo che il suo sorriso comincia a vacillare, allora tento.
"Che cosa ti turba, nipotina?"
Lei resta ancora in silenzio e poi sospira.
"Immagino tu già sappia il problema che affligge la nonna"
《Bene...e ora?》
《Ormai ci stai in mezzo...tanto vale!》
《La prossima volta però...FATTI I CAZZI TUOI!》
"Si, piccolina! Ma tu che ne pensi?"
Si siede un po' meglio e alza lo sguardo verso le stelle.
"Il debito che ha non è da poco, e il fatto che sia venuta da me per chiedermi i soldi per saldarlo usando la vecchia scusa del 'riallacciare i rapporti' non è che mi faccia impazzire!"
《Allora il riunire la famiglia era solo una sceneggiata?!》
"Ha quanto ti ha detto dovrebbe ammontare la cifra?" le chiedo io, sempre più curioso.
"50.000 sterline, all'inizio! Poi lei ha avuto la 'geniale' idea di chiedere a degli strozzini i soldi e adesso è salito a 200.000 sterline, con tutti gli interessi!"
Strabuzzo gli occhi al sentir parlare di cifre così alte.
《È una follia!》
Ma Elena continua imperterrita il suo sfogo.
"Io sarei anche disposta ad aiutarla, nonostante tutto quello che ci ha detto, però per farlo dovrei usare i soldi che mi hai lasciato tu...e...e...non voglio farlo, ecco!"
Vedo le lacrime scendere dai suoi occhi blu e gliele asciugo subito.
《Vederla piangere mi distrugge!》
"Non pensare da dove provengono i soldi. Se pensi che aiutarla è la cosa giusta, fallo!"
Lei mi guarda un po' persa e alla fine mi si accoccola vicino.
Il suo profumo è sempre così attraente, eppure l'unica cosa che voglio fare adesso è semplicemente consolarla.
"Mi canti la canzone della buonanotte di quando ero piccola?" mi chiede lei.
《Fantastico...e adesso che mi invento?!》
Poi...l'illuminazione!
《Speriamo solo vada bene!》
"Perché non la canti tu?!"
"Ma io non so cantare!"
Ci guardiamo e poi alla fine, poggia la testa sulla mia spalla, e inizia...

L'amore è una stella che
trova la strada giusta per te
Risplende caldo su di noi,
per mostrarti le cose che vuoi
c'è tanto che ancora tu non sai,

ma io credo che
sia tardi, ormai.

Guardo i muri che crollano giù,
voglio volare ancora più su,
potrò trovare la mia libertà
tra il vento e l'aria.

Noi siamo giunti fino a qua
Quel che proviamo poi,
ci mancherà
Se finirà sono certa che
ne porterò il ricordo con me

Osservo i muri che crollano giù
mi sento libera ancora di più
Questo amore
si diffonderà

tra vento ed aria
tra vento ed aria
L'amore scalda l'anima

Restiamo in silenzio.
"Dovrei parlarne con gli altri, secondo te?"
"Mi stupisco, più che altro, che tu non l'abbia già fatto!"
"Ma hanno già un sacco di impegni a cui pensare, non voglio ammorbarli anche con i miei problemi!"
È vero. Siamo pieni di cose da fare, ma per lei troverei tempo anche se non ce ne fosse.
"Diglielo...almeno parlarne ti aiuterà a vedere la cosa in modo diverso e a ragionarci in maniera più obiettiva!"
"Va bene...e con Piero? Come faccio con lui?"
Mi acciglio un secondo.
"In che senso?"
"Mi è sempre stato vicino, litigando e non...e sono finita per innamorarmi di lui! Capisci?! Già da quando passavamo le giornate a odiarci mi ero innamorata, solo che ero talmente tanto fessa da non accettarlo!"
In questo momento mi sento ancora peggio di quando l'ho fatta piangere durante le prove.
《Lei provava già dei sentimenti per me ed io la trattavo a pesci in faccia!》
"Ti ascolterà...e, se vorrai, cercherà di aiutarti!"
La sento sospirare.
"Grazie mille, nonno! Buonanotte!"
Il suo respiro si fa più regolare e, quando abbasso la testa, noto che ha gli occhi chiusi e dorme profondamente.
"Buonanotte, amore mio!"
La prendo in braccio tipo sposa e, con non poca fatica, rientro dentro e la sdraio sul letto.
Mi metto accanto a lei e, abbracciati, mi addormento con la speranza di averle alleggerito un po' il cuore e la mente.

***

Elena pov

Mi sveglio riposata e con un Piero in versione koala attaccato addosso.
Lo sveglio e dopo esserci lavati raggiungiamo gli altri per la colazione.
Mentre siamo in ascensore mi convinco e glielo dico.
"Lo sai che stanotte ho fatto un sogno davvero strano?!"
Lui si gira verso di me con un sguardo che va dal preoccupato allo sconvolto.
"Ah...sì? E che hai sognato?"
"Mio nonno..." cerco di tranquillizzarlo, ma ottengo l'effetto opposto "...perché quella faccia?"
"Niente! È solo...strano, ecco! E che ti ha detto?"
"Di darmi una smossa e di non sembrare un moschio impassito...in parole povere!"

Il tintinnio ci avvisa dell'arrivo al piano, ma io lo fermo in mezzo all'atrio.
Lo faccio sedere alle poltroncine della hall e gli racconto tutto.
La nonna. Il debito. Il discorso che mi ha fatto lei. Il sogno e le parole del nonno.
Alla fine noto che lui non ha battuto ciglio, non mi ha interrotto mai, guardandomi con un espressione impassibile, come se già sapesse tutto e la storia gli venisse raccontata di nuovo.
Lui mi dice di raccontare tutto anche agli altri e così faccio.
Durante la colazione mi scuso, prima di tutto, per il mio umore altalenante di questi giorni e poi vuoto il sacco.
Alla fine della consumazione, quando ci stiamo per avviare al teatro, mi abbracciano tutti insieme.
Piero per primo.
Mi metto a piangere, ma Gianluca e Ignazio si mettono a bisticciare, neanche a farlo apposta, e mi ritorna subito il sorriso.

Dopo che ci siamo staccati do un bacio a Piero e lo abbraccio ancora più forte.
"Grazie, nonno!"
Lui sgrana gli occhi.
"Elena...io...non volevo..."
Gli tappo la bocca con un altro bacio.
"Non mi interessa, grazie mille!"
Ci sorridiamo e raggiungiamo gli altri, mano nella mano.

***

Salve a tutti
Come va? Spero che la storia stia piacendo! Ho avuto un attimo di panico e di crisi, ma alla fine sono soddisfatta del risultato!
Mi sono anche accorta di aver fatto una trollata allucinante, che penso alcuni di voi avranno sicuramente notato!
Il nome del teatro newyorkese è RADIO CITY MUSIC HALL e non Royal City Music Hall, che esiste comunque, ma si trova in Canada 😂!
Scusatemi per l'errore, anzi ditemi nei commenti se lo avevate notato 😁
Un bacione a tutti, bellissimi
Frakkia ❤❤❤

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