XXXV.Amore&Solitudine

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Martina pov

Sono a Teramo dalla mia famiglia dal 15 gennaio e tra una decina di giorni vado a Bologna per incontrarmi con i ragazzi.
Dopo partiamo per New York.
Adesso sto facendo una passeggiata con un bibitone maxi di Coca-Cola preso al volo al Mac, immersa completamente dal caos della città e dei miei pensieri.

La mia famiglia si può definire ordinaria e particolare.
Mia madre fa l'insegnante in una scuola elementare ed la persona più ansiosa e ipocondriaca del mondo, mio padre fa il meccanico ed è caratterialmente una persona molto chiusa e precisa e ho un fratello maggiore, di otto anni più grande, l'unico membro normale della famiglia, che fa il militare in missione sulle flotte navali.

La mia passione per la musica, e per violino in particolare, l'ho scoperta per caso.

Flashback

Io e i miei siamo andati a Roma ad accompagnare mio fratello perché poi doveva partire per Torino, dato che è stato assegnato lì per l'addestramento militare.
Nonostante sono sempre stata abituata al movimento caotico della città, Roma è unica e, soprattutto terrificante all'inizio.

Stiamo percorrendo i corridoi della metro di ritorno dall'aereoporto, dove era appena partito mio fratello, quando sento una musica vellutata e ipnotica.
Mi blocco e mi avvicino ad un gruppetto di gente, seguendo più che altro la melodia.
Mi faccio spazio tra le persone, fino ad arrivare in prima fila, dove trovo una coppia di ragazzi che suonano due strumenti.
Uno è seduto, mentre l'altro è in piedi.
Non conoscevo quella melodia, ma si capiva benissimo che erano dei talenti.
Presi alcuni spicci che mi portavo sempre dietro - per lo più resti di varie commissioni! - e li misi dentro la custodia che avevano posato per terra.
Il ragazzo in piedi, notando il mio gesto, mi sorride e mi ringrazia con un rapido movimento della testa, continuando poi a suonare.
Rimasi incantata da quel suono meraviglioso e celestiale, dolce e straziante, armonioso e ritmico.
Improvvisamente mi sento trascinare all'indietro e mi trovo la faccia stravolta di mia madre.
"Ma che ti è saltato in mente? Scappare via così? In corridoi così affollati poi..." mi prende per il braccio e mi porta poco più avanti dove ci aspetta mio padre "...ma tu guarda un po'! Non ti azzardare a farlo mai più, Martina, mi hai fatto prendere un colpo quando non ti ho visto più accanto a me!"
Mi escono le lacrime nel vedere mia mamma così agitata.
"Scusa mamma...non lo faccio più!"
Li seguo diligentemente verso l'uscita. Mia madre tira fuori dalla borsa delle salviette umide e me le passa sui palmi e sulle mani.
"Si può sapere che ci facevi in mezzo a quel gruppo di persone? ...speriamo che nessuno di loro si caontagioso!"
"Volevo sentire la musica!" rispondo io, senza esitazione.
"Ah, sì! La musica la puoi sentire tranquillamente a casa! Proprio in mezzo alla metro ti dovevi fermare?"
"Scusa mamma" sussurro io cercando di trattenere le lacrime.

Fine flahback

A quel tempo non sapevo che i due strumenti erano una viola e un violino, ma conoscevo alla perfezione il carattere dominante e scontroso di mia madre.
《Contro il quale combatto ancora, tra l'altro!》
Mi si blocca la musica del telefono e mi parte la suoneria.
Gianluca❤
Stacco le cuffie e rispondo.
- Amore!-
- Ciao tesoro, che combini di bello? - mi chiede lui con un tono sorridente.
- Ma niente...passeggio per la città e ascolto un po' di musica, tu? -
- Niente...perché? -
- Mmmmh...sei troppo felice per non avere nessuna novità, avanti spara...che è successo? -
Lui ridacchia e sospira.
- Non ti si può proprio nascondere niente, eh? -
- Eh...già! -
- E va bene, bellissima! Ignazio e Alessandra hanno ufficialmente fatto pace e ora sono tornati a vivere insieme! -
Gianluca ed Elena mi avevano infatti tenuto aggiornata su quello che succedeva a Bologna, e sapere che loro due avevano litigano, in un certo senso, per colpa mia, mi aveva fatto stare parecchio male, ma ora hanno risolto.
- Ooooooh...una buona notizia finalmente! - rispondo io sedendomi ad una panchina che circonda il parco giochi.
- Già...sono contento per loro! Non ce la facevamo più a vederlo sempre scuro e incazzato! Sembrava un'altra persona! -
Sospiro un secondo di troppo e lui se ne accorge, come sempre.
- Amore, che hai? - chiede lui subito in allerta.
- Niente, amore! È che semplicemente ha ricominciato e io non ce la faccio più! -
- Ancora?? ...ma non è possibile! - dice, esasperato quanto me.
Non dico niente, lui sa già tutto.
- Sei uscita di casa per questo, vero? -
- Si...anche! -
- E l'altro motivo qual è, amore? -
- Volevo uscire all'aria fresca e camminare un po'! - rispondo io, vaga.
Restiamo per un paio di minuti in silenzio.
- Va bene...- fa lui, con il tono di uno che non è per niente convinto -...ti lascio alla tua passeggiata, anche perché mi stanno chiamando per andare a provare! -
- Mettici sempre tutto il cuore, amore mio, tra pochi giorni torno a Bologna a casa nostra! -
- Se me lo chiedi tu ci metto tutti i sentimenti del mondo...- poi lo sento borbottare e la sua voce allontanarsi.
- Scusa se vi interrompo Martina, ma se la tua dolce metà fa aspettare ancora la mia, di dolce metà, si beccherà la strigliata da tutti e due! - mi dice la voce inconfondibilmente profonda di Piero.
- Non preoccuparti, Piè, ci stavamo salutando adesso! -
- D'accordo...a presto! E sì, ti saluto le ragazze da parte tua! - afferma, prima di salutarmi e ripassare il cellulare al mio fidanzato.
- Ma tu guarda un po'...sisi, adesso arrivo! Amore mi spiace, ma devo andare! - mi dice lui, affranto.
- Non preoccuparti...e poi anche io devo tornare a casa! -
《Anche se la cosa non mi entusiasma per niente!》
Ci salutiamo, ci ridiamo appuntamento alla telefonata della buonanotte e riattacco.
I miei genitori, mia madre in particolare, non accetta il fatto che io sia felice con un ragazzo e che giri il mondo grazie alla mia passione e al mio talento musicale.
Solo Simone, mio fratello, mi sostiene e mi ha solo chiesto di stare attenta e di riflettere bene su ogni decisone.
《Ma io questo lo faccio già di mio, quindi...》

Torno a casa e vedo mia madre già ai fornelli per la cena nonostante sono solo la 6e45. È sempre stata una persona molta nordica dal punto vista dell'orario per mangiare.
Per lei le 8e30 di sera è già ora di dormire.
"Ciao mamma!"
"Ciao Martina!" nemmeno si gira, essendo troppo impegnata a girare i filetti di platessa.
"Dove sei stata?" mi chiede, ma so che effettivamente non le interessa.
"In giro per la città, ho passeggiato un po', sono arrivata fino alla piazza e sono tornata indietro".
Blocca le mani e si gira.
"Sei arrivata fino a lì?! Perché non mi hai chiamato che ti venivo a prendere?"
《Oddio...no...adesso ricomincia!》
"Mamma...i filetti si bruciano se non li giri sempre!"
"Rispondimi!" alza la voce lei.
"Sono arrivata fin lì perché mi andava e non ti ho chiamato perché non ce n'era bisogno!"
Lei fa una smorfia. È una di quelle espressioni simili a quando si beve il succo di limone, e la fa solo quando pensa che ci sia di mezzo Gianluca.
"Vado in camera mia, mamma!"

Apro la porta e trovo tutto troppo in ordine.
Prendo il trolley da lunghi viaggi e lo comincio a riempire.
La porta si apre ed entra mia madre.
"È vero, scusa, puoi andare dove vuoi, ma lo sai che devi..." ma si blocca dopo poco "...che stai facendo?"
"La valigia...non si vede?!" dico, continuando a sistemare panni.
"Ma tu devi partire tra dieci giorni mica domani!"
"C'è stato un problema tecnico e devono riincidere una canzone, e servono anche gli strumenti!"
"Le melodie le incidono a parte rispetto alle voci!" afferma lei, memore dei pochi discorsi che abbiamo fatto sull'argomento "quindi non serve che vai pure tu! Anzi sono sicura che è stato quello lì a chiederti di anticipare, non è vero?"
"No...non è vero!" mi blocco io "E per la cronaca, QUELLO LÌ, come lo chiami tu, ha un nome ed è anche il mio fidanzato, pensa un po'!"
Lei agita l'indice, in segno di avvertimento.
"Modera i toni, ragazzina, resto comunque tua madre!"
"TE LO RICORDI SOLO QUANDO INTERESSA A TE!!!"
Ho le lacrime.

Loro non ci sono mai stati quando dovevo sostenere gli esami al conservatorio, non mi hanno sostenuto per le selezioni dell'orchestra.
Solo mio fratello, quando può, mi manda dei messaggi per sapere come sto, ma purtroppo possiamo sentirci solo quando la nave attracca, e non succede troppo spesso.
《Al diavolo chi è! Sono sempre stata troppo infantile per lei e il lavoro che ho scelto di fare è la conferma delle sue teorie!》
"SONO STUFA MAMMA!! NON CE LA FACCIO PIÙ!"
Chiudo la borsa, anche se per metà è ancora vuota, e mi avvio verso la porta.
"Se attraversi quella porta...non potrai tornare più indietro!"
Non mi giro nemmeno.
Prendo la mia copia delle chiavi, la metto sul bracciolo del divano ed esco.

Arrivo all'aereoporto di Teramo con il pullman diretto e prenoto il primo volo disponibile per Bologna.
Fortunatamente ce n'è uno tra tre ore.
Imbarco il bagaglio e passo i controlli.
《Ho fatto questi stessi gesti in ogni parte del mondo, ma mai, come adesso, mi sono sentita tanto sola!》

Appena salgo e prendo il posto, chiamo Gianluca e gli dico tutto.
È dispiaciuto quanto me, ma sapevamo entrambi che una situazione del genere non poteva andare avanti ancora tanto.
Mi dice che mi viene a prendere lui all'arrivo e che mi farà le sue storiche crepes alla Nutella per tirarmi un po' su di morale.
Appena riattacco, controllo un'ultima volta il cellulare e noto che i miei non mi hanno chiamato.
Metto la modalità 'aereo' e, subito dopo il decollo, mi accendo la musica.

***

Salve a tutti
Allora questo capitolo è dedicato solo ed esclusivamente a Martina!
Abbiamo scoperto la sua passione per la musica com'è nata e la sua famiglia!
Ha ufficialmente lasciato la casa dei suoi e sta tornato dal nostro bel Ginoble con larghissimo anticipo, ma non fa niente, un po' di Nutella, tanto amore e il mondo è più colorato😊
Leggete...commentate...votate ☆
Un salutone enorme
Frakkia ❤❤❤

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