Capitolo 43

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7 settembre

Crystal.

Così il 7 settembre era arrivato in fretta.
Lucas non era pronto.
Chi poteva esserlo?
Nella vita nessuno si prepara per affrontare cose del genere.
L'aver sofferto non passa mai.
I dolori tornano sempre, e ogni volta ritornano più forti di prima.

Posso capire Lucas e il suo dolore; si sente in colpa ed è normale.
La giornata era iniziata già male, Lucas era ubriaco alle sette del mattino, non ha dormito molto, e non ha nemmeno voluto che dormissi con lui.

Oggi è l'anniversario della morte di suo fratello, ma peggio ancora, è anche quello di sua madre che è morta nello stesso giorno, dopo quasi un anno.
Dicono che abbia avuto un attacco di cuore per il troppo dispiacere della morte del figlio maggiore, Caleb.

La nonna di Lucas, mi ha detto di non preoccuparmi ma a dire la verità sto cercando Lucas da tutto il giorno; non è tornato a casa dopo che è uscito a mezzogiorno tutto ubriaco.
L'ho chiamato tantissime volte ma non ha risposto

<<Sarà alla casa sul lago sicuramente. Prova a vedere lì>>
Mi ha appena detto la nonna di Lucas e dopo avermi dato le chiavi della sua macchina e l'indicazioni, mi sono subito diretta lì.

Sono già le sei e mezza, si sta facendo buio; fortunatamente ho trovato Lucas dove mi ha detto lei

<<Che ci fai qui?>>
<<Sono venuta a cercarti. Non rispondevi alle mie chiamate>>
<<Volevo restare da solo>>
<<Lo vuoi ancora?>>
<<No>>
<<Ti porto con me allora>>
Era seduto sul pavimento con un'altra bottiglia di tequila in mano.
Era a pezzi.

L'ho portato a casa e l'ho aiutato a darsi una ripulita, poi è andato a farsi una doccia mentre io l'aspettavo in camera sua.

Quando finisce ed esce dal bagno senza maglietta, prende dall'armadio un'altra bottiglia
<<Cos'è quella roba?>>
<<Vodka>>
Dice portando la bottiglia alle labbra e bevendone un sorso
<<Quella roba ti farà male>>
<<Vuoi?>>
Mi chiede, faccio di no con la testa
<<Non sei una grande sostenitrice dell'alcol eh?>>
<<Direi proprio di no>>
Rispondo tranquillamente; la cosa lo fa ridere anche se non ne capisco il motivo.
Questi giorni con lui sono troppo brevi; vorrei che durassero di più.

Lo guardo con un po' di malinconia prima di mettermi sdraiata sul suo letto a pancia in su; Lucas posa la bottiglia sul comodino e si accomoda accanto a me
<<Mi dispiace per come mi sono comportato oggi>>
<<Non fa niente, ne hai tutto il diritto>>
<<Forse>>
Dice continuando a guardare il soffitto
<<Lucas>>
Dico mettendomi di fianco
<<Mm?>>
Dice facendo lo stesso e mettendo il suo braccio intorno a me mentre la sua mano entra sotto la maglietta dietro, provocandomi un sussulto al contatto della sua mano fredda con la mia schiena
<<Scusami>>
Dice togliendo la mano
<<No, non fa niente>>
Dico prendendola tra le mie.

Sento le palpebre farsi pensanti mentre continuo a guardarlo, sembra davvero stanco e vorrei parlare tanto con lui ma non vorrei peggiorare la situazione e farlo stare ancora più male.

<<Ho paura sai?>>
Di perderlo intendevo.
Dico infine.
Lui mi guarda ancora e si porta una mia mano sulle labbra e la bacia delicatamente
<<Ho paura anch'io>>
Dice con l'alito che gli puzza ancora un po' di vodka
<<Dimmi... cosa ti fa paura?>>
<<Pensare che non ci sarai domai>>
<<Io non vado da nessuna parte amore mio>>
Dico mentre lui mi guarda con un sorriso a mezzaluna, è davvero dolce
<<Tu mi rendi felice>>
Dice con un po' di amarezza nella voce
<<E questa è una cosa brutta?>>
<<Non so se mi merito di essere felice!>>
<<Io credo di sì. Ti meriti di essere felice Lucas! Tu perché credi di no?>>
<<Perché Caleb è morto per colpa mia>>
Le parole gli escono pesanti.
Mi avvicino di più a lui
<<Cos'è successo a tuo fratello?>>
<<Abbiamo litigato>>
Stingo di più le sue mani
<<Poi?>>
Lucas mette il suo viso contro il mio petto mentre io continuo a stringerlo a me, sembra così piccolo e fragile in questo momento
<<Nostro padre ci ha sentiti>>
Continua mentre le lacrime iniziano a cadergli dal viso
<<Co..cosa c'entra tuo padre, amore mio?>>
<<Caleb si è impiccato per colpa sua! Mio padre ha scoperto, per colpa mia, che lui si stava frequentando con un ragazzo e... e da lì sono iniziati i problemi, i litigi continui e la depressione...>>
Ha trovato il suo corpo appeso al soffitto della camera

<<Okay va tutto bene Lucas, sono qui con te, non è stata colpa tua>>
Gli dico mentre il suo respiro si fa sempre più affannoso
<<Crys>>
<<Sono qui>>
<<Promettimi che sarai ancora qui domani mattina>>
<<Certo che ci sarò, non ti lascerò un attimo Lucas okay?>>
Dico poggiando una mano sul suo petto e l'altra sulla guancia mentre mi avvicino al suo viso;
Lucas si avvicina e mi bacia dolcemente sulle labbra e mi stringe a se mentre il sonno prende il sopravvento su di lui

<<Stai tranquillo, sono qui con te, non vado da nessuna parte. Mi prenderò cura di te, te lo prometto>>
Gli sussurro sulle labbra mentre lui con gli occhi chiusi continua a stringermi a se.

Poco a poco si lasciava vincere dal sonno, mentre io continuavo a dargli piccoli baci e ripetergli cose dolci e rassicuranti; infine si è addormentato così.
Anche se era talmente evidente che non riusciva a dormire bene; aveva iniziato ad agitarsi nel sonno un paio di volte, così l'ho stretto di più a me, accarezzandogli i capelli piano.
Mi aveva bisbigliato che mi amava un paio di volte, e aveva cercato di baciarmi goffamente; sono profondamente innamorata di questo Lucas che piano piano sto conoscendo.
Vorrei che fosse per sempre.

Vorrei lui accanto per tutta la vita. Anche se sarà difficile. Voglio lui. Cicatrici comprese.

L'amore che ci salva || Love that saves us ||Where stories live. Discover now