Capitolo 3

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3 giugno

Crystal.

Come ogni giorno, già da due mesi mi trovo qua davanti al negozio di strumenti, per poi andare dalla dottoressa Mariam qui di fianco; resto un po' a guardare dentro la vetrina e poi mi siedo su una specie di pezzo di cemento giallo e rotondo.
Resto un po' a pensare alla mia vita e di quanto sia difficile tutto questo.
Quanta forza mi ci vorrà per riuscire ad andare avanti?
Tiro fuori la mia lista e rileggo quello che ho scritto, posso anche farcela a fare tutto prima di morire. Ad un certo punto mi si presenta di fianco qualcuno, alzo lo sguardo e incontro ancora quegli occhi

«Ciao»
Dice il ragazzo alto davanti a me
«Ciao»
Dico guardandolo di traverso
E adesso cosa vuole questo?

«Va tutto bene?»
«Si, grazie...»
Ripiego il foglietto e lo metto in tasca
«Ti vedo spesso qui»
«Già...»
«Io sono Lucas!»
Dice tendendo la mano
La guardo per un istante e senza stringerla mi alzo
«E io devo andare»
Inizio a camminare senza voltarmi
«E tu sei?»
«Chiunque tu vuoi che io sia?...»
Dico alzando un po' la voce, lo vedo sorridere, ho sempre voluto dirlo, e poi ora non mi andava proprio di fare conversazione, ho altro a cui pensare.
Ryan di O.C. sarebbe fiero di me aggiungerei.

Oggi è andata come al solito, le giornate si stanno facendo calde e lunghe, ovviamente io odio l'estate, odio le persone che ti fissano, odio la gente che non legge libri, in effetti odio molte cose.
Odio essere me in particolare.
Mi odio alla mattina e anche alla sera. In svariate volte ho preferito morire piuttosto che essere io. Per questo che voglio vivermi ogni momento adesso che sto meglio. Ecco il perché di quella "lista di morte".
Voglio riprendermi in mano la mia vita, tra un po' di giorni ho l'esame di fine anno, già proprio così, non sono riuscita a dare l'esame quando potevo per colpa di questa... cosa che mi stava o sta quasi uccidendo.
A volte mi chiedo perché io debba essere così tanto sfortunata; ma per ora voglio riuscire a vivere un po'.

E quegli occhi...cosa sono quegli occhi? Mi ci sono persa dentro, non so come, ma hanno rapito una parte del mio cuore, solo con uno sguardo.
Possono degli occhi farti tremare le gambe?
Finisco di fare quello per cui sono venuta e torno ad aspettare vicino al negozio di strumenti, non mi va di tornare subito a casa, così chiamo la mia amica e chiedo se le va di vedermi

«Allora, ci vediamo alle 18 e mangiamo insieme? Offro io»
«Va bene Cry, però non offri tu, facciamo a metà»
«Okay, vengo a prenderti tra mezz'ora»
«Va bene a dopo. Sushi vero?»
«Assolutamente si!» rispondo
Metto il telefono in borsa tirando fuori le chiavi della macchina, ed ecco ancora il ragazzo di prima

«Non mi ricordo come ti chiami...»
Dice camminandomi di fianco
«Infatti non sono affari tuoi...»
«Siamo di cattivo umore eh?»
«No, è solo che mi danno fastidio i ragazzi che mi seguono»
«Io non ti sto seguendo. La mia macchina è proprio lì» Dice indicandone una nera.
Mi fermo di scatto, facendo fermare pure lui
"Che figura di merda che ho fatto" penso dentro di me.
Lucas mi sta ancora guardando, penserà che sono una scema

«Ehi, tutto bene?»
Ma perché continua a chiedermelo?
«Eh? Si! Perché continui a chiedermelo??»
«Perché... hai l'aria di una che non sta bene»
Si vede così tanto?
«Beh, non sono affari tuoi»
Dico corrucciata mentre inizio ancora a camminare

«ehi! Aspetta»
Dice correndomi dietro
«Che vuoi??»
«Mi dispiace di aver detto quella cosa... A volte sono uno stupido. Vai dalla fisioterapista o dalla psicologa di sopra?»
«Cosa?» Dico, non riuscendo a trattenere una risata nervosa «Non sono affari tuoi! Adesso devo andare»
«Che ho detto di male?»
«Ma chi sei?»
«Chiunque tu vuoi che io sia»
Dice mostrando uno strano ghigno compiaciuto sulle labbra
«Oh, ma quanto sei divertente!»
Apro la portiera della macchina
«E tu sei bella quando sei infastidita
Dice continuando a guardarmi
«Tu sei un pazzo!»
«Forse»
Salgo in macchina chiudendo la portiera, metto la cintura e faccio girare la chiave, Lucas bussa sul finestrino

«Che vuoi ancora?»
«Mi chiedevo se ti andasse di uscire con me stasera...»
«No grazie!»
«Va bene a domani allora...»
Dice sorridendo e salutandomi con la mano.

Che cosa voleva dire con a domani? Non è che questo ora mi vuole perseguitare a vita? Anche se forse non mi dispiacerebbe ma sempre a me devono capitare le cose più strane?

L'amore che ci salva || Love that saves us ||On viuen les histories. Descobreix ara