Capitolo 39

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3 settembre

Lucas.

Incredibile come sia passata in fretta la giornata oggi.
Non che avessimo potuto fare chissà cosa perché c'è su il diluvio universale da stamattina presto.
Mancano quattro giorni e sarà il giorno in cui è morto Caleb.

Crys e io oggi abbiamo parlato un po' e poi lei ha passato un po' di tempo con mia nonna mentre io sono andato a riposarmi perché non ho chiuso occhio nemmeno stasera.
Crys cercava di convincermi a non fare il bagno in piscina ma ovviamente glielo farò fare.

Le ho mostrato la piscina fuori, naturalmente è al chiuso quindi non farà nemmeno freddo; le è piaciuta tantissimo anche se so che non sarà facile farla entrare in acqua.
Incredibile quante paure possa avere una persona, a volte non ci si rende nemmeno conto.
Io da piccolo avevo paura di nuotare e Caleb mi ha insegnato a farlo facendomi passare ogni timore.
È stato un fratello meraviglioso. Non me lo meritavo uno come lui. Non mi merito niente a dire la verità.
Non mi merito di essere ancora vivo, non mi merito di avere una ragazza come lei qui al mio fianco.

Siamo comodi sul divano.
Lei tra le mie braccia, il nostro film e la nostra cena.
Resterei per sempre qui se fosse possibile.

<<A che pensi?>>
<<A niente in particolare>>
Mi sfiora sempre la guancia col dito quando crede che sono triste, è una cosa che mi piace molto; è come se mi volesse dire che non sono solo e che capisce quello che provo.
Le lascio un piccolo bacio sulle labbra mentre entrambi ridiamo

<<Chi era Celeb? Era tuo fratello?>>
Chiede subito dopo
<<Ehm...lui...>>
Rispondo agitato, parlare di lui non mi piace molto.
Cerco di alzarmi dal divano per evitare il discorso ma Crys mi blocca subito dal braccio
<<Non serve che te ne vai se non ti va di parlarne. Lo farai quando te la sentirai okay?>>
<<Okay>>
Mi risiedo. Per fortuna ho una ragazza intelligente che capisce tanto.
Ritorna con la sua testa sul mio petto, così torniamo a guardare il film.

Crys si è addormentata sul divano, io sono andato a prendere la pizza, e un costume per lei. Almeno suppongo che non l'abbia portato anche se si è portata dietro tre valigie.
È bello e non è volgare. È blu come il suo colore preferito.
Spero davvero di riuscire a farle fare questa cosa.
Aspetteremo che non ci sia più nessuno sveglio, quindi verso l'una o le due di notte, almeno non rischieremo di essere visti.

La piscina è contornata da vetrate lisce, sta nel retro della casa, nel giardino due, un po' più piccolo del giardino uno. Fa caldo dentro, mentre fuori ancora piove.

C'erano dei camerini all'interno, mi sono cambiato lì e aspettavo che finisse anche Crys. Sapevo che non sarebbe stata una cosa facile.

<<Lucas non posso farlo!>>
<<Puoi farcela Crys!>>
<<No non posso!>>
<<Dai, ti vengo a prendere io>>
<<No! Non avvicinarti okay?!!>>
<<Okay>>
<<Adesso esco... Con l'asciugamano!>>
<<Va bene>>

Eccola finalmente. I capelli sciolti che arrivavano fino alla schiena e l'asciugamano che ricopriva tutto il corpo fino ai piedi.

<<Okay, ma per entrare in acqua lo devi togliere>>
Dico prendendo le sue mani
<<Non me la sento>>
Ha un viso davvero triste. Gli occhi lucidi.
La stringo, baciando la sua fronte
<<puoi farcela piccola mia>>
<<e se cambiassi idea dopo questo?>> dice mentre alcune lacrime le bagnano le guance
<<Non lo farò. Quello che provo per te non cambierà, Crys>>
<<Ho paura>>
Dice con la voce spezzata dal pianto
<<Lo so e giuro che ti starò vicino per tutto il tempo>>
<<Okay però facciamo presto ad entrare in acqua>>
<<Come vuoi tu, lascia andare l'asciugamano>>
Dico guardandola negli occhi.
Fa un respiro profondo mentre continua a piangere più tesa che mai
<<Puoi farcela>>
Ripeto avvicinandomi con lei al bordo della piscina
<<Devo farlo adesso?>>
<<Si adesso!>>
<<Non guardarmi troppo okay?!>>
Dice asciugandosi il viso con le mani
<<prometto che non ti farò sentire in imbarazzo!>>
<<Bene>>
<<allora contiamo insieme?!>>
<<Okay>>
<<1,2,3>>

Lasciò cadere l'asciugamano per terra, lasciando scoperto il suo corpo bellissimo.
Non era così male come si immaginava lei.
Nemmeno le cicatrici sui suoi piedi lo erano. Le gambe erano un po' magre, era vero, ma era perfetta per me, come nessun'altra ragazza al mondo

<<Visto? Non è stato difficile!>>
Dico stringendo il suo corpo al mio e asciugando le sue lacrime con la mano libera
<<Entriamo per favore?>>

Facemmo l'ultimo gradino e ci ritrovammo immersi fino al collo.

<<Bello no?>> dico tirandola verso di me
<<Si si ma è un po' fredda>>
<<Oh dai, non è così male!>>
<<Non è male>>
Dice afferrandomi per il braccio
<<Tutto bene?>>
<<Si tutto bene>>
<<ehi smettila di piangere>>
<<Scusa... mi dispiace!>>
<<No non devi scusarti okay? Va tutto bene. Vieni qui>>
La prendo in braccio, si stringe a me battendo un po' i denti
<<Hai freddo?>>
<<No sto bene>>
<<Okay dimmi quando vuoi uscire>>
<<Va bene Lucas!>>
<<Sei bellissima, lo sai vero?>>
dico posando la mano sulla sua guancia
<<Se lo dici tu>>
Dice col respiro affannoso
<<Si lo sei! Ma che hai? Perché sei così agitata?>>
<<Ahm non lo so, tu mi fai agitare!>>
<<Io? Perché?>
<<perché siamo in una piscina alle tre di notte?!>>
Rido alle sue parola
<<Ah ho capito! Hai paura che mi approfitti di te?>>
<<Smettila di ridere!>>
<<Piccola, non faccio niente se tu non lo vuoi>>
<<e se volessi?>>
dice più seria che mai, mentre continua a guardarmi in cerca di una risposta.

Con una mano prendo il suo viso e la bacio dolcemente, mentre con l'altra continuo a stringerla per la schiena
<<Ti amo Crys, e non farei assolutamente niente senza il tuo consenso, nemmeno se lo volessi con tutto me stesso!>>
Mi guardava sorpresa
<<Mi sono persa al "ti amo Crys">>
Mi metto a ridere
<<Non sai che facce buffe fai! Ti giuro che mi fai morire ogni volta>>
<<Ti amo anch'io Lucas>>
Dice mentre le sue mani si posano sulla mia schiena.

Non poteva essere più perfetto di così.
Le ho detto che la amo ed è veramente così perché non ho mai provato nulla di simile prima d'ora.

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