Capitolo 28

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4 agosto

Lucas.

Come quando muori e non senti più niente...


<<Secondo te, fa male morire?>>
<<Non lo so, Caleb, penso di no>>.
Caleb mi faceva queste domande spesso, gli ultimi mesi mi era apparso molto strano.
Era settembre quando si è ucciso. Forse anche per questo che ho scelto questo mese per andare a Londra con Crys.

Di solito non dovrebbe fare molto freddo a settembre, anche se a Londra piove spesso; comunque la notte che Caleb mi ha lasciato faceva parecchio freddo. Era una notte di settembre.
Il 7 per essere precisi, quello stupido giorno.
Mio padre mi ha obbligato a non parlare più di questa cosa, forse perché lui, era la causa della sua morte; comunque diceva che a mia madre non faceva bene parlare di lui, ma secondo me parlarne l'avrebbe aiutata.
Lui ci costrinse a dimenticare una cosa che ci faceva male, e non capiva che non potevamo scordare tutto.

Sono sempre tornato a casa per le ricorrenze, soprattutto per portare dei fiori sulla tomba di Caleb. È stato sepolto a Londra, dopo quattro giorni che era morto, si è tolto la vita nella nostra vecchia casa.
Aveva solo quindici anni, io ne avevo tredici.
Il funerale è stato orribile ma non quanto lo è stato ritrovare il suo corpo in quella maledetta casa, in quel maledetto giorno.
Per un po' ho perfino odiato settembre, ho odiato mio padre, ho odiato quella stupida casa; poi ho iniziato a non sentire più niente.
Piano piano, non sentivo più quello che sentivo prima, ero troppo abituato a soffrire, il dolore era diventato troppo parte di me.

<<Quindi il pistacchio non ti piace?...
Lucas?>>
Ero così immerso nei miei pensieri che mi sono quasi dimenticato di Crys
<<Si, mi piace ma preferisco il cioccolato>>
<<Ah okay. Il pistacchio è il mio preferito>>
<<Si? Dovremmo prendere un gelato insieme più spesso>>
<<Direi di si>>
<<Come amici ovvio!>>
<<Lucas! Se non vuoi essere mio amico..>>
<<No, no voglio esserlo>>
<<Va bene amico>>
Dice facendomi l'occhiolino
<<Non esagerare adesso, amica>>
<<Okay va bene, niente nomignoli del genere!>>
<<Bene. Hai freddo?>>
<<No, sto bene>>.

Ripenso spesso ad una frase:
"Ti farà male ogni volta che ci penserai ma col tempo il dolore si affievolirà e alla fine ci ripenserai, e farà male solo un po'".
Forse è stato davvero così.
Forse il tempo guarisce davvero ogni ferita.

<<Sei strano stasera!>>
<<Scusami è che sono distratto!>>
<<Si lo vedo... tutto bene stalker?>>
<<Si... va... va tutto bene...>>
<<Sicuro? Guarda che con me puoi parlare. Di tutto!>>
<<Lo so... ti va di andare a casa mia? Ti preparo la cena>>
<<Okay...Ci sto>>
<<Bene. Vieni andiamo!>>.

La prendo per la mano e questa volta non sussulta ma la stringe a sua volta.
Devo prenderlo come un buon segno?
La sua mano è fredda, come al solito, ma stringerla e toccare le sue dita con le mie, mi fa venire mille brividi che invadono tutto il mio corpo. Vorrei tanto baciarla.

Entriamo in macchina e dopo aver allacciato le cinture, partiamo verso casa mia che non è molto distante da lì; mio padre non ci sarà a casa, saremo solo io e Crys.
Sarebbe piaciuta tanto a Caleb. Lui avrebbe detto che è troppo intelligente per me, ma gli sarebbe davvero piaciuta.
Io e lui ci assomigliamo parecchio, mia madre diceva che quando mi guardava le veniva in mente anche Caleb.
La sua morte l'ha distrutta. Completamente.

<<Hai ancora voglia di venire con me a Londra, vero?>>
<<Certo, perché me lo chiedi?>>
<<Perché mi dispiacerebbe, se non ne avessi più voglia!>>
<<Io voglio venire con te Lucas!>>
<<Sempre come amici?>>
<<Tu non lo vuoi?>>
<<Io vorrei di più. Lo sai...>>
<<E? Non ti va più?>>
<<Meglio essere amici che perfetti sconosciuti>>
<<Già>>
<<Già. Vieni!>>.
Dico tirandola per la mano
<<Lucas?>>
<<Shhh vieni. Non voglio farti niente, promesso>>
Mi siedo sul letto mentre ho sempre la sua mano nella mia
<<Odio le promesse>>
<<Lo so. Vieni, vicino a me>>
Mi stendo sul letto e la faccio stendere accanto a me
<<Okay. Che ti succede?>>
<<Niente>>
<<Sul serio, dimmi!>>
<<Non voglio annoiarti. Stai vicino a me per un po'?>>
<<Va bene però dimmi cosa ti succede>>
<<Ho solo bisogno di te>>
<<Mhm sul serio stalker? Non hai altro da aggiungere?>>
<<No niente, davvero stai tranquilla!>>.

Stare sul letto, abbracciato a lei, è una bellissima sensazione, starle accanto mi fa sentire meglio; questo momento è troppo bello per interromperlo con le parole.
Le sue mani nelle mie, mentre la mia testa è sul suo petto vicino al collo, lei che fa passare le sue dita nei miei capelli, il suo profumo che mi invade, mentre le lascio dei baci sul collo.
Sembra guarirmi da ogni ferita.

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