Capitolo 5

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5 giugno

Crystal.

Oggi è una giornata no, una di quelle che iniziano male e finiscono ancora peggio. Odio questa malattia, mi sta distruggendo. Completamente.
Ogni mattina devo combattere contro me stessa per riuscire ad alzarmi da questo letto, mi odio, mi odio totalmente.
Vorrei addormentarmi e non svegliarmi più. Sarebbe tutto più facile, non sentire più niente. Niente più dolore. Niente di niente. Mi mancano tantissimo i miei nonni. Mi manca sentirmi leggere senza niente a cui pensare.
Non ho mai pensato di farla finita ma sarebbe sicuramente più facile che continuare a vivere così. Ho paura di quello che mi riserverà il futuro. Ho paura di crollare da un momento all'altro.

Mi sento sola in questo ultimo periodo. Prima c'erano le mie due migliori amiche ma adesso che sono entrambe andate a convivere con i rispettivi fidanzati, mi sento davvero sola.
Non ci vediamo quasi più, ma infondo loro hanno le loro vite a cui pensare...

Anche oggi dovrò andare dalla fisioterapista, come tutti i giorni, mi sta aiutando molto, anche se all'inizio non ci speravo più.
Lucas deve averlo notato ma preferirei che credesse che io stia andando dalla psicologa piuttosto che dalla fisioterapista e spiegarli tutto quello che mi è successo.
Scapperebbe di sicuro, come hanno fatto tutti gli altri.
I ragazzi quando sentono la parola "malattia" si spaventano senza spiegazione, penso che sia una cosa che li terrorizzata, forse perché è più di quello che possono sopportare.
Si sa, le complicazioni non piacciono a nessuno, e io sono parecchio complicata.

La mattinata passa in fretta e così dopo aver mangiato un panino e letto un libro, vado a fare una doccia, metto le canzoni di Ed Sheeran e inizio a lavarmi...

Sono già le tre e tenta, sono in macchina e sto andando dalla fisioterapista. Parcheggio e stavolta non mi fermo davanti al negozio di strumenti, non vorrei fare la figura della scema e poi, rivedere ancora lui mi fa paura, ho paura che possa vedere come sono veramente e se lo facesse... non voglio nemmeno pensarci.

La dottoressa Mariam è molto brava, no anzi è la migliore in assoluto; mi ha aiutato parecchio in questi ultimi due mesi.
Alle quattro e quaranta ho già finito e mentre vado verso la macchina devo passare per forza davanti al negozio di strumenti e vedo subito lui, appoggiato allo stipite della porta, mi sta sorridendo

«Ciao ragazza misteriosa»
«Ciao stalker»
«Speravo di vederti oggi!»
«Ah si? Perché?»
«Così per parlare un po' con te»
«Ah! Okay, io però devo andare adesso»
«Oh, su andiamo! Solo due minuti»
«Non so se sia il caso»
«Dai ti prego! Ti farò visitare il mio negozio»
«Il negozio è tuo?»
«Beh si, di mio padre. Allora ti ho convinta? Lo so che muori dalla voglia di entrarci»
«Si va bene, mi hai beccata!»
«Vieni»

Lucas mi prende per la mano e mi fa entrare.
Erano mesi che ci volevo entrare ma non avevo mai trovato il tempo.
All'interno era davvero grande, e c'erano tantissimi strumenti, un pianoforte bianco attirò subito la mia attenzione; andai vicino e toccai lievemente i tasti

«Lo sai suonare
Mi chiede Lucas
«Magari! E tu?»
«Io si»
«Sul serio?»
«Si. Posso insegnartelo se vuoi»
«È così che conquisti le ragazze?»
«Di solito funziona»
Dice con un ghigno divertito sulle labbra. In quel momento suona il telefono
«Guarda pure quello che vuoi, vado a rispondere»
«Va bene»

Mi metto a curiosare un po' mentre Lucas parla al telefono, ci sono tantissime robe qui dentro, sembra quasi un posto magico, ma in fondo la musica è magica.
Dopo dieci minuti Lucas non è ancora tornato così mi siedo sullo sgabello del pianoforte e tiro fuori dalla borsa il mio libro preferito e inizio a leggerlo.

«Il mio cuore e altri buchi neri»
Distolgo lo sguardo dal mio libro e vedo Lucas che sorride fissandomi
«Si scusa. Mi sono messa a leggere mantre ti aspettavo»
«Non scusarti, sei parecchio concentrata quando leggi»
«Oh ti prego...»
«Dico sul serio! Deve piacerti molto quel libro»
«Sei perspicace»
«Beh, si vede che è parecchio usato»
«Già!»
«E poi si adatta a te quel libro!»
«Che intendi?»
«Tu sei come un cielo grigio, sei bella anche se non vuoi!»
Dice citando il libro e lasciandomi senza parole
«Lo conosci?»
«Si l'ho letto qualche volta»
Dice sedendosi accanto a me
«Bene mi sorprendi stalker!»
«Ohh, sto andando bene allora?!»
«Decentemente devo dire»
«Beh aspetta di sentire come suono il pianoforte e poi vedrai se non ti conquisto!»
«Beh... fammi sentire allora»
«Certo però stai seduta vicino a me così impari un pò»
«Va bene. Cosa mi suonerai stalker?»
«Tu cosa vuoi sentire?»
«Uhm non lo so»
«I classici ti piacciono?»
«Si»
«Allora senti questo»
Inizia a suonare, e anche molto bene devo dire
«È Mozart!»
Esclamo
« Lo conosci?! »
«E chi non lo conosce?!»
«Bene mi sorprendi ragazza misteriosa, sei molto più intelligente di quello che pensavo»
«Mhm non era così difficile! Comunque adesso devo andare, si sono fatte già le sette»
Dico alzandomi
«Va bene. Potrò rivederti domani?»
«Mhm non lo so»
«Spero di si. Ti accompagno alla porta»
Lo saluto ancora e vado verso la macchina

«Crystal aspetta»
Mi ritrovo ancora dietro Lucas
«Si
«Non credi che adesso dovremmo scambiarci i numeri?»
«Per.. perché?»
«Non lo so. Nei libri non lo fanno?» dice lui e quando ha quel sorrisino non capisco se mi sta prendendo in giro
«No, credo di no...»

Sorride e mi porge il suo cellulare, lo prendo, dalla tasca tiro fuori il mio e glielo porgo. Ci scambiamo i numeri e gli scrivo semplicemente "Cry", lo salvo e gli restituisco il cellulare, lui fa lo stesso.

«Sappi che non sarò io la prima a chiamarti»
«Mi farò vivo io»
Dice strizzando l'occhio.

L'amore che ci salva || Love that saves us ||Where stories live. Discover now