Capitolo 10

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11 giugno

Crystal.

Sto aspettando Lucas davanti alla porta del negozio, mi trovavo lì vicino e non so perché ma gli ho mandato un messaggio. Ha detto che mi raggiunge subito.

Mi guardo intorno e sbuffo, d'altronde avrei dovuto avvisarlo prima, stava lavorando quando gli ho mandato l'sms.

Dopo dieci minuti arriva lui tutto sorridente
<<Cos'è tutto questo mistero eh?>>
Dice abbracciandomi
<<Avevo solo voglia di vederti, credo. Scusa ho interrotto il tuo lavoro!>>
<<No tranquilla! Hai fatto bene a scrivermi e poi se fossi stata nei paraggi e non ti fossi degnata di salutarmi, mi sarei arrabbiato>>
<<Allora ho fatto bene>>
<<Si... tutto okay?>>
<<Si e tu?>>
<<Mhm okay.. sei qua da tanto?>>
<<Qualche ora>>
<<Sei venuta per le terapie o...>>
Non risposi subito.
Perché dovevo avere così paura di dire: " Si sto andando dalla fisioterapista perché non mi sento bene"!

<<Si scusami niente domande strane>>
Dice passandosi le mani tra i capelli
<<Grazie>>
<<Senti, ti va di passeggiare?>>
<<Si>>
Io e Lucas incominciamo a camminare, verso una meta a me sconosciuta. Mentre camminiamo mi prende la mano e la fa dondolare avanti e indietro; tolgo la mia mano dalla sua dopo un po' perché inizio a sentirmi in imbarazzo.

Camminiamo per un po' e poi lui si ferma davanti a una casa

<<Che facciamo qui?>>
Chiedo confusa
<<È casa mia, ti va di entrare?>>
<<Perché?>>
<<Senti, stai tranquilla, non sono un maniaco anche se posso sembrarlo>>
<<Okay, va bene, mi fido>>

Entriamo, la casa è bella e ben tenuta; beviamo qualcosa e poi mi porta a vedere la sua camera

<<Come mai non c'è nessuno in casa?>>
<<Beh papà è al lavoro, mamma è morta e io sono qua>>
Lo guardo e per un attimo non so cosa dire, non so come ci si deve sentire a perdere qualcuno così

<<E non hai fratelli?>>
<<No, sono solo>>
Dice con un velo di tristezza nella voce
<<Co.. com'è morta tua mamma?>>
Dico sedendomi sul suo letto.

Sospira. Forse non avrei dovuto fare questa domanda; maledetta curiosità!

<<Non mi va di rispondere a questa domanda>>
<<Oh si scusami>>
<<Facciamo così! Quando te la sentirai di parlare di te, io ti parlerò di me>>
Dice sedendosi sul letto
<<Okay>>
Dico imitandolo
<<Non sei di molte parole eh?!>>
Dice sorridendo appena
<<Direi di no>>
<<Già...>>
Si sdraia a pancia in su e fissa in alto, un punto preciso del soffitto, forse non avrei dovuto tirare fuori l'argomento di sua madre.
Mi metto come lui, però lo guardo e cerco le parole giuste per scusarmi

<<Mi dispiace, di averti chiesto di tua madre>>
Lui nemmeno mi guarda e mentre continua a fissare il soffitto mi sorride lievemente

<<Qual è il tuo colore preferito?>>
<<Eh?>>
<<Il tuo colore preferito?>>
<<Oh ehm, blu>>
<<Perché il blu?>>
<<Perché è il colore dei sognatori>>
Si gira verso di me e mi sorride, questa volta per davvero
<<Mi piace>>
<<Il blu?>>
<<No, il tuo modo di vedere le cose>>
Questa volta sono io a sorridergli, riesce davvero a lasciarmi senza parole.
È come se riuscisse a guardarmi dentro. Per davvero. Nessuno c'era mai riuscito prima.

I suoi occhi, mi guardavano, erano un qualcosa di meraviglioso. Più mi guardavano e più capivo che potevo stare lì fissarli per ore.

<<I tuoi occhi >>
Dice Lucas ad un tratto
<<Eh?>>
per un attimo temo che abbia capito che mi ero persa nei suoi, però magari potevo avere il trucco sbavato e inizio a strofinarmi i bordi

<<Ferma scema>>
Dice prendendomi le mani
<<Che hanno i miei occhi?>>
<<Sono strani. Sono belli>>
<<Che hanno di così strano? Sono due comuni occhi>>
<<Non ho mai visto occhi tristi come i tuoi>>

Dio, lui mi capiva sul serio, mi viene da tremare, è così vero quello che dice!

<<Ah ecco menomale! Credevo che stessi per dire le stesse cretinate che dicono tutti i ragazzi per conquistare una ragazza>>
<<Dico sul serio Crys>>
<<Anch'io, sono super seria Lucas>>
<<Perché non vuoi parlare con me?>>
<<Per lo stesso motivo che hai tu>>
Fa male. Entrambi lo sappiamo benissimo. Non è mai facile parlare di una cosa che ci fa stare male.

<<Okay!>>
<<Okay!>>
<<Bene!>>
<<Perfetto! Adesso devo andare a casa>>
Mi alzo e vado verso la porta
<<Perché ti arrabbi adesso?>>
<<Non sono arrabbiata!>>
<<Te ne stai andando però>>
<<Perché dovrei restare, dimmi?!>>
<<Mi dispiace. Non volevo fare il cretino okay?>>
I suoi occhi sembravano implorarmi
<<Okay>>
Dico incrociando le braccia
<<Sei davvero così tanto arrabbiata da incrociare le braccia?>>
<<Non sono arrabbiata, davvero>>
<<Vieni qui>>
Dice avvicinandosi a me
<<Eh?>>
<<Voglio solo abbracciarti>>
Lo lascio fare.
Mi stringe forte a se, così tanto, riesco a sentire il battito del suo cuore.
Dio che effetto mi fa! Vorrei stare così per tutta la vita.
Mi fa sentire così bene, non mi stancherei mai delle sue braccia. Le sue braccia, i suoi occhi, i suoi capelli. Tutto di lui. Tutto di Lucas.

L'amore che ci salva || Love that saves us ||Where stories live. Discover now