Capitolo 1.

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La mia storia parte da qui, da un prato immerso nelle margherite, da un bacio rubato sotto la pioggia.
La mia vita stava cambiando, mi ero innamorata.
Lord Hanry, così si chiamava l'uomo che secondo me sarebbe rimasto con me tutta la vita.
Era un pomeriggio di novembre, il cielo minacciava pioggia ma a nessuno dei due importava.
Hanry stava accanto a me, seduto sul prato e teneva la mano sulla mia coscia.
- Lanny...? - Richiamó la mi attenzione.
- Umh? - Sorrisi.
Mi guardó per un'attimo dritto negli occhi, nonostante tutto, io la differenza d'età non la sentivo.
- Sei bellissima mentre guardi l'orizzonte -
Era strano che un'uomo con Hanry facesse determinati complimenti, lui aveva un carattere particolare, spesso era mal visto dal resto della cittadina, un piccolo paesino dove la gente parla, forse troppo...
Sta di fatto che il suo passato non era proprio rose e fiori, donnaiolo, giocatore, bevitore e fumatore incallito.
Quando ci conoscemmo lui era al limite, al limite del possibile umano.
Ero felice per il fatto che si fosse aperto con me.
In un'attimo fui travolta dal suo corpo.
- Hanry! - Risi - Dai! Non qui! -
Lui mi bació il collo ridendo.
- Perché no? Amo peccare pericolosamente - Mi infiló due dita nell'intimità.
Gemetti e mi aggrappai al suo soprabito.
- Ah! - ansimai.
Le sue labbra scorrevano sul mio corpo, le sue dita si muovevano veloci dentro di me, sentivo la sua anima bramare la mia.
L'amore che stavamo facendo in quel momento sembrava parlare per noi, le nostre anime parlavano di mondi mai scoperti, di amori dati per spacciati ma consumati nel buio della notte.
____
- Lanore! - La voce di mia madre risuonó nell'entrata della nostra umile tenuta.
Mi levai il mantello posandolo nel guardaroba..
- Mi dispiace madre! Sono andata a cavalcare e ho perso la cognizione del tempo - Le sorrisi dolcemente.
Si mise le mani lungo il corpo, aveva il grembiule sporco di farina, i capelli rossi arruffati e legati alla bell'e meglio.
- Oh tesoro - Mi sorrise. - Non importa, vai a lavarti e vieni a tavola, tuo padre tornerà tra poco, e ho fatto il tuo piatto preferito, zuppa di nocciole -
Annuì e sali di corsa le scale percorrendo il corridoio dove stavano le camere delle mie sorelle.
Annabeth la maggiore stava in camera a spazzolarsi i capelli, e Chloè e Cotton, le gemelle giocavano con le bambole.
Dopo un lungo bagno finalmente ci mettemmo tutti a tavola.
- Com'è andata la giornata Caro? - Domandó mia madre.
Mio padre era un'uomo tutto d'un pezzo, i capelli leggermente bianchi, le spalle larghe e mani da lavoratore.
- Bene, sono molto stanco, abbiamo perso un'altro cavallo con questa epidemia - Disse cercando di non far trasparire la sua evidente preoccupazione.
Le mie sorelline mangiavano tranquille, mia madre e mio padre erano in silenzio, e mia sorella mancava all'appello.
- Dov'è Annabeth? - domandai.
- È andata in chiesa Lanore -
In chiesa, era molto tempo che non andavo più in chiesa, dovevo forse dubitare della mia fede?.
- Lanore? - Mio padre richiamó la mia attenzione.
- Si padre? - sorrisi.
- Domani ci sarà la transumanza, ricordi? -
- Certo - Sorrisi.
- Ho bisogno che di te domani mattina per preparare tutti i cavalli - disse dando un buffetto al braccio di mia madre che sparecchiava.
- Come desiderate padre -
___
Era notte fonda, quando un suono mi rubó il sonno.
Mi affacciai alla finestra e là vidi Hanry.
- Che cosa ci fai qui? - Sussurrai nel tono più basso possibile.
Lui non rispose, mi fece solo segno di scendere.
La camera era immersa nel buio, come d'altronde il resto della casa.
Scesi furtivamente tenendo la mano sul muro come guida per non scivolare.
- Hanry! - Dissi una volta fuori comprendimi bene dalla brezza notturna.
- Scusami - Rise. - Ero sdraiato a letto e d'un tratto mi è venuto in mente che avevo voglia di fare l'amore -
Ogni sua parola di faceva provare un brivido.
- Ah si? - domandai - Beh, sono sicura che la tua futura moglie sarà contenta di esaudire le tue voglie peccaminose - Risposi a tono.
La mia risposta provocó in lui una risata.
Mi accarezzó dolcemente il viso spostandomi una ciocca di capelli dal viso.
- Mia cara, a cosa devo questa gelosia? -
Gelosia diceva lui.
- Non sono gelosa Hanry, solamente mi tocca essere la tua amante - spostai velocemente la sua mano dal mio viso.
- Tu ben comprendi il motivo delle mie nozze con Lady Barnes -
- Oh, certo che comprendo, tutta una questione di soldi e terreni, giusto? - Lo guardai storto.
Lui sospiró, mi prese la mano, e mi portó lontano dalla casa.
- Lanore! Non fare la bambina! - mi sgridó.
Risi.
- Hanry! Come puoi trattarmi in questo modo! Non sono una delle tue meretrici con cui passi benevolmente il tempo. -
Avevo paura che per lui potesse essere solo.. un peccato fisico.
Hanry si irrigidì, sapevo che avevo toccato il punto sbagliato.
Alzó una mano e la scontró violentemente con il mio viso.
Rimasi a dir poco interdetta.
- Hanry.. - dissi con un filo di voce.
Lui non disse niente.. si limitó ad allontanarsi lasciandomi li, nel buio della notte, da sola.
Pov's Hanry.
Le avevo alzato le mani, buon Dio! Ma che razza di uomo farebbe mai una cosa del genere?.
Camminavo per il bosco, sulla strada di casa guardandomi intorno mentre il senso di colpa si faceva spazio dentro di me.
Ecco.
Ecco che cos'era diventato Lord Hanry, avevo rinunciato alla vita di ozio e piacere per una donna, una bellissima e amorevole donna.
- È molto carina Hanry - una voce interruppe i miei pensieri.
Mi girai e vidi quell'uomo.
- Oh, Buonasera, siete lontano da casa, che cosa ci fate qui? - domandai tenendo un regime ferrato.
Lui rise e si fece più vicino a me.
- Hanry, avanti, ti sei dimenticato del nostro incontro mensile? -
Era tutta colpa di Lanny, avevo perso la testa grazie a lei.
- Mi scusi ma, ho avuto altre cose a cui pensare - risposi.
- Oh si.. lo vedo - La sua espressione mi trasmetteva incuietudine.
Dietro quegli occhi marroni si nascondeva il diavolo.
Provai a dire qualcosa ma lui mi fermó.
- No no, silenzio. - Si avvicinó a me.
- È la tua ragazza? - mi chiese.
- Si. -
- Oh beh, se fosse la tua ragazza non le alzeresti le mani, o sbaglio? - Ghignó.
Non risposi, non sapevo che cosa rispondere.
- Beh, verró al dunque Hanry - Disse sistemandomi la camicia - La voglio. -
Cosa? Era diventando completamente folle!
- Ma che follie andate dicendo?! Lei non è un giocattolo! - dissi alzando il tono della voce.
- Shh! -
Mi zittì.
- Ti devo ricordare Hanry che tu pendi dalle mie labbra..? Hai troppo da perdere per metterti contro di me, perció voglio la ragazza. -
Quell'uomo era davvero spregevole, sapevo che fine avrebbe fatto Lanny se fosse finita nelle sue mani.
- Perderò tutto, non mi interessa. Lei non si tocca - conclusi.
Lui mi guardó sbalordito, si appoggió a un'albero e incroció le braccia.
- Fai l'eroe? - rise.
- Ti metto le cose su un'altro piano, o con me, o sotto terra - disse sfoderando il suo sorriso più folle.
Rabbrividì.
L'idea della mia Lanore morta..
- Okay! - dissi di fretta.
- Va bene.. ma non farle del male -
Si mise in posizione eretta sorridendo molto soddisfatto.
- È un piacere fare affari con te Hanry. Hai una settimana di tempo -
____
Pov's Lanore.
Eravamo a cavallo da più di due ore e ancora Hanry non mi aveva rivolto nemmeno uno sguardo.
Lo vedevo assente, preoccupato per qualcosa, forse per lo schiaffo della notte prima.
Ero decisa a parlargli.
D'un tratto la mia mente cominció a viaggiare, e ritornó alla magica sera in cui io e Hanry ci baciammo.
Mi aveva inviato con un misterioso bigliettino, la paura del primo incontro mi bloccava ma, quando me lo ritrovai davanti quella notte tutte le mie paure scomparirono.
Ci ritrovammo a cavalcare insieme nella notte, è proprio quella fu la notte più bella della mia vita.

Il Patto. (Amore proibito)  { IN REVISIONE}Where stories live. Discover now