Capitolo 2

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CRISTIAN

Se ne sono finalmente andate. Caren sarà qui da un momento all'altro e non ho proprio voglia di averci delle discussione per due oche di cui non me ne frega nulla. 

Rimango appoggiato all'albero dove poco prima c'è stata la discussione con ormai le mie ex migliori amiche. Rifletto sulle parole che sono uscite dalla mia bocca e dalla loro e sento come un vuoto dentro, forse sto sbagliando tutto, forse in realtà mi interessa di loro. 

D'istinto scuoto la testa e torno con i piedi per terra " No Cristian, calma!" Mi dico dentro di me.

Mentre cerco ancora di svegliarmi dai miei pensieri,  vedo in lontananza Caren dirigersi verso di me con passo veloce. Bella come sempre, ma molto truccata, sa benissimo che questa cosa la odio, non capisco perché abbia la necessità di farsi vedere dagli altri quando ha me, la vedo come una grandissima mancanza dii rispetto, le ho detto un miliardo di volte di smetterla di mettersi tutto quel trucco, la imbruttisce e basta, ma è come se non ci sente o semplicemente non gliene frega nulla di ciò che dico.

Caren saluta la nostra comitiva, poi finalmente si avvicina a me, mi bacia sulle labbra e la tentazione di farla mia in quel momento sovrasta il buon senso, non resisto e le mordo il labbro inferiore e le poso una mano sul sedere, ma quel momento dura all'incirca due secondi e mezzo. Lei mi porta le mani sul petto e di prepotenza mi spinge e con arroganza esordisce con:

< Ma sei diventato stupido per caso? Mi fai male, lo sai che ho una pelle molto delicata e le labbra sensibili, io ci metto ore per curarmi e poi tu che fai? Mi rovini tutto, come sempre del resto. Non ci posso credere che ti comporti così con la tua dolce fidanzata e.. Oh dio, ma che hai sulla faccia?! >

< Cosa intendi con "cosa hai sulla faccia?">

La guardo stupito, poi mi torna alla mente la scena di Mirea che mi ha tirato uno schiaffo  poco prima, presumo sia rimasto il segno sul mio viso, ma non posso dirle di aver incontrato sia Nicole che Mirea, darebbe di matto, così decido di non rispondere, rimango in silenzio a fissarla. 

La prendo per i fianchi, la avvicino delicatamente alle mie labbra e la bacio con tutto l'amore che provo per lei. Rimango per qualche secondo a fissarla, dio quant'è bella. Lei mi guarda e sorride. È bellissima quando sorridere istintivamente.

Mi è venuta una fame incredibile. Prendo il portafogli dalla tasca dei jeans, apro la prima tasca e invece di trovarci una banconota ci trovo una foto mia di Nicole e di Mirea, scattata l'estate scorsa al mare. Mi tornano alla mente tutti i ricordi e le giornate passate a divertirci, a scherzare, e a rincorrerci per la spiaggia come dei bambini. Giro la foto e ci trovo una dedica, non ricordavo assolutamente l'esistenza di queste scritte.

"La nostra amicizia mai si potrà spezzare, anime uguali, inseparabili, noi per sempre, contro tutto e tutti."

Poi sotto c'é un'altra piccola dedica e la calligrafia la riconosco subito, appartiene a Mirea.

"Cri tu ci sei sempre stato e so che ci sarai sempre, sei come un fratello per me. Niente e nessuno ci separerà, siamo una cosa sola, ti voglio bene scemo. Tua Mirea."

Non ricordavo questa foto e cavolo, ammetto che mi mancano quei momenti passati con loro. Sono ancora immerso nei miei pensieri quando, vengo svegliato da Caren che mi fissa immobile. Con un gesto veloce della mano, mi strappa la foto della mani e continua a guardarmi impietrita.

< Ma sei connesso? Oggi ti vedo parecchio tra le nuvole. Cos'è questa?! >

< Oh nulla amore, solo una vecchia foto, ma non è nulla davvero, tranquilla >

< Beh se davvero non è nulla, perché si trovava nel tuo portafogli? Non prendermi in giro. Facciamo così, se davvero non è così importante, strappala. >

< Cosa? Ma dici seriamente? >

< Certo, se è come dici tu che per te non significa nulla, non capisco perché tu la debba tenerla nel portafogli, dico bene? >

< S.. Si.. Dici bene, hai ragione. >

Non posso strappare quella foto, significa tanto per me, ci sono legato, ma non posso deludere Caren, così la guardo un'ultima volta, prendo un grosso respiro e la strappo in mille pezzi che poi butta a terra non curandomi del fatto che la foto cade ai piedi dell'albero. Caren mi guarda soddisfatta. Io non riesco ad essere soddisfatto della mia azione, anzi, mi sento parecchio in colpa. Credo che lei si sia accorta del mio cambio di stato d'animo, tanto che cambia totalmente espressione, ma rimane in silenzio. Senza dire nulla, ci prendiamo per mano e ci dirigiamo a lezione.

MIREA

Sono ancora sconvolta per quello che è successo in giardino con Cristian, ma ora non ci devo pensare, devo solo pensare alle lezioni e concentrarmi. Quest'anno abbiamo gli esami di maturità, non voglio assolutamente perdermi delle lezioni, non voglio venir rimandata o peggio fare degli errori di distrazione. Arriviamo in classe, ovviamente io e Nicole cerchiamo posto vicine, ma a differenza degli altri anni non prenderemo un banco a tre, ma semplicemente uno a due posti. 

Ci sediamo comodamente ai nostri rispettivi posti aspettando l'inizio della lezione e l'arrivo dei nostri compagni. Come prima ora avremo italiano e io personalmente amo la mia professoressa, è veramente dolcissima e gentile con tutti. Dopo poco arriva anche Cristian con alle spalle la sua dolce metà, ma questi due non si separano mai? Hanno la colla? 

Si fermano sulla soglia della porta e danno spettacolo dandosi un bacio che dura il tempo di farmi salire un conato di vomito. Se penso al cambiamento che ha fatto Cri nei confronti delle altre ragazze mi sale il nervoso, una volta era dolce solo con noi, ma specialmente con me.

Io e Nicole rimaniamo impietrite a fissarli mentre loro continuano a baciarsi, come quasi a succhiarsi l'anima. Questa scena farebbe invidia anche al più grande sceneggiatore di film horror. 

Finalmente, dopo innumerevoli minuti le due sanguisughe si staccano e si ricompongono. Cri si appresta ad entrare in classe per cercare un posto dove sistemare le sue cose, con mio grande stupore si siede accanto a Jason, il classico secchione odiato da tutti, mi volto e gli lascio un'occhiata che farebbe paura anche al peggior serial killer. 

Scuoto la testa e mi rimetto composta sulla sedia, mentre alla mia destra c'è Nicole che manda messaggi col cellulare, cosa proibita, ma lei è una ragazza che detesta le regole quindi, le trasgredisce tutte. Finalmente arriva la professoressa che, appena entra, saluta con un grosso "Buongiorno" e si siede alla cattedra. Tira fuori il registro e comincia a fare l'appello. Ci siamo tutti stranamente, solitamente il primo giorno manca sempre qualcuno all'appello, ma quest'anno no, forse hanno preso sul serio il fatto che abbiamo l'esame di maturità e non vogliono essere bocciati. 

La professoressa d'italiano è una donna giovane sulla trentina, col cuore d'oro, mi ha aiutata tantissime volte quando avevo difficoltà nello studio, mi ha fatto anche delle lezioni private senza farmi pagare un centesimo. 

La professoressa si alza in piedi, viene verso il nostro banco, abbassa gli occhiali e con sguardo stupito dice.

< Mirea? Nicole? Come mai quest'anno non siete in un banco con Cristian? Voi siete sempre stati i tre moschettieri, inseparabili. >

Nessuno di noi osa parlare, al che la professoressa capisce la situazione e torna alla cattedra. La lezione dura due ore che sembrano anni, ma senza nemmeno accorgermene suona la campanella della salvezza, la ricreazione. 

Tutti ci alziamo e ci dirigiamo verso i corridoi per uscire, faccio per uscire, ma vengo bloccata per un braccio, mi giro di scatto per vedere di chi si tratta e con stupore mi accorgo si tratti di Cri, cosa vuole ora.


Shatter MeWhere stories live. Discover now