Capitolo 40

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Sulla tomba di Nicole, vedo la figura di Oliver. Sono sorpresa da questo incontro, ma nel mio cuore sono anche grata di vederlo lì. Capisco che anche lui teneva molto alla mia migliore amica, nonostante la recente conoscenza. Mi avvicino lentamente, ma sotto i miei piedi una foglia scricchiola e vedo Oliver girarsi di scatto verso di me. Appena mi vede, porta il braccio destro agli occhi per asciugare le lacrime che gli rigano il volto, poi accenna un sorriso. Mi avvicino e mi metto alla sua destra, senza dire nulla lo abbraccio e scoppio a piangere anch'io. Essere lì, davanti alla tomba di Nicole, mi riempie di rabbia e tristezza per non poterla abbracciare o parlare con lei. Rimaniamo così per un istante, con una mescolanza di emozioni tra noi. Ci stacchiamo, asciughiamo le lacrime e accenniamo un leggero sorriso. Poi finalmente Oliver rompe quel silenzio imbarazzante.

< È strano essere qui, vero? Sentire la sua assenza, eppure ci unisce questa stessa mancanza.

Mi guarda con occhi lucidi, il suo sguardo è pieno di dolore e di rimpianto.

< Nicole era così speciale, sapeva sempre come farci sorridere anche nei momenti più bui. Mi manca tanto >

La sua voce si spezza leggermente mentre parla, e sento un nodo alla gola anche io.

< Grazie per essere qui con me, per condividere questo momento. Significa molto. >

Mi sorride con gratitudine, e posso percepire la sua vulnerabilità. È strano come il dolore possa unire le persone, anche quelle che si sono appena incontrate.

< Voglio ricordare Nicole per tutto ciò che era, per i momenti felici che ci ha regalato. E anche se non possiamo abbracciarla fisicamente, possiamo tenere viva la sua memoria nei nostri cuori. Anche se la conoscevo poco mi sono innamorato subito del suo sorriso e del suo essere. >

Le sue parole risuonano nel silenzio del cimitero, e mi sento grata di poter condividere questo momento di dolore e di ricordo con lui.

Oliver sta soffrendo molto per la perdita di Nicole, mi dispiace per lui, ma non è l'unico a soffrirne e a sentirne la mancanza. Prendo un respiro profondo e con voce spezzata dico.

Respiro profondamente, cercando di trovare le parole giuste per confortare Oliver in questo momento così difficile. Anche se non sempre è facile trovare le parole, a volte la semplice presenza può essere più significativa di qualsiasi discorso.

Mi avvicino a Oliver e metto delicatamente una mano sulla sua spalla, cercando di trasmettergli il mio sostegno e la mia solidarietà.

Oliver mi guarda con gli occhi lucidi, e posso vedere il dolore riflesso in essi. Le sue palpebre si affaticano, pesanti di lacrime non versate. Poi, come un fiume in piena, le lacrime sfuggono al loro confine e scivolano giù lungo le sue guance. Un singhiozzo soffocato si libra nell'aria mentre il peso della sua perdita si riversa su di lui.

Senza pensarci due volte, mi avvicino e lo avvolgo in un abbraccio stretto, come se potessi così proteggerlo dalla tempesta delle sue emozioni. Posso sentire il tremore del suo corpo contro il mio, il suo respiro irregolare mentre cerca di contenere il dolore che lo invade. Le sue braccia si stringono intorno a me con una forza che mi sorprende, come se fossi l'ancora che lo tiene ancorato alla realtà, l'unica costante in un mare di incertezze e dolore.

In quel momento, non c'è bisogno di parole. Il nostro abbraccio parla più forte di qualsiasi discorso potesse fare. È un'offerta di sostegno, un segno di solidarietà in un mondo che sembra crollare intorno a noi. E mentre ci stringiamo l'un l'altro, so che non siamo soli nella nostra tristezza. Siamo uniti dal ricordo di chi amavamo, e insieme affronteremo il peso della sua assenza. 

Anche se non conosco Oliver da molto tempo, sento una strana connessione con lui, come se potessi fidarmi ciecamente di questo ragazzo che ho incontrato solo recentemente. È strano come certe persone possano entrare nella nostra vita e immediatamente sembrare familiari, come se avessimo condiviso una vita intera insieme.

Shatter MeWhere stories live. Discover now