14. Let's hurt tonight - Parte I

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Eleonora diede un ultimo sguardo a Falco, ancora incredula di averlo rivisto al di fuori del locale, e per di più a casa della sua nuova amica. Poi gli sorrise e si voltò per seguire Aurora, che le fece strada fino alla sua camera.

Quando entrarono, Eleonora notò che c'era una ragazza alla scrivania.

«Eleonora, ti presento la mia sorellina minore. Lei è Isabella.»

La ragazza minuta e dalla chioma nera come quella di Aurora si voltò verso di loro, si alzò e andò a salutarla.

«Piacere di conoscerti» disse sfoderando un sorriso timido.

Le due sorelle si somigliavano molto. Ma la minore aveva gli occhi grigi e un fisico più esile, ancora acerbo.

«Piacere mio.»

«Senti Isa, ti dispiacerebbe trasferirti in salotto e lasciarci la camera per un po'?» le chiese Aurora, in tono persuasivo.

«Certo, nessun problema.»

Raccolse un album da disegno e un astuccio con delle matite dalla scrivania e poi le lasciò sole.

«Allora Eleonora, dimmi, come mai questa visita improvvisa? Spero non sia niente di grave» esordì Aurora, in evidente apprensione.

«No, tranquilla, niente di grave. Sono passata per consegnarti una cosa» disse porgendole la busta contenente la lettera.

«Di cosa si tratta?» chiese l'amica, evidentemente disorientata.

«È una lettera. È da parte di Marco.»

A quelle parole Aurora sgranò gli occhi e serrò le labbra. Era rimasta spiazzata.

«Perché mi ha scritto?» chiese con un filo di voce.

«Non saprei dirti perché, non ho idea di cosa contenga la lettera, so solo che ci teneva che la ricevessi il più presto possibile. Voleva portartela lui, ma ho pensato che in questo modo lo avresti preferito. Così nel caso tu non abbia più voglia di vederlo, non saprà dove venire a cercarti.»

Aurora rimase ammutolita per un lungo momento, ma nella sua testa fu molto grata all'amica per aver scelto di non svelare a Marco il suo indirizzo di casa.

«Ti ringrazio Eleonora, mi dispiace che ti abbia coinvolta in questa storia...»

«Ma cos'è successo venerdì? Ti aspettavo a lezione, ma non sei venuta. Eri con lui?»

Aurora esitò, poi decise di raccontarle com'era andata.

«Sì. Mi ha trovata sull'autobus, ha chiesto di parlarmi. Siamo andati nel parco del suo dipartimento e mi ha detto che aveva scoperto dell'incidente. All'inizio ho pensato che glielo avessi detto tu, non perché non mi fidassi di te, ma non immaginavo che potesse avere altre fonti. E invece mi ha detto che suo fratello mi ha riconosciuta, ero stata qui al conservatorio anni fa per un concorso. Non ho idea di come abbia fatto a ricordarsi di me, non ci avevano neanche presentati. E poi un suo collega con cui avevo stretto amicizia e mantenuto i contatti gli ha detto del mio incidente.»

«E tu come hai reagito?»

«Ero sconcertata, non avrei mai immaginato che lo potesse scoprire. Ma a quel punto dovevo risolvere la situazione. E così gli ho fatto toccare la cicatrice, e gli ho detto che quel bacio era stato un errore, e che sono troppo incasinata per costruire qualcosa, con chiunque. E poi sono scappata» concluse Aurora, lo sguardo basso rivolto al pavimento.

«Accidenti, ecco perché ieri era ridotto così male...» commentò Eleonora.

«Perché, cos'è successo ieri? L'hai visto?» chiese la ragazza, incalzando l'amica a raccontarle l'accaduto.

BROKEN - Il passato tra noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora