Capitolo 33

8.4K 411 212
                                    

Due occhi azzurri vengono verso di me, come fanno ad essere indipendenti dal corpo?
Mi si parano davanti e da essi inizia a prendere forma una figura. Alta e vestita sportiva, con i capelli leggermente scompigliati.
Non riesco a vederla in faccia, la paura si impadronisce del mio corpo e indietreggio fino a sbattere contro​ un muro.

Il muro di casa Baker/Blossom.

La figura avanza verso di me e al suo fianco se ne materializza un'altra. Più piccola e con i capelli lunghi e scintillanti.
Sono in trappola ma non riesco a muovere un muscolo. Le figure avanzano ma sembrano non avere controllo di sé stessi. Sembrano... degli zombie.

Un rumore mi fa sobbalzare. Ho fatto cadere l'abat-jour dal comodino, rischiando di romperla.

Mi stropiccio gli occhi e un senso di nausea si impossessa di me. I postumi della sbornia ancora presenti nel mio corpo...

Vado in bagno per rinfrescarmi la faccia e lavare i denti.
Il mio riflesso allo specchio mi mette paura, sono orribile. Due occhiaie scure marcano i miei occhi e il viso è pallido come un lenzuolo.
Dovrei scattarmi una foto così da riguardarla tutte le volte che mi verrà voglia di ubriacarmi.
Faccio schifo, in tutti i sensi.

Scendo in cucina per prepararmi qualcosa di commestibile da mangiare e la mia attenzione viene rapita dalla ragazza che sta uscendo da casa Roger. Odio quando le finestre mostrano ciò che non voglio vedere.
Riley sta tranquillamente attraversando il giardino e, una volta salita in macchina, parte.

Ora, la domanda è una sola... Cosa cazzo ci faceva Riley a casa del mio ragazzo?

Immagini sfocate della notte precedente mi ritornano in mente e, come una furia, mi dirigo verso casa di quel decelebrato. Busso alla porta ma nessuno viene ad aprirmi. Se dorme, giuro che lo uccido.
Se poi ha passato la notte con quella, lo sciolgo direttamente nell'acido.

Stanca di aspettare ritorno in casa e gli invio un messaggio minatorio.

Esigo delle risposte se non vuoi dire addio al tuo "amichetto".

Premo invio e rileggo compiaciuta. Credo di essere stata abbastanza convincente. Purtroppo per lui, siamo vicini di casa e posso tranquillamente scoprire un suo eventuale tradimento soltanto affacciandomi dalla finestra.

Ritorno in cucina e prendo del latte dal frigo. Non ho voglia di cucinare, rischierei di dare fuoco alla casa con la rabbia che ho.

Dei rumori provengono da fuori e, tempo tre secondi, il campanello suona.

Ovviamente è Clayton, con ancora il pigiama addosso e un' espressione confusa.

"Buongiorno amore, potrei sapere a cosa devo quel messaggio?"

Proprio non ci arriva...

"Come sta Riley?" Mi limito a rispondere, sperando che capisca.

Clayton si irrigidisce e inizia a guardare da una parte all'altra. "Cos-cosa hai visto?"

"Tu e lei nella stessa stanza, a notte fonda. E poi lei che esce da casa tua, stamattina." Gli lancio un'occhiataccia e sposto il peso da un piede all'altro.

Ho fatto l'amore con lui neanche due giorni fa, porca di quella troia.
Non può tradirmi subito dopo, sarebbe da maniaci.

"Posso spiegarti, non è come pensi amore." Fa un passo verso di me ma indietreggio. Non voglio che mi rifili bugie, sono stufa di essere presa in giro. Prima Rachel, adesso lui...

Clayton fa per parlare ma una voce lo interrompe. "Buongiorno Sammy." Dietro di lui c'è la piccola Clarissa con la sua valigia accanto.
È rimasta a dormire dal fratello in questi due giorni ma è giunto il momento di tornare alla base.

Un fidanzato per finta Where stories live. Discover now