Capitolo 13

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"Mamma non posso venire con te da Marie, devo studiare." ripeto per la centesima volta a mia madre.
Gli esami finali sono alle porte e lei fa di tutto per non farmi studiare.
Lei, che tiene molto allo studio, sta cercando di sabotare i miei piani. Che sia successo qualcosa?

Non risponde e chiude la porta di camera mia con un tonfo. È domenica e ho ancora degli esercizi arretrati di matematica. Tutta colpa di Scott e dei suoi amici, ieri sera siamo andati in un pub qui vicino e sono tornata a mezzanotte. Certo, non è tardi ma per me lo è. Non sono abituata ad uscire il sabato e questo ha scombussolato i miei piani di studio.
Ecco perché stamattina ho dovuto rifiutare l'offerta di Rachel di vederci per un caffè.
Sono indietro, mooolto indietro.
Ma se tu stessa hai detto che ti mancano soltanto degli esercizi di matematica.
Dettagli coscienza, dettagli!

Mi rimetto a studiare ma ovviamente il mio cellulare devo vibrare proprio adesso.

Messaggio da Clayton
Hai da fare?

Ci mancava solo lui, da quando mi ha visto con la maglia di Fred mi ha praticamente ignorata. Bel modo di trattare la propria finta fidanzata.

Si, sto studiando.

C- Conoscendoti non ne avrai ancora per molto. Ti aspetto fra un'ora a casa mia.

Col cavolo che vengo da te, stupido Roger!
Col cavolo che studierai avendo in testa Clayton!

Non rispondo al messaggio e poso il telefono il più lontano possibile da me, la tentazione è forte ma il dovere chiama. E poi, poteva pensarci prima di ignorarmi.

C- Ti sto ancora aspettando, è passata più di un'ora...

E quindi? Credeva davvero che sarei andata?
Pff, illuso.

C- Fai la dura? Mi fai ridere...

Mezz'ora dopo...

C- Come vuoi, tanto ti volevo con me perché mi stavo annoiando. Taissa rimedierà sicuramente.

Che pezzo di merda!!!
Crede che facendo così io accetti?
Ma chi si crede di essere? Il mio fidanzato?
Bè tecnicamente lo è...
Ma per finta, non può stressarmi così.

Frustrata, tolgo la maglia del piagiama e indosso il primo top che trovo. Scendo le scale come una furia ed esco di casa con l'intenzione di dirgliene quattro.

"Sapevo avrebbe funzionato."

Eccolo lì, seduto sui gradini di casa sua mentre mi osserva sorridente.
Gliel'ho data vinta, di nuovo.

"Non credere che sia uscita per te." mento spudoratamente.
"Stavo andando a fare una passeggiata."

Clayton si alza e io mi paralizzo a guardarlo. Camicia a maniche corte con i primi bottoni sbottonati, jeans scuri e capelli biondi lasciati scompigliati. Il Dio del sesso in persona...
Che pensieri Sammy, contieniti.

Una risata esce dalla sua bocca. " Mi sciuperai se continui a fissarmi così."

Arrossisco e distolgo lo sguardo. Chiudo il cancelletto di casa e inizio a camminare sul marciapiede. Preferirei correre per ore piuttosto che entrare in casa con lui.
Inaspettatamente si mette a camminare al mio fianco, cercando di attirare la mia attenzione.
"Che vuoi? Vai da Taissa che ti sta aspettando."

"Già fatto tesoro, sono abbastanza veloce."

Mi fermo di colpo e per poco lui non sbatte con la mia schiena.
Già fatto? Mi viene da vomitare solo al pensiero di loro due avvinghiati e sudati tra le coperte di quel bellissimo letto matrimoniale.
Ricomincio a camminare ma stavolta più veloce, voglio lasciarlo qui, non deve assolutamente seguirmi.

Un fidanzato per finta Where stories live. Discover now