Capitolo 21

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"Non sono stata io, è inconcepibile un'accusa del genere." Si lamenta la regina delle stronze detta anche Riley.
Ieri sono andata dal preside insieme a Clayton a raccontare ciò che mi era successo nello spogliatoio e ovviamente a specificare i nomi delle colpevoli.

E così stamattina Riley Grent, Katherine Morgan e sua sorella Dafne sono state convocate dal preside.
Le due sorelle hanno confessato subito per paura di peggiorare ulteriormente la loro posizione mentre la rossa continua a dichiararsi innocente.

"Signorina Grent è sicura di quello che sta dicendo? Mentire è grave." le dice il preside.

Si vede lontano un miglio che sta fingendo per paura di essere espulsa pochi giorni prima del diploma. Non potrebbe frequentare l'università dei suoi sogni e questo per lei sarebbe come diventare un cesso da un momento all'altro. O anche peggio.
L'università è tutto per lei da come ho capito.

"Si preside, perché dovrei fare una cosa del genere alla mia amica Sammy?"

Amica? Scoppio a ridere per le sue parole. "Noi non siamo amiche, mi odi perché mi reputi una povera sfigata che si è avvicinata al tuo Fred."

"Fred?"

"Si preside, Frederick Baker. Il mio migliore amico." risponde Clayton al posto mio.
"Appena li ha visti insieme due volte è scoppiata dalla gelosia e ha organizzato questo piano per umiliarla pubblicamente."

A questo punto Riley non ci vede più dalla rabbia e inizia ad urlare contro il mio ragazzo. " Fred è mio e lei si è messa tra di noi. E anche tra me e te, sarei potuta diventare la tua nuova amichetta invece lei ha rovinato tutto. Se lo meritava." Appena finisce​ di parlare, capisce l'errore e cerca di rimediare ma inutilmente.
Aveva confessato tutto in un attimo di rabbia.
La sua ossessione non si limitava a Fred ma anche a Clayton. I due amici erano la sua fissazione e io sono diventata ai suoi occhi una nemica da scacciare.

"Sei malata, Riley. Sparisci dalla mia vita." La guardo con occhi privi di pietà.

"Signorina Grent lascerò alla signorina Douglas decidere la punizione perfetta in quanto vittima."Si gira verso di me e mi sorride. "Domani mi farà sapere."

Usciamo dall'ufficio in fretta, come farò a decidere la giusta punizione? Non sono una giustiziera e non sono il preside. Dovrebbe essere lui a scegliere, non io.

"Guai a te se mi fai espellere, ritardata."

"Riley, non penso tu sia nella posizione di insultare, Sammy ti farà espellere ed io e Fred saremo in prima fila quando succederà." gli risponde Clayton.

Le due sorelle mi guardano con gli occhi colmi di lacrime, per colpa di Riley loro riceveranno la sua stessa punizione. Qualunque essa sia.
A volte il destino è davvero crudele, basta niente per rovinarsi la carriera o la vita.

"Andiamo Clayton, voglio tornare a casa." Lo prendo per mano e insieme usciamo da scuola. Le lezioni sono finite e i miei amici sono già andati via. Volevano rimanere ma ho detto loro che li avrei informati io dei risvolti. Non mi andava di farli aspettare inutilmente. Si tratta di una faccenda tra me e la stronza.

Raggiunta la sua macchina mi fermo ad osservare Clayton intento ad aprire lo sportello. È così bello, un sogno per me. La mia cotta da bambina e la mia cotta da adolescente. Chi l'avrebbe mai detto che un accordo ci avrebbe portato a questo? Ho scoperto lati di Clayton che vanno in conflitto con il suo stile di vita, lati nascosti che solo da poco ha deciso di tirare fuori.
Clayton che si prende una cotta per una ragazza come me? Assurdo quanto vero.
Adesso lui è mio e io sono sua. Niente e nessuno riuscirà a dividerci.

Un fidanzato per finta Where stories live. Discover now