Io abbasso i miei sul dolce "Sei un po'fastidioso quando ti preoccupi per me." Continuo a mangiare il muffin.

Lui si limita a fissarmi, lo vedo indurire la mascella. Con uno sbuffo "Beh anche a me non piace farti da guardia e non lo farei, se mangiassi. E visto che ci tengo a te e ho intenzione di portarti all'altare, non puoi morire prima." Mi dice, in tono visibilmente irritato, fissandomi negli occhi.

Comincio a tossire, all'altare?!
O
Mio
Dio.

Il mio cuore perde di un battito e lo stomaco mi si chiude, la fame che avevo poco fa, viene sostituita da un senso di nausea.

Richiudo dentro la carta il muffin.

È un po' presto per parlare di matrimonio...

Perché diavolo mi parla così, non credo di essere pronta per sposarmi.

Mi porge la bottiglietta d'acqua che tracanno in un sorso.
Mi asciugo la bocca con il dorso della mano.

Lo guardo schifata, lui se ne accorge e sposta lo sguardo verso l'orizzonte, deluso.

"Che? Ti rendi conto di quello che hai detto? E poi non sono una bambina, so quello che faccio e non credo che né tu, né mia madre possiate dirmi quello che devo o non devo fare... al massimo potete darmi dei consigli ma niente di più. Hai capito? E, dillo anche a mia madre quando la senti!" sbotto, in tono duro.

Il suo sguardo però, rimane per un po'perso nel vuoto, sta fissando il campo da Football, come se non mi avesse nemmeno ascoltata.

Forse sono stata troppo aggressiva con lui ma, sono davvero seccata.

Sbuffo, frustrata e sentendomi improvvisamente fuori posto, mi alzo e comincio ad incamminarmi, lasciandolo lì, da solo.
Non mi dice nulla, non prova nemmeno a richiamarmi.

Ahhh, ma che diavolo gli succede?

Mentre cammino mi rendo conto di aver sbagliato strada perciò, torno indietro.

La cosa che mi urta è che forse, con il matrimonio, pensa di diventare mia madre o mio padre, di poter decidere per me.
Ed il tono con cui mi ha detto quelle parole, mi ha chiarito ciò che pensa di me: una ragazzina che non è ancora in grado di badare a se stessa.
Non gliel'ho mica chiesto io, di portarmi da mangiare o controllarmi!

Scuoto la testa ed entro nell'aula di matematica.
Dopo pochi minuti entra anche lui, che, invece di sedersi accanto a me -come al solito-, si mette dall'altro lato della classe.

Lo fisso, incredula.
Non ci posso credere.
Ma che diavolo sta succedendo?!
Mi sembra di essere tornata indietro di quattro mesi, quando le cose non andavano così bene tra noi.

Finalmente la lezione inizia e sembra procedere bene, finché non mi capita di buttare l'occhio verso di lui.
Sta guardando fuori dalla finestra, ha lo sguardo triste e distante. 

"Signorina Ed, vuole ripetere ciò che ho detto, per favore?" sento la voce del professore, richiamarmi.

Ma perché mi fanno sempre queste domande?
No aspetta, so già la risposta: sono a lezione.

Sono messa davvero male, sto iniziando a parlare da sola.

Sbuffo sonoramente, mordendomi il labbro inferiore.
Ci si mette anche il matematico a peggiorare questa bruttissima giornata.
Divento tutta rossa e comincio a balbettare, perché non so la risposta: non ho ascoltato nulla di quello che ha detto, come al solito, d'altronde.

Il signor Cox mi guarda con una faccia irritata.

"Il logaritmo in base due di cinque fa due virgola trentadue." Robin viene in mio aiuto, rispondendo al mio posto, ma non degnandomi nemmeno di uno sguardo, tutt'altro... guarda dritto davanti a se, con fare svogliato.

Shut up and Kiss me! [Completo]Where stories live. Discover now