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Capitolo diciotto

Megan 's Pov


Apro lentamente gli occhi, vengo colpita in pieno dallo spiraglio di luce, proveniente dalle finestre di questa camera. Mi porto una mano sugli occhi, per non venire accecata.

Quando l'occhio si è stabilizzato, mi guardo intorno per capire dove mi trovo. Sono distesa su un letto.

Un dolore lancinante alla testa mi assale e mi fa richiudere gli occhi.

Inspiro lentamente, cercando di non farmi prendere dal panico. Provo a far mente locale di ciò che è successo ieri sera, ma purtroppo non ricordo un granché: ho un gran vuoto di memoria, che mi fa tremare tutta.
Chissà cosa diavolo avrò combinato... lo sapevo, non dovevo andare a quella maledetta festa.

Alzando leggermente il braccio, riesco a grattarmi la punta del naso. Mi stropiccio gli occhi e giro la testa; vedo un bicchiere d'acqua sul comodino, così mi allungo per prenderlo tra le mani, come se fosse la cosa più preziosa al mondo. Ho la gola riarsa e mi fa male.

Uffa, c'è qualche parte del corpo sana?

Tracanno il bicchiere in un sorso; mi disseta all'istante, facendomi desiderare di averne un altro. Appoggio il bicchiere e mi guardo intorno.

Ho la sensazione che questa sia la stanza di un ragazzo, dato l'arredamento.
Sposto lo sguardo: una scrivania in legno, posizionata sotto ad una finestra, le pareti della stanza sono completamente spoglie, tranne che nella parete dietro la mia testa, in cui vi è appeso un quadro con la scritta Londra.

Devo andare assolutamente in bagno. Mi guardo intorno per capire se ce n'è uno e, mi blocco all'istante: alcune scene della sera prima riaffiorano nella mia mente e mi colpiscono in faccia come schiaffi.

Ricordo di essere corsa in bagno per vomitare non so quale porcheria, dopo essere tornata da quella stupida festa. Poi ricordo che mi è venuto in soccorso Robin, non so per quale motivo. Ricordo che mi è rimasto accanto mentre vomitavo anche l'anima, mi ha tenuta per mano e mi ha rincuorata con dolci parole. Le mie guance si tingono improvvisamente di rosso, che figura del cavolo! Si sarà sicuramente fatto quattro risate, nel vedermi in quella pessima condizione.

Qualcuno bussa lievemente alla porta della camera, facendomi trasalire. Istintivamente, anche se sono completamente vestita, prendo la coperta e me la porto sotto il mento.

Mi tremano le mani.
"Ehm... Megan? Sei sveglia? Posso entrare?" mi chiede Robin al di là della porta di legno.
Faccio due calcoli e capisco subito di trovarmi nella sua stanza, distesa sul suo letto. Le guance mi si incendiano di nuovo, al solo pensiero di trovarmi qui, a pochi passi dal ragazzo più ambito e spaccone di tutta la scuola.

Dato che non rispondo, Robin si affaccia dalla porta.

Spalanco gli occhi e gli tiro un cuscino, con tutta la forza che ho.

Lui, apre la bocca per la sorpresa ma, lo schiva e si richiude la porta alle spalle.

"Non ti ho dato il permesso di entrare" gli urlo contro, con tutto il fiato che mi rimane. Sono verde dalla rabbia e ho un po' paura, come si permette di fare quello che vuole?

È vero, è la sua camera, però è stato lui a portarmi qui e deve rispettarmi.

Mi sistemo i capelli con le mani, come meglio posso.

"Ora puoi entrare." Gli dico quasi come se fosse un ordine.

Il ragazzo infila lentamente la testa dentro la stanza e mi guarda con un maledettissimo sorriso stampato in volto. Com'è possibile essere così sexy anche alla mattina?

Shut up and Kiss me! [Completo]Onde histórias criam vida. Descubra agora