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Capitolo quarantatre

Megan's Pov

Sono seduta sopra ai gradini del campo da Football e sto aspettando Robin.
Di solito ci troviamo sempre qui.

È da una settimana che è strano.

Non capisco il motivo... ho il terrore di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma non so ancora cosa.
Stiamo insieme ormai da un po'; ecco perché, ho capito benissimo che in lui, c'è qualcosa che non va.

È diventato così misterioso dopo la telefonata di domenica sera.

Avevo attribuito la cosa, al fatto che, si stava avvicinando il giorno del nostro primo mese insieme, perciò pensavo stesse organizzando una sorpresa!

Ma poi ho capito che non si trattava di questo.

Lo vedo avvicinarsi in tutta la sua bellezza, sembra un cavolo di dio greco.
Ha i capelli leggermente lunghi, se li è lasciati crescere, mi piacciono molto di più.
Si è fatto la barba, il che lo rende un po' più giovane e mi fa un sorriso che mi manda in subbuglio lo stomaco. Il mio cuore comincia a battere, perché immagino di passare le dita tra i suoi capelli e di baciare quelle fottutissime labbra, così perfette.

In mano ha un quaderno, dall'altra un dolcetto, che alla vista, mi fa brontolare lo stomaco: è da ieri sera che non mangio – ma questo non lo deve sapere-. 
Tra lui ed Allyson non so chi sia peggio, mi controllano come due cani segugi.
Sanno benissimo che la cosa mi dà fastidio, ma continuano per la loro strada.

Ormai Robin è a pochi passi da me, saluta qualche amico che passa di lì,  e poi continua a guardarmi come un predatore con la sua preda. La sua occhiata mi fa sciogliere tutti gli organi interni e arricciare le dita dei piedi.

Wow è il mio ragazzo, quanto lo amo, ogni tanto me lo ripeto per non dimenticarlo.

"Ciao piccola, come va?" Mi chiede, sedendosi vicino a me.

Si guarda intorno, per controllare che ci siano pochi spettatori e mi stampa un bacio veloce sulla bocca.

Alzo gli occhi al cielo, anche se mi è piaciuto tanto!
"Robin Hunt... cosa ti avevo detto a riguardo?" Gli domando, come se parlassi ad un bambino piccolo.

Lui mi fa delle smorfie e poi si fionda su di me, cominciando a baciarmi con più passione.
Sorrido e mi rendo conto di non potermi sottrarre al bacio, che è come una droga.

Ritorno in me e lo guardo fisso negli occhi; mi sento come una triglia appena pescata.

Comincia a ridere.

"A me non fa ridere..." cerco di fare la seria, trattenendo a stento un sorriso.

Mi guarda con un'espressione dolce "Lo so che stai sorridendo..." dice, ed io scuoto la testa, mentre un sorriso prende vita sul mio volto.

Forse il mio Robin è tornato: non mi sembra strano, per ora.

Appoggia i libri "Ti ho portato questo." Dice, porgendomi il dolcetto.

Lo afferro, cercando di capire cosa sia.

"È un muffin al cioccolato. L'ho preso in mensa. Tua madre mi ha detto che non hai fatto colazione." Mi dice, scrutandomi con aria seria e di rimprovero.

Gli lancio un occhiataccia, da quand'è che lui e mia madre si sentono?

Comincio a tirare via la carta che lo ricopre e lo addento.

Faccio un sorrisetto provocatore "Grazie papà, stavo per morire di fame!" Dico, posando una mano sul mio stomaco e guardandolo male.

Lui assottiglia gli occhi.

Shut up and Kiss me! [Completo]Där berättelser lever. Upptäck nu