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Capitolo ventidue

Megan's Pov

All'improvviso, sono a scuola, vicino al mio armadietto. Ora che ci penso, passo davvero un sacco di tempo qui.

Ma cosa sta succedendo? Fino a tre secondi fa, ero in casa. Come ho fatto a finire qui? Sento un  rumore di passi svelti, mi giro e vedo Robin.

"Ciao Megan, ti andrebbe di fare un giro con me oggi?" mi chiede mentre una luce d'oro lo illumina da dietro. È vestito da dio greco.

Wow.

Che diavolo?!

Comincio a ridacchiare, colta alla sprovvista da questo strano look. Mi accorgo immediatamente che lui non ride, anzi mi guarda serio.

Perché non ride?

Mi rigiro ed armeggio con il lucchetto, sentendomi improvvisamente fuori posto; sento ritornare di nuovo, quella sensazione: mi sudano le mani e le gambe sono ridotte a gelatina.

"Bello scherzo Robin. Bel tentativo." Rispondo, buttando fuori un sospiro per calmarmi.

Armeggio per aprire l'armadietto, giusto per diminuire la tensione.

"Oh... avanti, lo so che desideri fare un giro con il sottoscritto." Mi stuzzica, facendomi l'occhiolino.

Lo guardo di traverso, pensavo avesse capito che mi da fastidio quando fa il gallo con me.

"Hai un ego smisurato, Robin Hunt!" rispondo io, facendogli un sorrisetto.

"Lo so, piccola." Dice, regalandomi un bellissimo sorriso.

Piccola?! 

Ci siamo appena lasciati con un "Siamo amici" e adesso piccola?

Si avvicina pericolosamente a me, mi mette una mano dietro il collo e mi attira a sé.

"Aspetta... cheeeee?!"Dico, facendo una smorfia.

"Ehi, Megan. Svegliati!" Qualcuno colpisce ripetutamente la mia spalla...

Spalanco gli occhi e mi trovo davanti la mamma.

"Mamma?" Mi lamento. Cerco di aprire gli occhi ma faccio una fatica terribile. Ma dove sono? A letto?

Ci metto qualche minuto prima di rendermene conto... non ci posso crede. Era tutto un sogno!

No! La mia mente ha creato un sogno, che è durato un'intera giornata. Non ho mai picchiato Cassandra e non sono mai andata fuori con Robin a pranzo, non siamo amici; tutto è come prima. Ma sembrava così vero, non ci posso credere.

Ho davvero una fervida immaginazione. Chissà come sarà successo.

Un po', speravo fosse reale, però, ripensandoci, è meglio così: io non sopporto lui e lui non sopporta me.

"Forza Megan" mi incita la mamma, dirigendosi verso la finestra per spalancarla.

Ah, ho male dappertutto, sento gli effetti delle botte.

Sono veramente un disastro. Devo proprio prepararmi per andare a scuola?

"Mamma, voglio stare a casa" dico ad alta voce e mi nascondo sotto le coperte. Non ho certo bisogno di una sgridata alle sette di mattina.

"Non se ne parla, tesoro mio!"  mi risponde mia madre con delicatezza ed esce dalla mia camera.

Fantastico. Alzo gli occhi al cielo, sbuffando frustrata. 

"Ok ok, mi alzo." Dico mettendomi a sedere e fissando il vuoto per un momento.

"Io e papà andiamo in libreria. Riesci ad accompagnare i tuoi fratelli a scuola?"  mi chiede, dal corridoio.

Shut up and Kiss me! [Completo]Where stories live. Discover now