26

31.5K 1.3K 150
                                    

Capitolo ventisei

Megan's Pov

Alice nel Paese delle Meraviglie, Moby Dick, Oliver Twist, Piccole Donne...

Guardo il libri che tengo stretti con cura tra le braccia, sono chinata per terra e sto cercando di riordinarli.
Quattro colossi della letteratura tra le mie mani... pesano davvero tanto.

Alice va nello scaffale trentaquattro mentre gli altri in cima al sessanta, mi sa che dovrò prendere la scala.

Sono qui, in libreria, ormai da due ore e sto risistemando i nuovi arrivi, freschi freschi di stampa, nei loro scaffali.
È vero: ho perso un sacco di tempo a rileggere alcune pagine dei miei libri preferiti, beccandomi qualche occhiataccia dalla mamma, però cavoli, ne è valsa la pena.


Mi tiro su troppo velocemente, cosa davvero sbagliatissima perché, ho un giramento di testa che mi fa appoggiare ad uno scaffale e mi fa vedere dei puntini bianchi.

Un calore improvviso parte dal mio viso, vedo tutto rosso e sento la testa improvvisamente pesante. Vorrei tanto lasciarmi andare ma una mano forte viene in mio aiuto e mi tiene stretta a se, cercando di sorreggermi. Non riesco ad alzare gli occhi e mi appoggio a qualcosa di muscoloso. Vedo che mi sta porgendo una bustina di zucchero. La prendo e me la svuoto in bocca, sperando di avere un po' i sollievo.

Appena riesco ad avere il controllo di me, alzo lo sguardo e mi immobilizzo: mi si para davanti una bellissima visione di Robin, con un sorriso da mozzare il fiato, semi nascosto da una felpa con cappuccio, che lo fa sembrare uscito dalla copertina di Cosmopolitan.

Confusa, sbatto diverse volte le palpebre: non può essere lui, non gli ho dato l'indirizzo.

Rimango immobile, mentre mi mette una mano introno ai fianchi, per tenermi meglio.
"Ehi Titti, un po' di zucchero?" mi domanda con quel suo tono dolcissimo, facendomi diventare rossa.

Sento il fastidioso brivido corrermi tra le scapole... potrebbe essere una reazione allergica a lui.

Ritorno in me.

Mi sottraggo alla sua forte stretta e gli rifilo un'occhiataccia: possibile che debba fare sempre il super eroe?

Che diavolo ci fa qui? Lo sapevo, lo avevo già capito da quello sguardo malvagio che mi aveva lanciato a scuola, ma non pensavo volesse veramente venire qui; non mi sembra il tipo da libreria...

Alzo gli occhi al cielo frustrata.


"Robin, che diavolo ci fai qui, come ti permetti di venire qui, nel negozio dei miei genitori? " Metto le braccia lungo i fianchi, per marcare ancora di più la mia frustrazione. Poi, mi passo una mano sul viso, sentendomi improvvisamente stanca.

Non essendo una persona molto normale, lui che fa? Mi sorride. Ma il suo, non è un sorriso beffardo: sembra più un sorriso provocatorio e dallo sguardo che mi sta rivolgendo, sembra stia mandando chiari segnali al mio corpo, fino a farlo andare in tilt. Arriccio le punta dei piedi, perché noto una luce di divertimento misto qualcosa di nuovo, mai visto prima, che mi attira a come una calamita.


Parto all'attacco, per evitare che lui pensi di avere un qualsiasi tipi di effetto su di me. "Che cavolo ridi? Non ti avevo detto questa mattina di starmi alla larga?" gli dico in tono duro, alzando un sopracciglio ed incrociando le braccia al petto.


Robin mi fissa con insistenza, ha gli occhi velati da... desiderio? "Sono venuto a prendere un libro, è un mondo libero, non posso entrare in una biblioteca?" dice sicuro, alzando il mento e divaricando per bene le gambe, così da far risaltare al meglio la sua stazza -sono più che certa che sia un metro e ottanta, o qualcosa così-.

Shut up and Kiss me! [Completo]Where stories live. Discover now