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"Allora? Com'è la cena?" Domando.
"Buona" rispondono Blake e Cam addentando le loro pizze d'asporto.
Ebbene sì, nonostante io e Bea ci avessimo provato, cucinare non fa per noi; per poco non davamo fuoco alla casa, così rassegnate abbiamo ordinato delle pizze.
"Ragazzi avete sentito della festa che ci sará all'ultimo dell'anno?" Dice Blake.
"Un festa?" Domando io con la bocca piena.
"Si, in una piccola discoteca giù in paese" dice Blake.
"Io non ne sapevo niente" dice Cam
"Nemmeno io" dice Bea.
Blake scuote la testa. "Comunque vogliamo andarci?" Domanda.
"Non mi sembra una buona idea" disse bea. "Neanche a me, è l'ultimo dell'anno, lo dovremmo passare in famiglia" disse Cam. "Io voglio andarci, sarà uno sballo" risposi io con sguardo sognante. Blake allungò una mano verso di me e ci battemmo il cinque. "Ci divertiremo un casino" disse. "Dai ragazzi non potete festeggiare il capodanno da soli in una discoteca" disse bea.
"Non saremo soli se venite pure voi" disse Blake per poi bere la sua birra. Guardai Blake con stima.

Cam non mi staccò lo sguardo di dosso per un attimo, sentivo il suo sguardo bruciarmi la pelle, sentii una sensazione strana, quasi come se non dovessi avere tutta quella libertà di parola e di opinione. Il suo sguardo era così cupo e glaciale che dall'agitazione iniziarono a sudarmi le mani.

Presi i piatti, su cui c'era appoggiata la pizza, ormai vuoti e li portai in cucina per lavarli.

Misi i piatti nel lavandino quando Cameron mi raggiunse con i bicchieri sporchi e lì posò in quest'ultimo "Non andrai a nessuna festa, questo lo sai vero?" Disse lui.
"Perché non dovrei?" Chiesi tenendo lo sguardo verso il lavandino.
"Tu? Tu in una discoteca? Tu in una discoteca con quel coglione di tuo cugino?" Disse sbuffando una risata "non se ne parla proprio" continuò poi serio.
Lo guardai male.
"1 mio cugino non è coglione
2 se voglio andare in discoteca con lui ci vado, non devo di certo chiedere il permesso a te" sbottai.
"Tu a quella festa non ci vai" insistette lui. "E invece sì" dissi io guardandolo dritto negli occhi arrabbiata.
Non poteva dirmi cosa devo o non devo fare. Strinse le sue mani in due pugni ed io incrociai le braccia al petto. Ci fissammo di cagnesco mente Blake e Bea chiacchieravano tranquillamente nell'altra stanza.

Cameron aveva ancora quello sguardo glaciale e potevo immaginare che anch'io avessi il suo medesimo sguardo, quando all'improvviso mise le sue mani ai lati del mio collo e posò le sue labbra sulle mie con violenza.

Questo gesto lo troverei al quanto eccitante se solo due secondi prima non stessimo litigando.

Inizialmente rimasi rigida e fredda ma poi, appena la sua lingua sfiorò il mio labbro per chiedere l'accesso alla mia bocca, mi lasciai andare, forse un po' troppo.

Mi prese in braccio ed io allacciai le mie gambe alla sua vita.
Mi fece sedere sul tavolo di legno dietro di noi, pieno di ciotole e cianfrusaglie del genere di quando io e bea abbiamo provato a cucinare e continuò a baciarmi con veemenza, fin quando io, sbilanciandomi indietro, non feci cadere la ciotola per terra creando un frastuono incredibile.

"Ragazzi tutto apposto?" La voce di Blake era confusa.
Scesi velocemente dal tavolo e mi sistemai il pantalone e la maglia che orami era tutta sgualcita. "Si tutto apposto, mi è solo caduta la ciotola" urlai per farmi sentire raccogliendo la ciotola da terra.

Quando mi rialzai Cam non era più vicino a me, ma lo vidi uscire dalla cucina e andare in salone. Ci rimasi un po' male ma poi pensai che fosse meglio così.

Abbiamo fatto un casino.

Sistemai la cucina. Misi le ciotole in credenza (dopo averle lavare), la carta da forno al posto suo, il frullatore anche, eccetera eccetera.

Volevo stare un po' sola. Volevo pensare. A cosa? Non lo so.
Avevo tanti di quei pensieri che non riuscii a focalizzarmi su uno solo e a calmare il mio improvviso sbalzo d'umore.

Ancora Tu? ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora