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"Nash però non vale così!" Urlai. "Oh si che vale. Non é colpa mia se se scarsa" disse esultando. "Non è giusto però" dissi sedendomi sul divano e incrociando le braccia al petto. "Oh non mi dire che ti sei arrabbiata." Disse in uno sbuffo. "Ma come fai a vincere tutte le volte! Io ho fatto danza per 6 anni e tu? Tu mi batti a just dance?" urlai esterefatta. Lui iniziò a ridere "scusa tanto "ballerina" se sono più bravo di te" disse ridendo. Gli mostrai il dito medio. E lui continuò a ridere. "Sei un ragazzo spregevole" sussurrai abbassando la testa. "Ehi ma che hai?" Mi chiese. Feci le spallucce. "Nulla tranquillo" dissi in un sospiro tenendo la testa bassa. Lui se abbasso alla mia altezza, mi prese il viso tra le mani "cos'hai?" Domandò preoccupato. Sforzai un sorriso. "Tranquillo non è nulla. Sono solo sbalzi d'umore adolescenziali" dissi continuando a "sorridere". Lui sorrise e poi mi diede un bacio sulla fronte.

*Il giorno seguente*

"Mamma vado a scuola" dissi per poi camminare verso l'esterno del portico di casa.
Non so il perchè, ma cameron non mi rivolge la parola. Ho provato a parlargli, anche solo chiedendogli cose banali ma lui non rispondeva, così dopo un po lasciai perdere e mi rassegnai al fatto che, almeno per oggi, non mi avrebbe parlato.

Cammino beatamente verso scuola con la sigaretta tra le dita e i capelli al vento. Arrivo fuori all'enorme cancello in ferro, butto a terra il mozzicone della sigaretta e lo sorpasso il cancello. Oggi, stranamente, sono arrivata prima del solito.
Entro nell'edificio e in seguito nella classe di latino. Poso lo zaino sul banco e poi esco dalla classe e mi reco vicino al mio armadietto per prendere il dizionario di latino, il quale avevo dimenticato il giorno precedente di portarlo a casa per studiare latino e per questo sono stata costretta a studiare tutto senza l'aiuto del dizionario.

Inserisco la combinazione e apro l'armadietto e caccio fuori l'enorme dizionario. "signorina Williams" una voce abbastanza grave mi fece sussultare e girare di scatto facendo si che il dizionario mi cadesse di mano e finisse, con un suono piatto, sul pavimento del corridoio. "Preside Williams, mi avete fatto venire un patema" dissi portandomi una mano all'altezza del petto. Il preside ridacchiò "mi spiace di averla fatto spavento signorina Williams" disse sorridendo. "Non si preoccupi" dissi per poi abbassarmi e prendere il dizionario da terra. Passai la mano sulla copertina di quest'ultimo cercando di togliere quel poco di polvere che c'era su e poi tornai a guardare il preside.
"Allora signor preside le serve qualcosa?" Domandai. "No nulla l'ho vista qui e ho deciso di fermarmi a fare due chiacchiere con lei" disse indicandomi. Sorrisi per poi abbassare lo sguardo.
La campanella suonò. "Mi piacerebbe rimanere qui a parlare con lei ma ora devo entrare in classe." Dissi sorridendo iniziando a camminare verso la classe.

~Dopo le ore di lezione~

Finalmente anche oggi la scuola è finita. Due ore di matematica consecutive dovrebbe essere una cosa illegale, sopratutto se sono le ultime due ore!
Camminai verso l'uscita e superai l'eorme cortile prevalentemente ricoperto da erba, alberi e cespugli quando mi sentii tirare da un braccio. "Nicole ma che fine hai fatto" mi girai verso il suono da cui proveniva la voce. "K-Katrine"  dissi. Lei mi guardò con uno sguardo triste. "Perchè mi eviti? Non rispondi a nessuna delle mie chiamate a nessuno dei miei messaggi, ti ho fatto qualcosa di male o qualcosa che ti ha dato fastidio?" Domandò preoccupata.
Ah no tranquilla hai solo baciato il mio fratellastro nonchè il ragazzo che mi piace, ma tranquilla non è nulla.
"Nono non mi hai fatto nulla, solo che.. sono stata mooolto impegnata, sai i compiti e tutta quella roba lì" dissi con nonchance. "Capisco. Quindi non sei arrabbiata con me?" Domandò. Innarcai un sopracciglio. "Dovrei?" Domandai in modo reciproco. "No.." disse lei pensandoci su. "Ecco appunto. Non sono arrabbiata con te." Dissi per poi sorridere. "Perfetto" disse lei sorridendo per poi fare due piccoli saltelli battendo le mani contemporaneamente. Sorrisi e continuai a camminare con lei che poco dopo mi affiancò. "Stasera sei libera?" Mi domandò "non so perchè?" Domandai. "Do una festa a casa mia e ho invitato un paio di miei amici che ho conosciuto l'estate scorsa" disse lei euforica "oh figo" dissi cacciando dalla tasca il pacchetto di sigarette "tu verrai vero?" Mi domandò. "Non so" dissi mettendo una sigaretta tra le labbra "ma penso di si" dissi mettendo una mano in torno alla sigaretta per poi accedenrla con l'accendino "perchè non dovrei" dissi per poi aspirare e cacciare il fumo fuori.
Katrine mi guardò sorpresa. "Da quand'è che fumi?" Mi chiese.
Da quand'è che rompi così il cazzo?
"Un paio di settimane" dissi per poi fare le spallucce. Lei mi guardò in modo strano, manco avessi due teste. "Comunque, tornando a noi, stasera non puoi mancare, devo farti conoscere i ragazzi" disse sorridendo. "OkayOkay verrò" dissi stanca di lei che mi ripeteva la stessa domanda.
"Bè ora vado" dissi quando arrivai fuori casa mia. "Vabbene, ci vediamo stasera" disse per poi darmi un bacio sulla guancia e andarsene. Sbuffai sonoramente poi buttai la sigaretta a terra e misi una vigorsol air per camuffare la puzza di fumo e poi entrai in casa.

Ancora Tu? ||Cameron Dallas||Where stories live. Discover now