Capitolo 3

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Entrammo in cucina e, mentre mi guardavo intorno ammirando i vari mobili che erano presenti nella stanza, ci sedemmo a tavola.

"Così tu e Cameron siete amici" disse John sorridendomi.

Ricambia il sorriso annuendo.
Mentre la voce di Cameron tuonò nella stanza. "Lei è come una sorella per me"
Disse con un ghigno.

Lo guardai di sottecchi e gli diedi una gomitata nello stomaco. "Non ti sembra di star esagerando razza di idiota?" Dissi a denti stretti mentre Cameron prese a massaggiarsi la parte lesionata.

"Mi fa davvero molto piacere" disse mia madre sorridendo.

"Almeno non ci saranno problemi quando noi andremo a convivere e condivideranno la stessa casa" disse l'affascinante uomo dai capelli leggermente brizzolati e gli occhi azzurri.

"Convivere?" Domandai io confusa.
"Condividere la stessa casa?" Domandò Cameron che sembrava confuso quasi quanto me.

"Non gliel'hai detto?" Chiese John a mia mandare incrociando le braccia al petto.

"No, ancora non gliel'avevo detto ma a quanto pare nemmeno tu l'hai detto a Cameron" disse mia madre incrociando le braccia al petto anche lei.

"Cosa dovremmo sapere?" Chiesi sentendo l'ansia crescere sempre più.

Che serata piena di sorprese.
Che sorprese di merda però.
Ye.

"Nicole.." Mia madre richiamò la mia attenzione e inchiodai il mio sguardo su di lei.

"Tu sai che mi sto frequentando con John" continuò iniziandosi a torturare le mani. "E tu sai anche che mi piace davvero ma davvero tanto" disse per poi guardare l'uomo con occhi sognanti.

L'uomo il questione prese la mano di mia madre la quale era appoggiata sul tavolo e la strinse forte quasi come se volesse incoraggiarla a continuare il discorso.

"Mamma arriva al punto" Dissi io lasciandomi cadere sullo schienale della sedia leggermente irritata.

"Ecco, John mi ha chiesto di andare a convivere" disse per poi guardarmi negli occhi.

Sbattei le palpebre più volte e iniziai a boccheggiare. "Come scusa?" Domandai sperando di aver capito male.

"Hai capito, dobbiamo venire a vivere qui" disse mia madre sorridendomi.

Guardai la donna spaventata.
Non poteva farmi questo.

No. No. No.
Era tutto sbagliato.
Era tutto completamente sbagliato.
Io non potevo ma soprattutto non volevo diventare parente a questo essere seduto al mio fianco, figuriamoci se volessi condividere la mia stessa aria per più di mezzo secondo con lui.

"Papà ma noi non dovevamo trasferirci a Seattle?" domandò Cameron calmo ma allo stesso tempo confuso.

"Ed è proprio qui che viene il bello" disse Jhon sorridendo.
"Ci trasferiremo a Seattle tutti insieme" esclamò mia madre sorridendo.

No, questo è decisamente troppo.

"Scusami? Che dovremmo fare?" Domandai io su tutte le furie ed alzando la voce.

"Nicole, non usare quel tono con me" Mi richiamò mia madre.

La ignorai e scattai in piedi.

"Non usare quel tono con me un corno mamma!" Dissi puntandole il dito contro.

"Posso accettare il fatto che tu ti stia uscendo con John, posso accettare il fatto di diventare la sorellastra di questo essere ripugnante" dissi indicando a Cameron il quale mi guardò male.

Ancora Tu? ||Cameron Dallas||Where stories live. Discover now