Capitolo 4

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Avete presente quella strana sensazione alla bocca dello stomaco che vi fa contorcere dal dolore? E quell'ansia che improvvisamente vi invade di prima mattina senza un motivo ben preciso? E subito pensate "Oggi accadrà qualcosa di brutto"?

Bene. Questa mattina è una di quelle mattine per me.

Aprii gli occhi ancor prima della sveglia ma, nonostante ciò, mi fu difficile decidere di alzarmi dal mio letto. Il calore che sprigionavano le lenzuola mi facevano sentire tremendamente al sicuro e protetta da qualsiasi cosa volesse farmi del male.

Dopo aver combattuto la mia pigrizia, mi alzai dal letto e indossai la prima cosa che mi capitò a tiro.

Scesi al piano inferiore con il viso e un'espressione facciale che faceva capire a pieno il mio stato d'animo.

"Dio Nicole, hai un'aspetto orribile. Ti ha investita un treno o sei in preciclo?" Domandò mia madre senza giri di parole mentre sorseggiava la sua tazza di caffè bollente.

"Grazie mamma per ricordarmi ogni giorno quanto io sia bella" dissi con un sorriso tirato spalancando il frigorifero. Avevo una fame inspiegabile, avrei potuto mangiare una vacca intera se solo avessi potuto.

"Appena esci da scuola devi tornare subito qui. Hai una valigia da preparare" disse mia madre mentre io continuavo la mia ricerca di cose da sbranare a prima mattina.

Afferrai il tiramisù fatto il giorno prima da mia madre e iniziai mangiare il dolce italiano.
Esiste dolce migliore? Io non credo proprio.

"Hai capito Nicole?" domandò mia madre avvicinandosi a me.
"Si mamma ho capito" dissi con la bocca piena e alzando gli occhi al cielo.

Il senso d'ansia con cui mi ero svegliata stamattina crebbe in maniera smisurata, facendomi quasi urlare dall'esaurimento.

Dopo aver finito di mangiare, salutai mia madre con un bacio sulla guancia e andai a scuola. Appena vidi i miei amici mi avvicinai a loro per salutarli.

"Buongiorno" dissi sbadigliando.

I miei amici mi guardarono straniti e io li guardai confusa. "Che succede?" domandai non capendo cosa stesse succedendo ma, quando guardai Cameron che cercava di svignarsela, forse iniziai a capire.

"Dimmi che Cameron stava scherzando, dimmi che avete architettato uno scherzo di pessimo gusto o dimmi che è strafatto e che sta sparando solo cazzate" disse Anthony con un tono disperato e con un'espressione preoccupata stampata sul volto.

Guardai male Cameron. Avrei voluto strozzarlo con le mie stesse mani, tipo come Homer fa con Bart.

"Cameron come hai potuto dirglirlo senza di me!" urlai avanzando verso il ragazzo.

Cameron si nascose dietro Federica la quale le faceva scudo con il suo corpo.

"Questo adesso non ha importanza Nicole. E' vero quello che ha detto Cameron?" domandò Michael pizzandosi avanti a me.

"Beh... diciamo che potrebbe essere vero... e che Cameron e io potremmo diventare fratellastri" dissi iniziando a torturarmi i capelli.

"Credo di poter svenire" disse Federica.
"Non dirlo a me. Quando ieri sera abbiamo cenato insieme pensavo fosse solo uno stupido scherzo." dissi guardando la mia migliore amica.

"Ho tralasciato una cosa" ammise Cameron. "Ma lascio che sia Nicole a dirvela" disse.

Guardai Cameron confusa e lui mi mimò 'tasferimento' con le labbra.

Che lurido, stupido, sporco bastardo.
Ha lasciato a me il lavoro sporco.
Aveva solo raccontato la parte 'innocua' della storia. Come può un ragazzo di soli 17 anni essere così meschino e stupido. Infinitamente stupido.

"Cosa non ci hai detto Cameron?" domandò Emma.

Presi un respiro profondo insieme ad una grande dose di coraggio. "Dobbiamo trasferirci a Seattle" dissi tutto ad un fiato.

"Cosa?" urlarono i nostri amici tutti insieme.

"Non è possibile" disse Anthony evidentemente sotto shock.
"Mi dispiace ragazzi" dissi guardando i miei amici i quali erano visibilmente scossi e tristi.

"Forse tu non hai capito. Ma te e Cameron non muoverete i vostri culoni da qui" disse Michael.
"Vorrei poter far qualcosa" dissi. "Ma non c'è niente che si possa fare." dissi ancora.

Vidi Cameron rattristirsi e abbassai lo sguardo.

"Parlerò con tua madre. Le farò cambiare idea" disse Federica.
"Già ci ho provato, ma è irremovibile" dissi.

"Non voglio che partiate. Siete i miei due migliori amici, come farò senza di voi" disse Anthony.

"Hey, non sto partendo per la guerra e non sto per morire, tornerò a trovarvi e potremmo scriverci o fare videochiamate ogni volta che vorrai" dissi io abbracciando il mio amico.

"Non sarà la stessa cosa lo sai questo vero?" Mormorò lui. "Già so come andrà a finire. Ti trasferirai, parleremo per le prima due/tre settimane e poi ti dimenticherai di me, di noi e di tutto quello che abbiamo passato insieme" disse Anthony staccandosi dal mio abbraccio.

"Non è vero. Non dire così" dissi cercando di avvicinarmi a lui ma Anthony fece un passo indietro.

Con le lacrime agli occhi, il mio migliore amico si allontanò da me a passo svelto.

Michael sia vicinò a me. "Sta tranquilla. È solo arrabbiato e frustrato, come tutti noi altri. Ha solo paura di perderti" disse.

"Non preoccuparti Nicole, di parlerò io con lui." Disse Federica seguendolo.

"Mi sento tremendamente in colpa" mormorò Cameron mantenendo lo sguardo sulle sue vans grigie nuove di zecca.

"Tu sta zitto. Sta zitto e basta" sputai con rabbia verso il ragazzo che tanto odiavo.

Lui alzò lo sguardo e rimase a guardare il mio viso per alcuni istanti.

"Ascolta, brutta bambina viziata che non sei altro. Anche io ci sto male, loro sono anche i miei amici e non voglio partire, e sapere che tu mi sarai imparentata non mi fa altro che ribrezzo" disse guardandomi malissimo.

"Ah a te fa ribrezzo? A te?" Dissi in prenda ad una crisi isterica. "Sei una persona orribile Cameron. Senza un minimo di buon senso e di intelligenza. Vivere nella stessa cosa con te sarà come vivere con un gorilla privo di emozioni!" Urlai.

"Stupida bambina" disse per poi andarsene.

"Io lo apro il due a quell'animale" feci per andargli dietro per picchiarlo ma Michael mi fermò.

"Non penso che tua madre e il tuo futuro padrino rimarranno molto felici nel sapere che hai ucciso il tuo fratellone. Quindi ora stai qui e calmati" disse il mio amico mettendo il suo braccio sulle mie spalle.

Guardai la figura di Cameron allontanarsi e strisci le mani in due pugni.

Quanto lo odio

Ancora Tu? ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora