Capitolo 3.01

259 6 1
                                    

TITOLO: Love me like the flood (III parte)

AUTORE: QueenA (profilo Twitter: Anna. @aaannaa24)

PERSONAGGI: Victoria, Ines, Sergio Ramos e alcuni calciatori della nazionale spagnola

GENERE: Romantico, Sentimentale, Introspettivo, Psicologico, Drammatico

BOLLINO: Giallo

DISCLAIMER: I personaggi famosi citati in questa storia non mi appartengono; tutto ciò che dicono o fanno non vuole in nessun modo descrivere la realtà, è tutto frutto della mia fantasia. Questa FanFiction non è a scopo di lucro e non vuole offendere o diffamare nessuno.

NOTA: E' necessario aver letto Looking for Paradise (I Parte) e Nuestro amor será leyenda (II Parte)

***

Si dice che a volte è possibile che il cielo si confonda con il mare, come i pensieri nella testa.

Era così che Victoria si sentiva di fronte alla grande distesa d'acqua, mentre stava con i piedi nella sabbia. Cominciava a fare freddo, le ultime giornate estive prima dell'arrivo dell'autunno cominciavano a portare via il bel tempo e a scurire rapidamente il cielo di nubi. Il cielo infatti era diventato grigio perla, mentre mano a mano il sole tramontava. Di fronte a sé l'acqua era tranquilla, le piccole onde si agitavano placide come se quasi non si muovessero da sole ma ci fosse qualcuno che vi stesse soffiando sopra.

Lei però non riusciva ad essere tranquilla come il mare. Non dopo che, pochi minuti prima, aveva ricevuto quella telefonata. Era stata da poco eletta vice-capo redazione del suo giornale, le responsabilità e i compiti sembravano accumularsi di giorno in giorno e quei pochi giorni di vacanza a Cadiz a fine Agosto erano stati l'unica valvola di sfogo rispetto a quel lavoro che sembrava soffocarla.

Era contenta del suo ruolo, e della sua vita, ma la chiamata ricevuta pochi minuti prima - durante la cena con i suoi amici - era stata come un fulmine a ciel sereno che le aveva rapidamente annodato lo stomaco e riempito la testa di pensieri.

Il suo capo aveva deciso di affidarle un nuovo reportage. Fino a lì non c'era stato niente di strano se non avesse aggiunto che il reportage si sarebbe svolto a Londra.

Londra. Inghilterra. Chilometri e chilometri lontano dalla Spagna. Da Madrid. Dalla sua vita. Da suo marito. Dai suoi figli: Sofia, che aveva compiuto pochi mesi prima 4 anni, e Andrés, che di anni ne aveva 3. Era nato un anno dopo la nascita di Sofia, chiudendo quel cerchio perfetto che era la vita di Victoria da quando aveva conosciuto Sergio. Mentre Sofia sembrava assomigliare ogni giorno di più a suo marito, Andrés aveva preso il modo di fare proprio da quest'ultimo ma due grandi occhi azzurri come specchi d'acqua ghiacciata, proprio come la madre; dal padre aveva preso sicuramente il grande talento per il calcio visto che sin da quando era nella culla sembrava estasiato alla vista di un pallone o di suo padre che correva per il campo al Bernabéu.

Ed ora, come avrebbe fatto a lasciarli? A partire? Infondo si trattava di un mese - aveva replicato il suo capo alle obiezioni di Victoria che non aveva potuto essere poi tante visto il suo ruolo rispetto a quello del suo capo.

"A che stai pensando?" una voce dietro di sé la scosse, Victoria si sentì rabbrividire.

Si voltò, riconoscendo Sergio. Il marito appoggiò le braccia intorno alla vita della ragazza, facendola appoggiare con la schiena a lui.

"Oh, a nulla..." mentì.

"Non sai mentire." rispose lui, accorto.

Victoria guardò di nuovo verso il mare. Non rispose.

"Che ti ha detto il capo?" proseguì Sergio, cominciando a preoccuparsi.

Victoria ci pensò. Dirglielo? Aspettare? A che pro, infondo?

Trilogia con Sergio RamosKde žijí příběhy. Začni objevovat