Capitolo 2.27

198 9 1
                                    

Si sedettero, uno di fronte all'altro, in cucina.

Sergio si alzò poco dopo, incapace di non camminare avanti e indietro per esorcizzare l'ansia.

"Ecco, devo parlarti di...quella sera."

Victoria deglutì, abbassando la testa per un momento.

"Quale sera?" domandò, perplessa.

"Al Barroque. Ecco..c'è stato un...incidente di percorso."

Victoria corrugò la fronte, ascoltandolo in silenzio.

"Con Guti e Gonzalo?"

"Sì. Ecco..." Sergio ci pensò un momento, in silenzio. Prese fiato prima di dire la verità. "Io..sono stato con....un'altra."

Victoria rimase impassibile. Sentirselo dire era sempre un pugno allo stomaco, ma infondo al cuore non provò nemmeno un briciolo di risentimento. Infondo, stava parlando di lei senza saperlo.

Non parlò, Sergio riprese a parlare invece.

"Io so che ho sbagliato. E' stato un..grandissimo sbaglio. Davvero. Io..te l'avrei detto ma era come se..qualcosa dentro di me mi bloccasse. Non volevo e non voglio ferirti, il fatto è che quando ho scoperto cosa aveva fatto Cesc e soprattutto che tu non ti eri fidata di me dicendomelo io mi sono sentito..destabilizzato. Però non ti avrei mai fatto soffrire in quel modo, ero ubriaco e..ed è successo e non so nemmeno chi sia o perchè l'ho fatto e mi sento alquanto stupito a dirtelo così perchè infondo non meriterei il perdono." dopo aver parlato tutt'ad un fiato si zittì di colpo, alzando gli occhi scuri verso la moglie, in piedi, di fronte a lui, appoggiata al piano cottura.

Victoria ci pensò, a cosa dire, a come spiegarle il "malinteso", a come rassicurarlo.

Le parole che aveva usato, il modo in cui l'aveva detto le aveva fatto battere il cuore così velocemente da non lasciarla quasi respirare.

"Ora mi darai fuoco alla macchina?" domandò preoccupato.

Victoria lo guardò, sgranando gli occhi. Era impazzito per caso?

Inarcò un sopracciglio, ancora impassibile. "Secondo te perdo tempo a bruciarti l'Audi di cui sei innamorato?" domandò.

Sergio sembrò trarre un sospiro di sollievo. Al diavolo Gonzalo e le sue supposizioni! - pensò tra sé e sé. Poi la osservò.

Sua moglie non sembrava particolarmente adirata, o forse era solo la calma prima della tempesta. E che tempesta. Conoscendo Victoria nemmeno l'Audi sarebbe rimasta intera.

"Effettivamente devo dirti anche io una cosa. Anzi più di una." spiegò Victoria, trovando finalmente il modo di iniziare il suo discorso.

Sergio l'ascoltò, in silenzio, come un condannato che ascoltava la sua sentenza.

"In queste settimane di buio totale non ho mai saputo come comportarti, non ho mai avuto modo di spiegarti e visto che tu avevi un peso da toglierti dallo stomaco, anche io ne vorrei togliere uno.."

"E cioè?" domandò, preoccupato.

"Sabato sera, quando tu eri al Barroque io sono uscita."

Sergio sgranò gli occhi. "Con...Thomas?" domandò.

Victoria ci pensò, si era pure dimenticata dell'esistenza di Thomas evidentemente in Sergio quel ricordo era ancora vivo.

"No" fece con un sorriso spontaneo "con Laura. La mia collega. E siamo andate in un locale.."

"Oh no. Non dirmelo." sospirò a testa bassa.

Victoria non disse altro, indietreggiò, uscì dalla cucina e sparì.

Trilogia con Sergio RamosWhere stories live. Discover now