Sergio sospirò guardandosi allo specchio.

Dirglielo? Non dirglielo? Fargliela pagare? Infondo avevano ancora un conto in sospeso. Eppure dentro di sé sentiva che nella sconosciuta della sera prima c'era qualcosa di strano che non riusciva a capire.

"Bene." decise di far finta di nulla, per il momento.

"Dove eravate?"

"In giro....per...Madrid."

Victoria corrugò la fronte.

"Ah. Beh spero tu ti sia...divertito."

Sergio non le rispose, chiudendo la porta del bagno.

Victoria sospirò, guardò la mascherina bianca sul comodino e corse a nasconderla dentro il cassetto.

Sorrise per un attimo poi uscì dalla stanza: Sofia si era svegliata.

Nel pomeriggio, mentre Sergio era uscito per gli allenamenti in vista della partita infrasettimanale, Victoria aveva deciso di parlare con Ines. Doveva risolvere quel problema, sua cugina le mancava troppo.

Aprì il computer portatile e aprì il programma di chat online. Risultava non in linea.

Sospirò. Aveva sperato che la sua icona si illuminasse di verde per poterla contattare con la webcam come ai vecchi tempi - aveva bisogno di lei in ogni momento, soprattutto dopo quello che era successo.

Guardò intensamente la fotografia, notò che era diversa da quella che usava di solito. Corrugò la fronte, la ingrandì e si trovò davanti una foto a lei nota.

Pamplona, la festa di San Firmin di qualche anno prima. Lei e Ines abbracciate, con due improbabili occhiali da sole rossi e il famoso fazzoletto rosso al collo. Era la più bella di tutte quelle scattate - se ne ricordò bene. Ad un tratto, gli occhi si riempirono di lacrime. Accidenti se le mancava!

D'improvviso, il campanello di casa suonò.

Victoria sobbalzò: il postino sicuro.

Camminò rapida verso la porta, aprì senza nemmeno vedere chi fosse e si trovò davanti l'ultima persona che avrebbe mai immaginato di trovarsi davanti.

"Ines???" domandò sorpresa.

La cugina, in splendida forma sebbene con un'espressione strana in volto, era di fronte a lei. Gli occhi verdi puntati su quelli chiari di Victoria. Era la prima volta che si vedevano dopo il suo compleanno.

"Posso?" domandò lei, senza risponderle.

"Certo" fece lei facendola passare.

Ines camminò rapidamente verso il salotto, si fermò a dare una carezza a Sofia e poi si voltò verso Victoria in estremo imbarazzo e ancora con le lacrime agli occhi.

"Scusami io..non...ti aspettavo."

"Lo so. Avrei dovuto..avvisarti."

"Ti vedo...bene." sorrise. Ines si levò il cappotto, Victoria notava che la sua pancia era cresciuta in quei mesi.

"Sì. Abbastanza. Diciamo che sono più serena di qualche settimana fa."

Victoria sospirò senza sapere bene da dove cominciare a parlarle.

"Ecco..a questo proposito io stavo giusto per...insomma..vorrei..davvero."

"Mi manchi Vicky." la interruppe lei, la voce tagliata dall'emozione.

Victoria sgranò gli occhi: conoscendo Ines non avrebbe mai pensato che fosse venuta a Madrid spinta da un sentimento così. Eppure era lo stesso che sentiva lei nei suoi confronti.

Trilogia con Sergio RamosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora