Victoria si fermò davanti alla porta, sorridendo.

"Oh non dirmi che non ti piace, Ramos!!"

Sergio si voltò prima di entrare nella stanza e le rivolse uno dei suoi sorrisi.

"Ti amo anche per questo tesoro" disse. Victoria non poté resistere, sciogliendosi alle sue parole.

Se glielo avessero raccontato un anno prima, non ci avrebbe mai creduto.

Lei, di fronte ad uno specchio, con addosso un abito da sposa. L'ennesimo.

La botique dietro l'angolo a quanto pare non andava bene e così Ines e Sara l'avevano trascinata nel più grande atelier di abiti da sposa di Madrid.

Si guardava, riflessa nella grande specchiera, sopra una pedana rialzata per vedersi meglio. Era fasciata in un abito – forse il trecentocinquantesimo – che le stringeva sulla vita e che si apriva con un lungo strascico fino a toccare il pavimento.

"No." ripeté di nuovo.

Mancavano due settimane al grande evento. L'estate era volata, non aveva nemmeno dato il tempo a entrambi di realizzare che cosa stesse succedendo.

Sara e Ines sembravano più emozionate di Victoria.

"Perché no?" domandò Sara guardandola. "Sei bellissima."

"Sara lo dici ad ogni abito."

"Lo so ma...mi commuovo, mi ricordo del mio matrimonio e..." la ragazza iniziò a piangere.

Ines accorse a consolarla, abbracciandola forte cercando di sdrammatizzare con le sue solite battute. La forte emotività di Sara non era dovuta solo ai bellissimi ricordi del suo matrimonio da sogno, ma anche all'arrivo di una novità di fine estate. Lei e Iker avrebbero avuto un bambino. O una bambina.

Era un po' il figlio di tutti, visto la grande compagnia di amici che erano, e tutti non vedevano l'ora di veder nascere e crescere un piccolo Casillas o una piccola Sara.

"Sara!! Ti si scioglie il trucco" sorrise Victoria "E poi dovrei piangere io! Non tu! Insomma..l'emozione e tutto quanto..."

Scese dalla pedana, sollevando leggermente lo strascico per non inciampare e raggiunse la giornalista.

"Lo so" disse asciugandosi le lacrime "però..non lo so in questo periodo comincio a...piangere per ogni cosa che vedo!!"

"E' normale! Te l'ha detto il medico, sta cambiando tutto e così.."

"Avete già pensato ad un nome?" domandò Victoria mentre cercava di levarsi l'abito di dosso per provarne un altro.

"No. Cioè non ufficialmente. E poi mancano otto mesi. Potrei cambiare idea ogni due giorni."

"E quali hai pensato per il momento?"

"Beh... se è maschio decide Iker. Se è femmina decido io. E se è una bambina vorrei chiamarla Alicia."

"Alicia.. che bel nome. Suona bene." ci pensò Ines. "Perchè non Ines? Suona bene anche quello!"

"Eh no! Se la bambina deve avere un nome simbolico quello è il mio!" protestò dal camerino Victoria.

La conversazione venne interrotta quando Ines e Sara rimasero a bocca aperta, mentre Victoria ritornava di fronte alla specchiera. Era il trecentocinquantunesimo abito ed era....

"Perfetto." dissero in coro le due.

Victoria rimase in silenzio, c'era qualcosa in quell'abito che l'aveva colpita ancora prima di provarlo, una sensazione si allargò dentro di lei come quando si fa la scelta giusta e se ne è convinti dal principio. Era bianco splendente, un corpetto più stretto, scendeva poi più largo verso la fine. Un copri spalle bianco, un diadema argenteo tra i capelli raccolti.

Trilogia con Sergio RamosWhere stories live. Discover now