"Non sappiamo chi ha bloccato la porta ma era chiusa dall'esterno." spiegò il cameriere.

Victoria sorrise. "Non c'è problema, grazie ugualmente."

"Spero stiate bene."

I due si guardarono. "Certo" fece Sergio sorridendo. "Mai stato meglio."

Victoria lo spinse fuori, nel corridoio.

Sergio si mise a ridere. "E dai scherzavo! Mamma mia come sei permalosa!!"

Victoria sbuffò. "Esci Ramos, esci! Non hai la camminata mattutina?"

"Sto andando sto andando...tanto Del Bosque altro che camminata! Mi fa correre quello!!"

"Farebbe bene così ti schiarisci le idee e i tuoi ormoni si danno una calmata!!" protestò lei a braccia conserte sulla porta della stanza.

"I miei ormoni non hanno niente che non vanno. I tuoi piuttosto..." la provocò scuotendo il capo.

"Ramos!!!!" tuonò Del Bosque da infondo il corridoio.

Victoria rimase lì a vedere di che morte sarebbero morti entrambi, ma successe qualcosa di strano.

"A camminare con gli altri! Il solito ritardatario!!" protestò.

Sergio corrugò la fronte. "Ecco io...mi dispiace per.."

"Ti risparmi un giro di campo extra solo perchè ieri sera eri nella tua stanza da bravo bambino! E adesso vai avanti!!"

Sergio guardò Victoria, perplessa. Del Bosque non sapeva nulla? Com'era possibile non si fosse accorto?

Sorvolarono. La fortuna era dalla loro parte.

"Sanz ancora in pigiama? Spero che se lo sia tenuto addosso stanotte..." disse il mister rivolto a Victoria, guardando però Sergio.

Il ragazzo si mise a ridere. "Mister!! Che domande!! So quali sono le regole!"

Entrò in stanza a cambiarsi per la passeggiata, mentre Del Bosque tornava al piano terra brontolando.

Victoria rimase a guardare la porta di Sergio, poco più avanti, poi voltando lo sguardo vide qualcuno alla fine della scala. Era Iker.

Si guardarono. Lui le sorrise.

Victoria ci pensò un momento e poi, d'improvviso, realizzò.

"Sei stato tu?" disse sorpresa guardandolo.

Iker non rispose e si voltò con sguardo allusivo, scendendo le scale e raggiungendo gli altri.

Finita la camminata mattutina, la nazionale rientrò in albergo radunandosi nella hall. Il tempo di qualche foto e di qualche autografo con gli ospiti increduli dell'albergo prima che lo staff li richiamasse al pullman. La direzione questa volta era la sede della federazione calcistica austriaca dove si sarebbe tenuta la conferenza stampa pre-partita e una solenne cerimonia di ricevimento per i campioni del mondo.

Il pullman si mosse, i giocatori chiacchieravano tra di loro scherzano come al solito. L'unica silenziosa era Victoria che guardava fuori dal finestrino e pensava.

Non pensava all'articolo né a cosa scrivere, ma pensava a quanto era successo la sera prima. Il dormire di nuovo con Sergio, quel piccolo "inconveniente" dell'abbraccio involontario ma forse più volontario che mai...

Sospirò tra sé e sé, senza smettere di pensarci e di guardarlo, lì infondo, visibilmente più disteso del giorno prima, sorridente e coinvolgente: il solito Sergio, insomma.

Ad un tratto, mentre Victoria lo stava guardando, il ragazzo se ne accorse e incollò i suoi occhi su di lei. Le sorrise, ad un tratto e fu spontaneo per la ragazza ricambiare con la stessa espressione.

Trilogia con Sergio RamosWhere stories live. Discover now